Alle spalle di super Fazzini c'è un mare di insufficienze

Niklas Schlegel 3,5
36 partite, 89,52% tiri parati
Vulnerabile, incostante e fisicamente fragile. Non «ruba» più le partite e i playoff dello scorso anno contro il Friburgo, giocati alla grande dopo un lungo infortunio, sono un lontano ricordo. Quando c’è da salvare la pelle, Uwe Krupp lo accantona quasi subito. Non sarà evidente recuperarlo a livello tecnico e mentale.
Adam Huska 4,5
18 partite, 90,91% tiri parati
Arriva fuori condizione, pasticcia nelle prime gare da titolare e Gianinazzi gli mette subito una croce sopra. Per alcuni mesi lo slovacco sembra venuto in Ticino in vacanza, in compagnia della moglie tiktoker, ma Krupp lo rispolvera, gli dà fiducia e nella serie con l’Ajoie si trova tra le mani un portiere affidabile e decisivo. Sicuri che non serva più?
van Pottelberghe e Nyffeler s.v.
Il primo si fa male dopo 5 partite incoraggianti, il secondo gioca soltanto 98 minuti.
Mirco Müller 4-
43 partite, 2 gol, 9 assist, +7
Non è il leader carismatico che ci si potrebbe aspettare da uno con il suo curriculum e l’infortunio di novembre lo condiziona, ma nel marasma generale riesce almeno a garantire un minimo di stabilità.
Calle Dahlström 3
44 partite, 2 gol, 7 assist, +13
Il bilancio personale di +13 nasconde gli enormi limiti di un difensore straniero semplicemente inadeguato, incapace di impostare il gioco e con l’errore sempre in canna. Ha ancora un anno di contratto. Un problema da risolvere presto.
Santeri Alatalo 3
55 partite, 4 gol, 19 assist, -22
Qualche impulso offensivo dei suoi, ma soprattutto una miriade di errori fatali. Fallisce nella gestione del power-play, laddove sarebbe servito uno straniero con i fiocchi.
Jesper Peltonen 4+
58 partite, 6 gol, 11 assist, +1
Si conferma difensore affidabile, anche se meno pulito rispetto al suo primo anno in bianconero. In compenso, il figlio d’arte ha trovato più coraggio in fase offensiva.
David Aebischer 3+
58 partite, 3 gol, 14 assist, 0
Una delle molte delusioni del fallimentare mercato estivo. Per l’ex Rapperswil tanti errori e pochi impulsi in attacco. Inefficace in power-play. Un buon playout non lo assolve di certo. Nella speranza che a settembre riparta proprio da lì.
Samuel Guerra 4-
50 partite, 3 gol, 4 assist, -1
Senza lode, ma anche senza infamia, in una stagione iniziata da settimo difensore e terminata con oltre 20’ di media nella serie contro l’Ajoie.
Valtteri Pulli 4
20 partite, 1 gol, 4 assist, +6
Solido, pulito, essenziale. Ma non vale la licenza straniera.
Nick Meile 4-
33 partite, 0 gol, 1 assist, +1
Ancora acerbo, non coglie l’attimo per prendersi il posto di Hausheer, ma la sua non è ancora una bocciatura.
Leandro Hausheer 3,5
29 partite, 0 gol, 0 assist, -6
Dopo la firma a Kloten, viene messo in un angolo da Gianinazzi e poi spedito a Coira. Quando gioca, non incanta. Forse la testa era già altrove.
Justin Schultz 2,5
8 partite, 0 gol, 6 assist, -3
Il potenziale dell’ex campione NHL si intuisce appena. Molla subito, scappa in Nordamerica e si ritira, mettendo in imbarazzo un club che sicuramente non aveva bisogno di questa ennesima figuraccia.
Maxime Montandon s.v.
6 partite, 0 gol, 1 assist, +2
Luca Fazzini 5,5
58 partite, 26 gol, 19 assist, -9
Cosa chiedergli di più? Non è soltanto una questione di reti (tra l’altro ben distribuite sull’arco di tutta la stagione), ma di impegno, maturità, attitudine. A 30 anni (compiuti da poco) si è scoperto leader.
