Ambrì, se le polveri sono bagnate
Perdere a Berna non è mai una vergogna. Soprattutto dopo essere riuscito ad andare a punti nelle prime cinque partite di campionato. Il risultato della PostFinance Arena punisce inoltre l’Ambrì Piotta oltre i propri demeriti. Fino a metà incontro i leventinesi se la sono giocata alla pari con gli Orsi. Non hanno sfruttato alcune buone occasioni per passare in vantaggio e hanno poi pagato a carissimo prezzo le due penalità rimediate una dopo l’altra da Zaccheo Dotti. Non c’è insomma da farne un dramma. Luca Cereda afferma d’altra parte che quello appena trascorso è stato il weekend più convincente della sua squadra, sul piano del gioco. Non c’è motivo di non credere al tecnico di Sementina. A guardare bene ciò che è accaduto contro il Bienne alla Gottardo Arena, ci si rende però conto che in questo inizio di stagione all’Ambrì Piotta ancora manca qualcosa. Specialmente in fase offensiva. I seeländer, va detto, hanno disputato un incontro inguardabile eppure – quasi miracolosamente – sono tornati a casa con un punticino. E sono proprio questi i punti che i biancoblù non dovrebbero lasciare per strada.
Nel contesto di un sistema di gioco ben strutturato, è allora inevitabile andare ad osservare il rendimento dei singoli. Con la consapevolezza che il campionato è appena iniziato. Salta però agli occhi come il rendimento degli attaccanti stranieri non stia rispondendo alle aspettative. Maillet è fermo ai box, Lilja non ha ancora firmato un solo punto e Ang è fermo a un solo assist. E poi c’è Kubalik. Accolto come il Messia, il ceco (1 gol) non riesce ad essere decisivo. Delle due l’una: o è in ritardo di condizione, oppure la sua situazione – spera sempre in una chiamata dalla NHL – non lo fa stare tranquillo. In Leventina ci si augura ovviamente che si tratti solo di una questione di tempo per rivedere il vero Kuba.