Ambrì Piotta

I biancoblù sono troppo fragili, il «Cere» chiede più sacrificio

A Bienne i leventinesi hanno perso un altro scontro diretto dopo quello casalingo contro il Ginevra - Il coach : «I Seeländer hanno voluto la vittoria più di noi»
©PETER KLAUNZER
Giacomo Notari
12.01.2025 21:30

Due scontri diretti, due sconfitte di misura e un solo punticino racimolato. In un periodo della stagione nel quale, per forza di cose, il risultato prevale sulla prestazione, non può che essere considerato deludente, per non dire preoccupante, il weekend dell’Ambrì Piotta. «Non importa sapere se avremmo meritato qualcosa in più o no», ha infatti insistito Philippe Maillet al termine della partita persa sabato sera a Bienne. «In questo momento, i punti sono troppo importanti. A maggior ragione quando si affrontano avversari che ci stanno vicini in classifica come il Ginevra Servette e i Seeländer. Eravamo perfettamente consapevoli di quale fosse la posta in palio, ma nel giro di due giorni abbiamo perso cinque punti». Più chiaro di così.

Soltanto un'illusione

Ripensando alla dinamica della sfida andata in scena alla Tissot Arena, ai leventinesi non resta che parecchia frustrazione. Di nuovo. Ad aprire le danze è infatti stato Miles Müller, dopo appena sette secondi di gioco nel periodo centrale. Un passaggio a vuoto fatto di leggerezze sicuramente evitabili è però costato tre reti in rapida successione alla squadra di Luca Cereda, comunque riuscita a tornare in parità grazie al gol in backhand del tanto discusso Inti Pestoni. A quel punto, mancava poco meno di un quarto d’ora al sessantesimo e il vento sembrava essere cambiato a favore dei biancoblù. Un fulmine di Fabio Hofer, pochi istanti dopo, ha però lasciato l’Ambrì Piotta a mani vuote. Come se, a dettare i ritmi dell’incontro, fossero sempre e soltanto i padroni di casa: «Segnate voi per primi? Bene, noi ve ne facciamo tre in meno di un tempo». «Riuscite a riportare il punteggio in parità? Tranquilli, la gioia durerà poco». E così, l’epilogo è stato sicuramente amaro per i biancoblù, ma anche meritato. Il Bienne ha dimostrato di essere la miglior squadra sul ghiaccio, dando l’impressione di essere una spanna sopra a quella di Cereda, soprattutto quando ha premuto sull’acceleratore. Non proprio una buona notizia, considerando che la compagine allenata da Martin Filander è una rivale diretta in ottica post-season.

Più sacrificio e meno fronzoli

Non si sono nascosti, Luca Cereda e Philippe Maillet. Entrambi hanno infatti visto nella prestazione di Bienne un passo indietro rispetto a quanto mostrato il giorno precedente alla Gottardo Arena contro il Ginevra, che si era imposto all’overtime. Sia il tecnico leventinese, sia il centro canadese della prima linea, sono dell’idea che l’Ambrì Piotta, al di là degli episodi a favore o a sfavore, non ha fatto il necessario per portare a casa il risultato. «C’è una statistica che è abbastanza significativa, – ha fatto notare l’allenatore biancoblù –. Abbiamo bloccato soltanto nove tiri del Bienne, su quasi una quarantina di loro tentativi. Venerdì, come metro di paragone, il Ginevra ci aveva bloccato trentacinque tiri. Dobbiamo trarne una lezione importante. In questo periodo dell’anno, se vuoi vincere e portare a casa dei punti, è fondamentale sacrificarsi bloccando un tiro, vincendo un duello, andando davanti alla porta e tenendo l’avversario lontano dalla tua. Contro il Bienne siamo stati meno bravi a farlo e probabilmente loro hanno voluto la vittoria un po’ più di noi, meritandosela».

Philippe Maillet ha puntato il dito anche su un gioco con il disco troppo sterile: «Siamo una squadra forte quando entriamo tutti insieme nel terzo offensivo, - ha sottolineato il compagno di linea di Chris DiDomenico e Dominik Kubalik -. In questa partita abbiamo tenuto troppo a lungo il puck, quando in realtà riusciamo ad essere più pericolosi con un gioco maggiormente diretto e con fasi di possesso più corte».

Manca sempre qualcosa

Di partita in partita, sembra insomma sempre mancare qualcosa a questo Ambrì Piotta. Quando riesce ad essere solido difensivamente, come è stato il caso venerdì sera contro il Ginevra, l’attacco si dimostra sterile. Quando invece riesce ad essere più prolifico, tornando al gol in power-play, dimostrando carattere e rimontando il risultato, come sabato contro il Bienne, riesce a subire tre reti nello spazio di tredici minuti e a capitolare nuovamente tre minuti dopo il 3-3 di Inti. Una fatica tremenda che ultimamente è diventata una costante per la compagine allenata da Luca Cereda. Una squadra che, per portare a casa anche un solo punticino, è sempre costretta a soffrire più delle altre. Una squadra fragile. Philippe Maillet non si lascia però abbattere. Le partite, da qui alla fine della regular season, sono ancora quindici, e il vento, osserva l’attaccante québécois, fa ancora in tempo a girare. «Spetterà a noi trovare il modo di vincere più partite possibile», - ha commentato. Dobbiamo rimboccarci le maniche e tornare al lavoro, non c’è altro da fare». Già, perché il tempo stringe sempre di più. E le rivali non aspettano.

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