Hockey

Colonia contro Berlino, la finale tedesca è un derby... ticinese

L'ultimo atto della DEL coinvolge anche i tifosi delle nostre squadre: quelli bianconeri sono storicamente gemellati con i fan dei Kölner Haie, mentre quelli biancoblù sono legati ai supporter degli Eisbären
Eisbären Berlino (in maglia bianca) e Colonia in una partita di regular season. Da stasera le due squadre si contendono il titolo. © Reuters
Fernando Lavezzo
17.04.2025 06:00

Stasera a Zurigo va in scena gara-2 della finale tra ZSC Lions e Losanna, con i padroni di casa avanti 1-0 nella serie. Intanto, a Berlino, inizia l’ultimo atto dei playoff della DEL, il massimo campionato tedesco, tra i locali Eisbären e il Colonia. È quasi un derby ticinese. Sì, perché i tifosi del club della capitale sono gemellati con quelli dell’Ambrì Piotta, mentre quelli dei Kölner Haie sono storicamente legati ai fan dell’HC Lugano.

Grande attesa

In Europa è difficile immaginare una serie di playoff con più pubblico. Da una parte gli Orsi polari di Berlino, quinti nel continente per media spettatori (14.035) e abituati a vincere come nessun altro club in Germania: 3 titoli negli ultimi 4 anni e 10 dal 2004. Un record per la DEL, fondata nel 1994. Dall’altra parte gli Squali di Colonia, ai quali la finale mancava dal 2014, quando persero contro l’Ingolstadt. Lo stesso avversario battuto tre giorni fa in gara-6 della semifinale, nel tripudio della Lanxess Arena. Ovvero la pista più frequentata di tutta Europa con 17.829 spettatori di media. L’ultimo titolo conquistato dai biancorossi della Renania risale al 2002. Nel 2008 e nel 2013, furono proprio gli Eisbären a battere il Colonia in finale. Attesa e sete di vendetta sono dunque enormi.

Galeotta fu l’Europa

Da noi, il campionato tedesco è seguito solo da pochi appassionati, veri divoratori di hockey a 360 gradi. Ma la finale di quest’anno sarà forse osservata con più curiosità del solito, almeno in Ticino. Dalla seconda metà degli anni Ottanta, infatti, i tifosi del Colonia sono gemellati con quelli del Lugano. Risale invece al 1999 l’unione tra i fan berlinesi e quelli leventinesi. In entrambi i casi, furono le competizioni europee a far nascere l’amicizia.

Atmosfera magica

Nell’inverno del 1987, il Lugano di John Slettvoll divenne il primo club svizzero a raggiungere le finali di Coppa Europa. Nel primo turno di qualificazione, i bianconeri eliminarono la Dynamo Berlino Est, club da cui ebbero poi origine – dopo la caduta del Muro – gli attuali Eisbären. Fu però l’avversario del secondo turno – il Colonia, appunto – a propiziare un legame indissolubile tra l’HCL e la Germania. La gara d’andata si giocò alla Resega, il 5 febbraio 1987: 4-2 per il Lugano con doppietta di Johansson. Una settimana dopo, il 12 febbraio, i bianconeri ottennero l’accesso alle Final Four nonostante la sconfitta per 5-4 nella gara di ritorno. Al seguito della squadra, c’era anche un gruppo di tifosi ticinesi: «Fu fantastico: andammo a Colonia a qualificarci e nacque anche una simpatia con i fan locali, poi cresciuta negli anni a seguire», ricorda Mamo Medolago, storico capo della curva. «Il gemellaggio venne suggellato in Germania, ma era già iniziato nella gara d’andata alla Resega: i tedeschi erano posizionati vicino alla nostra curva e fu facile fare amicizia. Sembra strano raccontarlo oggi».