Calvin Thürkauf 3,5
42 partite, 13 gol, 15 assist, 0
L’infortunio d’inizio stagione lo condiziona pesantemente. Il giocatore dominante e inarrestabile dell’annata precedente non si vede più. Da capitano, invia segnali all’esterno: «Non tutti remano nella stessa direzione». Ma la dirigenza minimizza e lo ignora.
Daniel Carr 4-
56 partite, 17 gol, 24 assist, +7
Il bottino di punti non è da buttare, ma è un giocatore irriconoscibile per atteggiamento e linguaggio del corpo. Nei momenti importanti resta sempre un passo indietro.
Marc Arcobello 4,5
57 partite, 11 gol, 32 assist, +1
È il più vecchio, ma di certo non il più bollito. È anzi uno dei più costanti e affidabili.
Radim Zohorna 3
45 partite, 11 gol, 15 assist, +5
Oggetto misterioso, irritante, sembra disinteressato a tutto ciò che succede attorno a lui. Ha il fisico, ma non lo usa.
Jiri Sekac 3,5
52 partite, 10 gol, 22 assist, -2
Si sveglia un po’ con l’arrivo di Krupp, ma vive più di fiammate che di costanza. E la porta non la vede quasi più.
Michael Joly 4+
40 partite, 12 gol, 20 assist, +2
Tra i pochi a garantire un contributo tangibile con Gianinazzi, non entra nelle grazie di Krupp (anche a causa di un infortunio) e nel finale di stagione finisce a fare la comparsa.
Marco Müller 3
57 partite, 11 gol, 8 assist, -14
Di questi suoi anni in bianconero ci si ricorderà soprattutto per i guai fisici. In questa stagione salta una sola partita, ma non lascia mai il segno.
Matthew Verboon 4+
58 partite, 9 gol, 3 assist, -9
Incoraggiante passo in avanti in termini di efficacia realizzativa per un giocatore polivalente e su cui val la pena continuare a investire.
Lorenzo Canonica 4
57 partite, 4 gol, 8 assist, -9
Dopo un primo anno condizionato da un infortunio, dimostra di meritarsi un ruolo difensivo in National League.
Marco Zanetti 3
51 partite, 1 gol, 2 assist, -4
Inconcludente e sfiduciato, nonostante i coach continuino a dargli occasioni. Un’involuzione preoccupante.
Cole Cormier 3
47 partite, 2 gol, 2 assist, -4
Non riesce mai a tenersi stretta una maglia da titolare, giocando con troppa superficialità e sprecando ogni occasione. Il suo rinnovo biennale è insensato.
Aleksi Peltonen 3,5
40 partite, 1 gol, 3 assist, -1
L’impegno c’è, i limiti pure.
Stéphane Patry 3,5
52 partite, 2 gol, 5 assist, -5
Ogni volta che sembra sul punto di decollare, torna a schiantarsi nell’anonimato. Quando servono guerrieri, Krupp lo lascia seduto. Un altro rinnovo non proprio meritato.
Giovanni Morini 4,5
15 partite, 1 gol, 0 assist, +5
Torna in gennaio, un anno dopo la frattura del femore, portando subito energia e fisicità. Oltre al gol di gara-3 che ribalta l’inerzia dei playout.
Liekit Reichle 3,5
25 partite, 0 gol, 0 assist, -5
Poche comparsate, qualche timido segnale qua e là, ma Krupp nemmeno si accorge di averlo a disposizione.
Luca Gianinazzi 3
36 partite, 42 punti, media 1,16
Dopo un buon inizio di stagione, va nel pallone alle prime difficoltà e non si riprende più. Si intestardisce su principi di gioco che mettono in difficoltà i suoi stessi giocatori, cambia continuamente le linee e la squadra non lo segue più.
Uwe Krupp 4
16 partite RS, 24 punti, media 1,5
6 partite di playout (4-2)
Quando arriva, la situazione è disastrata. La scossa iniziale è potente, poi la squadra torna a combattere i suoi demoni e nemmeno lui riesce a risolverne le fragilità mentali e strutturali. Il suo Lugano, infatti, butta via partite già vinte e sprofonda nei playout. Con alcune sue scelte forti (Huska al posto di Schlegel, Joly in tribuna), il club dovrà probabilmente fare i conti anche in futuro.