Hockey

HC Lugano: onorato l'ultimo impegno

I bianconeri superano il Bienne e fanno felice anche l’Ambrì Piotta
© KEYSTONE/Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Flavio Viglezio
01.03.2025 23:04

Ha onorato l’ultima partita di questa disastrosa regular season, il Lugano. I bianconeri sono riusciti a battere un Bienne sceso in Ticino con un solo obiettivo: vincere per acciuffare i play-in. Ed invece i seeländer sono tornati a casa con le pive nel sacco, al cospetto di un Lugano di certo non trascendentale, ma bravo a trovare le risorse mentali per non crollare in una sfida che per la formazione bianconera non contava nulla. Thürkauf e compagni hanno indirettamente fatto un favore anche all’Ambrì Piotta: una vittoria del Bienne avrebbe mandato in vacanza i leventinesi. Ed invece no. Il Lugano ha ipotecato il successo grazie ad un primo tempo giocato con molta più grinta di un Bienne probabilmente bloccato dalla tensione. E per una volta - quando serviva a poco o nulla - i bianconeri sono stati in grado di gestire un doppio vantaggio. Nel periodo centrale e nel terzo tempo i seeländer hanno spinto molto di più, ma senza mai riuscire a riacciuffare il Lugano. Ed ora alla formazione bianconera non rimane che aspettare l’esito della semifinale dei playoff tra Visp e Turgovia, per sapere se il paylout con l’Ajoie si farà.

Fischi e musica

«Nel primo periodo - spiega Luca Fazzini - sembravamo noi la squadra che doveva assolutamente vincere. In seguito il Bienne ci ha messo in difficoltà, ma volevamo perlomeno finire bene una regular season totalmente negativa. No, non vedo davvero niente di positivo in questa stagione. Prima della partita Krupp ci ha detto che è in queste sfide in un certo senso inutili che si vede il carattere dei giocatori».

Giocatori che, a fine partita, sono stati poco gentilmente invitati dalla Curva Nord - che durante la partita si è limitata ad esporre qualche striscione - a girare al largo. E per coprire i fischi della pista alla Cornèr Arena si è penato bene di alzare il volume della musica che accompagna l’uscita dal ghiaccio della squadra. Una ne fa e cento ne pensa, questo Lugano.

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