Ambrì con calma e molta personalità
Due partite, sei punti. Dieci reti fatte e solo 3 subite. L’Ambrì Piotta non poteva iniziare meglio il suo campionato, con due successi buoni per accumulare fiducia e sicurezza nei propri mezzi. Certo, il lungo cammino è appena iniziato e anche nella passata stagione i biancoblù erano partiti a razzo. Sanno tutti come è poi andata a finire. Ma in quest’alba della stagione iniziare con il piede giusto è fondamentale, soprattutto per le squadre che sanno che prima o poi arriveranno anche i momenti difficili. Dopo il weekend inaugurale i biancoblù guardano tutti gli altri dall’alto.
Un'unica pecca
Dopo aver battuto il Rapperswil all’esordio, la squadra di Luca Cereda si è ripetuta anche sul ghiaccio del Kloten. Con personalità – nonostante l’assenza dell’acciaccato Tim Heed - ed è ciò che fa bene sperare in vista delle prossime uscite. Ad impressionare favorevolmente è stata la calma con la quale i leventinesi hanno saputo gestire la partita a partire dal periodo centrale. «È quasi inutile dire – sottolinea Diego Kostner – che siamo molto soddisfatti. Per i risultati, ma anche per come li abbiamo ottenuti, meritando in entrambe le occasioni la vittoria. L’unica pecca che vedo è l’approccio alle partite. Anche a Kloten non abbiamo cominciato nel migliore dei modi l’incontro, anche se in seguito siamo stati bravi a tornare in carreggiata a partire dal terzo centrale. Ora dobbiamo però subito guardare avanti, alla sfida con il Friburgo». Ha ragione da vendere, Kostner. L’Ambrì Piotta nei primi venti minuti ha lasciato l’iniziativa al Kloten, meritatamente in vantaggio con il giovane e talentuoso Mischa Ramel. «Loro – prosegue l’attaccante italiano – all’inizio hanno spinto tanto e Juvonen è stato bravissimo in molte occasioni. D’altro canto noi non abbiamo mai perso la testa, siamo rimasti tranquilli».
Uno, due e tre
In seguito l’Ambrì Piotta ha cambiato marcia e – complice una penalità fischiata a Matteo Nodari – ha fatto la differenza realizzando addirittura tre reti in 1’15’’. Un rigore trasformato da Dario Bürgler con classe e freddezza, un missile di Jesse Virtanen e una deviazione di Laurent Dauphin hanno messo in ginocchio gli aviatori. Da quel momento non c’è più stata partita: l’Ambrì Piotta ha controllato la situazione senza troppi patemi al cospetto di un Kloten suonato come un pugile al tappeto. Certo, un paio di penalità piuttosto inutili avrebbero anche potuto permettere ai padroni di casa di rialzare la testa, ma il box-play leventinese ha retto bene e la rete di Michael Spacek ha definitivamente chiuso i conti. «A partire dal tempo centrale abbiamo cambiato attitudine e quel power-play è stato decisivo. In seguito abbiamo dimostrato di saper gestire il vantaggio con maturità: non ci siamo chiusi in difesa, ma allo stesso tempo abbiamo evitato di correre rischi inutili, giocando con testa».
Stranieri all'altezza
Intanto l’Ambrì Piotta ha già ricevuto segnali importanti dai suoi stranieri. In due uscite Spacek, Dauphin e Lilja hanno tutti messo a referto due reti e altrettanti assist. Il ceco ha ripreso ad illuminare l’attacco biancoblù, il canadese è per ora il ritratto della concretezza e della solidità, mentre lo svedese – forse non molto appariscente – è sempre al posto giusto al momento giusto. E si sa quanto sia importante l’apporto degli “import” in Leventina. Senza contare poi che Juvonen, in porta, è sempre una sicurezza. Bene l’attacco, insomma, ma anche il sistema difensivo ha concesso poco al Kloten.
Sempre meglio
È insomma un Ambrì Piotta capace nelle prime due uscite di unire qualità e quantità. Un po’ come Diego Kostner, finalmente al meglio dopo una stagione tormentata: «Dopo un anno complicato sono soddisfatto di come stanno andando le cose a livello personale. Anche l’estate non è stata facile, tra sedute di fisioterapia e di palestra. A partire dalla preparazione sul ghiaccio però mi sono sentito sempre meglio e ora non avverto più dolori. Mi auguro di poter continuare così». E si augura di proseguire così anche un Ambrì Piotta non nuovo a partenze fulminanti in campionato. Anche dodici mesi fa i biancoblù vinsero le loro prime due partite. Ed allora meglio restare con i piedi per terra, mantenere calma e sangue freddo e tornare al lavoro senza pensare alla classifica. Facendo tesoro delle esperienze passate.