Hockey su ghiaccio

Ambrì, regali e confusione: «Dovevamo giocare più da squadra»

Ripresa amara per i leventinesi, sconfitti dall'Ajoie per 4-2 – Una prestazione deludente e condita da errori decisivi – Grassi: «Chi pensava di venire qui a vincere facile sbaglia»
©GEORGIOS KEFALAS
Giacomo Notari
16.11.2024 23:18

Un po’ di ruggine, dopo due settimane di stop, ci può stare. Che ci voglia qualche minuto in più del solito per entrare in partita, dopo una lunga trasferta come quella di Porrentruy, è un'altra spiegazione che si può sentire. Nessun alibi esiste però per la prestazione di troppo poca sostanza fornita questa sera dall’Ambrì Piotta in casa dell’ultima della classe. Si parla di un Ajoie che aveva fin qui raccolto 12 punti in 18 partite. Non di certo un mostro, ecco, nonostante i due recenti successi tra le mura amiche. Eppure, la squadra di Luca Cereda è stata incapace di mettere sotto i giurassiani, ed è così ripartita da dove si era fermata: con una nuova sconfitta. «Conosciamo questa lega, chi pensava di venire qui a vincere facile sbaglia», - ha sottolineato Daniele Grassi a fine partita -. Giusto non sottovalutare l’avversario, ma da parte dei leventinesi era anche lecito aspettarsi qualcosa in più.

Time Out simbolico

Il periodo centrale, o almeno la prima metà di esso, simbolizza perfettamente la serata no dei biancoblu. Dall’Ambrì Piotta, visto il ritardo di una rete dopo venti minuti, ci si aspettava una reazione. E invece no. Si è dovuto aspettare la terza rete dei beniamini di casa, dopo la quale Luca Cereda ha deciso di dare una strigliata ai suoi chiamando il time out. «Stavamo giocando in modo confusionario, anche prima della loro rete», - ha spiegato l’allenatore biancoblu -. «Dovevamo tornare a giocare più da squadra, non con iniziative personali. È andata un po’ meglio dopo questo episodio, ma non siamo riusciti a recuperare, e questo fa male». La rete in cinque contro tre del solito Virtanen avrebbe potuto ridare lo slancio a dei leventinesi poco brillanti, ma sta di fatto che in fin dei conti Ciaccio ha sofferto sicuramente meno del previsto, terzo periodo compreso. «Penso che sia stato soprattutto il primo periodo il problema», - ha sottolineato Grassi -. «Non siamo stati abbastanza lucidi e non abbiamo avuto un livello di intensità abbastanza alto. Da lì la partita si è messa sui binari sbagliati. Abbiamo spinto, soprattutto nel terzo tempo, ma ci è forse mancata un po’ di lucidità e di cattiveria vicino alla loro porta».

Quei regali da evitare

Detto della poca brillantezza dell’attacco biancoblu che, specialmente nei suoi leader, si è mostrato decisamente sottotono, è giusto anche avere qualche rammarico guardando alle dinamiche delle reti subite. La prima in inferiorità numerica, la seconda facendosi trovare impreparati in contropiede, la terza nuovamente in shorthand e la quarta a porta vuota. Ahia. «Abbiamo iniziato facendo loro dei regali. Gli abbiamo dato coraggio e loro hanno lottato come pazzi», ha spiegato un Luca Cereda amareggiato. Proprio quella solidità e quei regali da evitare sui quali si era lavorato durante le due settimane di pausa. Fortuna per l’Ambrì Piotta che ce ne sarà un'altra per provare a sistemare tutto prima del derby di venerdì prossimo.

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