Altro che feste serene
Babbo Natale non ha probabilmente avuto il tempo di leggere le letterine inviate dagli allenatori delle squadre di NL. Oppure se n’è bellamente fregato. Altro che feste serene. Nello spazio di pochi giorni – o di poche settimane – hanno perso il posto il coach dell’Ajoie Christian Wohlwend, quello del Friburgo Pat Emond, Stefan Hedlund del Rapperswil e addirittura pure Jan Cadieux, vincitore di un titolo svizzero e della Champions League con il Ginevra. Ha poi dovuto alzare bandiera bianca anche Marc Crawford: gli ZSC Lions non si sono fatti problemi ad annunciare l’addio del tecnico nordamericano a causa di problemi di salute mentale. Una trasparenza che va sottolineata e applaudita: non c’è davvero niente di male ad ammettere una sofferenza a livello psicologico. Lo Zurigo – con e grazie alla sua chiarezza – ha evitato speculazioni di ogni genere. C’è tanto da imparare, da club così. E non solo per quello che sanno offrire sul ghiaccio.
Detto di Crawford, la regular season si appresta a vivere la sua volata conclusiva con una guida tecnica diversa rispetto ad inizio campionato da parte di quattro delle ultime sei squadre della classifica. Al netto della componente umana e di una riconoscenza che non ha più spazio nello sport professionistico, non c’è nulla di scandaloso. Finanziariamente – e non solo – è troppo importante per i club di NL qualificarsi per lo meno ai play-in. Tra le sei formazioni messe peggio, solo Ambrì Piotta e Lugano hanno ad oggi deciso di proseguire per la loro strada, in nome di progetti a volte difficili da identificare con chiarezza. Non rimane allora che augurarsi che il nuovo anno possa comunque portare un po’ più di serenità in casa delle due squadre ticinesi. E risultati all’altezza delle aspettative senza troppo contare su eventuali miracoli. Che a Natale accadono solo e soltanto nei film.