Gianinazzi e la crisi bianconera: «Io non alzo bandiera bianca»
Dopo la sconfitta di Porrentruy, il Lugano è sempre più impantanato. L’Ajoie, fanalino di coda, si è rifatto sotto a sole 6 lunghezze dai bianconeri. Il decimo posto attualmente occupato dal Bienne, invece, è ormai distante 7 punti (e i Seeländer hanno pure giocato una gara in meno). Insomma, la squadra di Luca Gianinazzi è più vicina all’ultimo posto che ai play-in. «Ma io non alzerò bandiera bianca, l’idea non mi sfiora nemmeno», afferma l’allenatore. «Mi concentro su ciò che posso controllare e sul lavoro che devo fare ogni giorno. Ovviamente sono il primo ad essere arrabbiato per la situazione. Sono un tifoso del Lugano da quando sono nato e non posso essere contento di come stanno andando le cose. Ma il motto del nostro club è ‘Non mollare mai’. E io di sicuro non mollerò. Non ci sono segreti: dobbiamo lavorare e continuare a credere in noi stessi».
Contro i giurassiani la sua squadra ha mostrato almeno un po’ di buona volontà, ma non è bastato. «Fa molto male. Abbiamo lottato e messo l’avversario sotto pressione, soprattutto nel terzo tempo. Purtroppo non siamo stati efficaci sotto porta e con un solo gol è difficile vincere le partite. In questo momento il disco pesa più del normale, dobbiamo trovare il modo per alleggerirlo senza cercare scuse legate alla fiducia o allo stato mentale. Tornare da Porrentruy con zero punti è deludente, non è così che dovrebbe andare. Si vede chiaramente che non siamo una squadra in fiducia. Tutto quello che può girare storto, gira storto. Oppure troviamo noi il modo per farci male da soli».