Grassi: «Dobbiamo trovare la via per chiudere prima i match»
Non basta il rientro nel line-up di Inti Pestoni. L’Ambrì perde la sfida contro il Ginevra al termine dell’ennesimo overtime. Una partita assai piatta e noiosa. Sono poche le emozioni che i presenti possono vivere. Le occasioni nette sono merce rara. L’Ambrì sferra ben 46 tiri verso la gabbia di Raanta, ma la statistica inganna. L’estremo difensore non deve quasi mai fare gli straordinari o interventi spettacolari. I tiri dei leventinesi sono di facile lettura e vengono scagliati spesso da posizione defilata. Manca inoltre un po’ di traffico davanti alla porta. L’impegno c’è, ma questo Ambrì mostra nuovamente di non essere in un gran periodo di forma.
Un avversario abbordabile
Peccato, perché questo Ginevra era un avversario assolutamente abbordabile. La formazione romanda è lontana parente di quella macchina quasi perfetta che due anni fa aveva conquistato il titolo. Hartikainen e soci sono lenti, prevedibili e privi della necessaria inventiva. La rete di apertura, ottenuta proprio dal finlandese al 27’, arriva un po’ dal nulla ed è favorita da una deviazione involontaria di Zgraggen nella propria porta. È quasi l’unico acuto ospite in una serata molto tranquilla per Senn. L’Ambrì ha il merito di reagire e agguanta il meritato pareggio al 50’. Già in precedenza i biancoblù avevano potuto recriminare per un’asta colpita da DiDomenico. A decidere la contesa ci ha così pensato Miranda all’overtime. Per la squadra di Grassi si è trattata della 18. appendice supplementare in 36 impegni. Una follia. «Non ho mai vissuto qualcosa del genere in 14 anni di carriera», racconta il capitano. «Da un lato vuol dire che siamo lì, dall’altro però significa pure che non troviamo la via per decidere prima le contese. Abbiamo spinto tanto, scagliato molti tiri, se avessimo segnato una o due reti in più non avremmo tolto nulla all’avversario». Forse è mancata un po’ di azione davanti alla porta nemica. «Esatto», continua Grassi. «Più si va avanti più è difficile segnare. Se il portiere vede partire il primo tiro poi diventa veramente durissima fare gol. Bisogna coprire maggiormente la visuale. Sono zone dove fa male andarci, ma è imperativo farlo. Ci stiamo lavorando, dobbiamo insistere». Una partita senza penalità, anche un’anomalia. «Gli arbitri potevano forse fischiare qualche infrazione, ma hanno tenuto la stessa linea». Stasera nuovo scontro diretto, in quel di Bienne. «Mi aspetto un’altra partita chiusa e con poche reti. La disciplina sarà la chiave per arrivare alla vittoria».