Hockey

Fa più danni della grandine: il Lugano si lecca le ferite

In doppio vantaggio dopo due tempi, i bianconeri si fanno prima raggiungere e poi superare dal Losanna – L’amarezza di Lorenzo Canonica: «Non è possibile perdere così»
Il Lugano di Jiri Sekac è stato fermato dal Losanna di Cédric Fiedler e Raphael Prassl. © Keystone/Valentin Flauraud
Flavio Viglezio
21.02.2025 23:03

Riesce a fare più danni della grandine, questo Lugano. Oppure prova un segreto piacere a buttare via le partite. Fatto è che a Losanna i bianconeri sono ancora una volta colati a picco (4-3) dopo essere stati in doppio vantaggio. Come a Zugo, come a Ginevra, come mille altre volte. E la rete decisiva, firmata da Damien Riat, è arrivata a 42’’ dalla terza sirena. Migliora, questo Lugano: contro il Berna, il gol decisivo di Nemeth era maturato a 24’’ dalla fine del terzo tempo. E così, complice il successo del Ginevra sull’Ambrì Piotta, il Lugano si ritrova al penultimo posto. Altro che caccia ai play-in.

È inaccettabile

Al termine della sfida i bianconeri sono rimasti chiusi almeno venti minuti nello spogliatoio. A leccarsi le ferite, probabilmente. «Quel che è successo - spiega Lorenzo Canonica - è inaccettabile. Sta accadendo troppo spesso. Una o due volte può essere sfortuna, ma quando si continua a perdere le partite in questo modo significa che non sappiamo imparare dai nostri errori. Adesso ci restano tre partite per provare a fare nove punti: alla fine vedremo in che posizione di classifica saremo».

Già, inaccettabile. Soprattutto contro un Losanna che per due tempi si è limitato a giochicchiare. Il Lugano sembrava poter controllare agevolmente la partita, poi è accaduto il patatrac. I bianconeri di colpo hanno smesso di giocare, di pattinare, di utilizzare il fisico. Hanno sperato di farla franca senza sacrificarsi e sono stati puniti. «Non so - prosegue Canonica - se le precedenti rimonte subite rimangano nella nostra testa. A me personalmente no. Ma non possiamo disputare un terzo tempo così, concedendo una marea di ripartenze al nostro avversario. Non è possibile».

Due minuti di euforia

E dire che due minuti di pura euforia - nelle prime fasi del periodo centrale - sembravano aver lanciato il Lugano verso un importantissimo colpaccio. Due minuti in cui i bianconeri hanno colpito addirittura tre volte, ammutolendo la Vaudoise Arena. Nemmeno il time-out subito chiamato da Ward sembrava in grado di risvegliare un abulico Losanna. Ma a dare coraggio ai padroni di casa ci hanno pensato i bianconeri. Che fanno più danni della grandine, in questa stagione. A meno che non provino un sottile piacere, a rovinare sempre tutto.