Hockey

Il Lugano respira, l’Ambrì affonda

I bianconeri si aggiudicano il secondo derby stagionale per 3 a 1, reagendo al vantaggio di De Luca con le reti di Joly, Arcobello e Fazzini
© CdT/ Chiara Zocchetti
Fernando Lavezzo
22.11.2024 22:00

Torna a respirare il Lugano, affonda l’Ambrì Piotta. È questo il verdetto del secondo derby stagionale, quello della paura, vinto dai bianconeri alla Cornèr Arena per 3 a 1. Per i leventinesi la crisi continua: è la sesta sconfitta di fila, la nona nelle ultime dieci partite. Per la squadra di Gianinazzi, invece, è il secondo successo casalingo dopo la pausa per le nazionali. Mentalmente, Thürkauf e compagni sono stati più forti, limitando gli errori e colpendo nei momenti importanti. Eppure, la serata era iniziata meglio per i biancoblù, passati in vantaggio dopo 7 minuti con il solito De Luca. Il pareggio di Joly, favorito da un erroraccio di Virtanen, è arrivato al 13’11’’. Nel periodo centrale, Arcobello ha firmato il sorpasso, mentre nel terzo tempo è arrivata il 3-1 di Fazzini.

Primo tempo

Nei primi minuti il Lugano controlla meglio il disco, ma la sua spinta si spegne al 3’42’’, quando Alatalo manca la rete da pochi passi. Sul ribaltamento di fronte un tocco ravvicinato di Maillet attraversa tutta l’area di porta, facendo venire i brividi a Schlegel. L’Ambrì Piotta prende coraggio ed è pericoloso soprattutto in transizione. È proprio così che i biancoblù passano in vantaggio al 7’02’’: incursione centrale di Maillet, disco sulla sinistra per De Luca e perfetto tiro all’incrocio del numero 88, già autore del gol decisivo nel primo derby stagionale. Gli ospiti vanno subito vicini al raddoppio con Virtanen e per alcuni minuti sono padroni del ghiaccio. Al 13’11’’Carr parte in contropiede dopo un errore in attacco dello stesso Virtanen e serve Joly sotto porta. Petr il topscorer bianconero è un gioco da ragazzi far sdraiare Senn con una finta e firmare il pareggio. Al 16’ i leventinesi tornano a premere, senza successo. Al 18’42’’ DiDomenico ferma fallosamente Carr, regalando ai padroni di casa la prima superiorità numerica della partita.

Secondo tempo

Al 22’20’’ tocca all’Ambrì Piotta giocare per la prima volta con l’uomo in più. Con Marco Müller espulso per un ingenuo fallo in zona neutra, i biancoblù vanno una sola volta al tiro. Al 25'20’’ Schlegel è provvidenziale sulle conclusioni ravvicinate di Douay e Kostner, innescati da un disimpegno sbagliato da Mirco Müller. Al 27’ è Senn a negare la rete a Marco Müller. Al 28’30’’ Alatalo sbaglia mira da comoda posizione. Al 34’20’’ ancora Schlegel salva in allungo su un’incursione di Kostner. Intanto, nella difesa del Lugano, non si vede più Mirco Müller. Al 35’37’’ il Lugano passa per la prima volta in vantaggio con Arcobello, dimenticato nello slot, dove viene imbeccato da Zohorna. Decisivo un duello vinto da Sekac alle assi contro Curran. Al 36’17’’ viene penalizzato Thürkauf, ma il power-play leventinese non ne azzecca mezza. Nell’ultimo minuto, Joly strappa applausi con alcune giocate di gran classe.

Terzo tempo

Al 42’15’’ Grassi sfiora il pareggio in mischia. Poco dopo, Virtanen viene atterrato da Zanetti dietro la porta di Schlegel e l’Ambrì Piotta conquista la sua terza superiorità numerica. Ancora disastroso, il power-play leventinese si conclude anticipatamente per un fallo di Maillet al 44’08’’. Dopo 31 secondi a 4 contro 4, tocca ai padroni di casa giostrare con l’uomo in più. Al 46’11’’, subito dopo il rientro del penalizzato leventinese, Fazzini segna il 3-1 su delizioso assist di Joly. Per qualche minuto gli ospiti accusano il colpo e la Cornèr Arena diventa una bolgia. Attorno al 50’, i leventinesi tornano a farsi più propositivi, ma il Lugano non sbanda. Al 54’56’’ si accende una breve zuffa tra Zohorna e Grassi. Il ceco riceve cinque minuti di penalità, mentre il capitano biancoblù viene spedito negli spogliatoi con un 2’+5’ e penalità di partita. Per i bianconeri ci sono dunque due minuti di superiorità numerica, vanificati però da un fallo di Marco Müller al 56’25’’. Al 57’32’’ Cereda toglie il portiere per giocare in 6 contro 4. Il box-play bianconero si esalta. A nulla serve il time-out di Cereda al 59’34’’.