Hockey

Il Lugano si tiene stretta questa vittoria

In gara-3 dei playout i bianconeri battono 2-1 l'Ajoie in rimonta e riaprono la serie
©Samuel Golay
Flavio Viglezio
19.03.2025 23:07

È arrivato ad un passo e mezzo dall’inferno, il Lugano. A un minuto dalla terza sirena l’Ajoie stava gestendo senza troppi patemi il gol di vantaggio trovato in superiorità numerica da Devos. Niente e nessuno sembrava poter impedire ai giurassiani il 3-0 nella serie, sinonimo di quasi certa salvezza. Un tre a zero che avrebbe davvero trasformato questi playout in uno psicodramma bianconero, al termine di un incontro giocato in maniera sconcertante dal Lugano. Poi, dall’alto, qualcuno deve aver deciso di dare un po’ di pepe alla serie.

Due gol dal nulla

E così, dal nulla, Giovanni Morini ha indossato i panni del super eroe. Nel brevissimo volgere di trenta secondi l’attaccante italiano ha messo lo zampino nelle due reti che tengono in vita un Lugano sul punto di abdicare. Due gol che - chissà - potrebbero anche regalare ai bianconeri le energie psico-fisiche necessarie per girare la serie. Due reti in mischia, due gol sporchi ma pesanti come macigni: il primo di Zohorna (con il comasco a creare traffico) è stato figlio della disperazione, tant’è che Huska era già stato richiamato in panchina. Il secondo, tutto di «Gigio», è stato figlio dell’euforia. Se il Lugano dovesse riuscire a girare la serie, Morini meriterebbe una statua fuori dalla Cornèr Arena.

Dal disastro alla gioia

Non si può nemmeno dire che fino a quel momento il Lugano ci avesse provato. O che fosse stato particolarmente sfortunato. No, per 59 minuti si è visto probabilmente il peggior Lugano di questa serie con l’Ajoie. Una squadra spenta, timorosa, incapace di proporre la benché minima trama interessante di gioco. Una squadra fisicamente molle, poco incline al sacrificio e incapace di mettere in fila due passaggi giusti consecutivi. Un disastro totale, insomma. Un Lugano mentalmente fragilissimo, ad immagine di un Mirco Müller mandato anticipatamente sotto la doccia per un inutile cross-check in zona offensiva ai danni di Kevin Fey. Sì, qualcuno deve davvero aver deciso dall’alto che questa partita dovesse vincerla il Lugano.

Bene Huska, attacco anemico

Uwe Krupp ha confermato Huska tra i pali e ha provato a rimescolare i suoi terzetti offensivi. Il portiere slovacco ha disputato una partita solidissima, mentre in attacco il Lugano non è praticamente mai riuscito - se non parzialmente nel terzo tempo - a mandare in affanno la difesa dell’Ajoie. Ma i bianconeri si tengono stretta questa vittoria. 

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