Eppur si muove, tra speranze e incognite
Qualcosa si muove, in casa Lugano. E questo – indipendentemente dalla scelta operata – è sicuramente un segnale forte e importante da parte di un club che nel recente passato non ha mai particolarmente brillato per iniziativa e capacità di reazione, nelle situazioni di crisi. Ingaggiando Antti Törmänen quale Senior Advisor, la società bianconera conferma allo stesso tempo di voler uscire dal marasma in cui è sprofondata puntando su Luca Gianinazzi. O meglio, il Giana – come annunciato dal CdA e da Hnat Domenichelli – rimarrà al suo posto.
In molti auspicavano il supporto di una persona d’esperienza, che potesse dare una mano a uno staff tecnico giovane, inesperto e visibilmente in confusione. Il successo dell’operazione dipenderà ora da due fattori principali. Non si tratta assolutamente di bocciare a priori la decisione – per una volta che ne viene presa una… – ma di valutare quali possano essere vantaggi e incognite di una mossa di questo tipo. Törmänen non ha bisogno di presentazioni, rappresenta una figura autorevole, carismatica e competente nel panorama dell’hockey svizzero dell’ultimo decennio. Ha sicuramente l’autorevolezza per toccare le corde giuste. Rimane da sapere se il finlandese avrà la forza fisica e psicologica per portare avanti una missione di questo tipo. Non è un segreto per nessuno: l’ex coach del Bienne ha dovuto mettere da parte l’hockey per curare un cancro dal quale non è purtroppo ancora guarito. Le terapie per questo tipo di malattie – lo si sa – lasciano il segno nel fisico e nella testa. La speranza e l’augurio – più per l’uomo Törmänen che per l’esperto di hockey – è che possa disporre delle energie necessarie a dare una mano al Lugano. La seconda incognita riguarda ovviamente le mansioni che verranno affidate al finnico, e più precisamente le modalità dei suoi interventi, le reazioni dello staff tecnico attuale e del Giana in primis, e naturalmente quelle della squadra. E nel contesto in cui è venuto a trovarsi la squadra, le reazioni di ogni singolo giocatore. Gianinazzi – a partire da oggi – avrà sempre e ancora la stessa autorevolezza, agli occhi del gruppo? Il rischio che i giocatori – soprattutto quelli che non sono più allineati con il coach, per utilizzare un eufemismo – vedano in Törmänen una sorta di tutore del Giana è concreto. A memoria, nel campionato svizzero di hockey non si era mai visto uno scenario simile. Solo il tempo potrà insomma decretare il successo o meno dell’operazione.
Che apre comunque già ora lo spazio ad alcune riflessioni. L’attitudine e l’apertura mentale delle parti in causa sarà fondamentale, affinché l’arrivo di Törmänen non crei ancora più confusione (anche a medio termine…) in seno al club. Come se già non ce ne fosse abbastanza… Non sarà evidente, in altre parole, mantenere gli equilibri tra tutti gli attori. Equilibri oggi già piuttosto precari. Nella lodevole e a questo punto necessaria volontà di dare una svolta alla stagione, con l’ingaggio del finlandese il club ha inoltre indirettamente ammesso di aver consegnato a Gianinazzi un giocattolo più grande di lui. Di averlo gettato nell’acqua gelida senza salvagente, in altre parole. Persona intelligente e tecnico preparato nonostante la giovane età, il Giana in questi mesi ha confermato – e non è una colpa – di non essere ancora pronto a gestire situazioni di estrema difficoltà. Törmänen non deve ora far dimenticare le problematiche emerse negli scorsi giorni. Le parole del ds Hnat Domenichelli, dopo quelle di capitan Thürkauf, lasciano poco spazio all’interpretazione. Chi rema contro – e qualcuno sta sicuramente remando contro... – va messo da parte, senza se e senza ma. Nessuno, nemmeno Törmänen, potrebbe influenzare positivamente la stagione bianconera se non si prendessero misure concrete in questo senso.