A consolidare ulteriormente i rapporti tra le due tifoserie fu un’altra edizione della Coppa Europa, quella del 1988-89. Il torneo di qualificazione venne organizzato proprio alla Resega tra il 18 e il 20 novembre 1988. Dopo aver battuto il Bolzano (3-2) e gli jugoslavi dello Jesenice (8-0), i bianconeri persero 3-4 il match decisivo con il Colonia, che si prese la rivincita e volò alle finali. Malgrado l’amarezza, a prevalere fu un’atmosfera di festa che fece breccia nel cuore dei fan tedeschi. Così la ricorda uno di loro su haie.de: «Eravamo in 250 al seguito dei nostri amati Squali. Durante la partita con il Lugano, i tifosi locali crearono un grande ambiente, una novità per noi. Eravamo talmente entusiasti che negli anni successivi organizzammo dei viaggi a Lugano per assistere alle partite dei bianconeri. Ci scambiammo i numeri di telefono con i tifosi ticinesi per avere maggiori informazioni sugli sviluppi della stagione e per restare aggiornati. Con il tempo, le visite sono diventate sempre più frequenti, quasi mensili. Nel Natale del 1995, alcuni sostenitori dell’HCL ci fecero visita a Colonia e ancora una volta impressionarono tutti con il loro tifo. Abbiamo potuto vivere esperienze meravigliose e sono nate delle amicizie. Per questo, nel 1994, ci venne l’idea di sostenere l’HCL attraverso un fan club organizzato. Inizialmente volevamo unirci ad un fan club già esistente chiamato “Sezione Colonia”. Tuttavia, per vari motivi, la situazione si protrasse a tal punto che nel 1996 decidemmo di fondare da soli l’HC Lugano Fan Club Colonia. La stagione 1998-99, con la vittoria del titolo in casa dell’Ambrì, alla quale alcuni di noi erano presenti, ci lasciò un’impressione così profonda che nella stagione seguente viaggiammo in Europa per assistere a tutte le trasferte del Lugano in Coppa, tranne quella di Mosca».

Una festa... Continental

Fu invece la Continental Cup del 1999, andata in scena a Berlino alla fine di dicembre, ad unire i tifosi dell’Ambrì e degli Eisbären. «Ricordo il freddo, la pioggia, la neve, ma anche una splendida vittoria», ci racconta Armando Tognetti, co-fondatore del fan club BL15. Nella capitale tedesca, i leventinesi conquistarono il terzo trofeo europeo in dodici mesi dopo la Continental Cup del 1998 e la Supercoppa. «L’amicizia con i sostenitori tedeschi nacque in modo casuale, spontaneo», ricorda il nostro interlocutore. «Noi e i fan del Berlino avevamo la stessa attitudine. C’era voglia di fare festa, di divertirsi insieme, al di là della rivalità in pista». Negli Eisbären giocava un mito biancoblù, Mike Bullard. «Questo favorì sicuramente la simpatia reciproca. Così come il fatto che il nostro più grande rivale, il Lugano, fosse da tempo gemellato con un altro club tedesco, il Colonia». Ambrì Piotta e Berlino pareggiarono 2-2 nella gara d’esordio, con una rete a testa per i fratelli Lebeau. Nella seconda giornata, i biancoblù di Huras travolsero l’Ak Bars Kazan 7-3. Nell’ultima partita contro gli slovacchi dello Zvolen, l’Ambrì si assicurò il trofeo con un altro secco 7-3. «Pur vedendo svanire la vittoria della coppa, i tedeschi tifarono al nostro fianco. Negli anni successivi, molti di loro vennero in Ticino a vedere le partite. Ricordo alcuni pullman dalla Germania in occasione dell’ultimo derby giocato nella vecchia Valascia. Recentemente, nell’agosto del 2022 alla Gottardo Arena, ci fu l’occasione di incontrarci per un’amichevole. Ricordo un fitto scambio di sciarpe, di gadget e tanti bei momenti di festa. Tutto il bello del tifo, insomma».