Hockey

Il mercato non si è fermato, restano pochi pezzi pregiati

Durante la pausa per la Nazionale sono stati annunciati numerosi rinnovi e alcuni colpi per la prossima stagione - I giocatori in scadenza di contratto ancora liberi non mancano, ma sono pochi quelli in grado di garantire un salto di qualità
Vincent Praplan ha rinnovato per 4 anni con il Ginevra. © KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI
Fernando Lavezzo
12.11.2024 00:00

Rinnovi, rinforzi immediati o per il futuro, prestiti. No, il mercato non è andato in pausa. Anzi. Cominciamo da chi ha appena giurato fedeltà al suo club: Vincent Praplan ha prolungato con il Ginevra per quattro anni, Sandro Schmid con il Friburgo per uno, Yanik Burren con il Bienne per tre, così come Livio Stadler con lo Zugo, mentre il Langnau ha calato il tris confermando Dario Rohrbach (2026), Noah Meir (2027) e Tim Mathys (2026). C’è anche chi ha approfittato della sosta per piazzare un colpaccio. O forse due. Il Servette ha infatti strappato Vili Saarijärvi ai Tigers per le prossime due stagioni e – lo anticipa il Blick – potrebbe presto annunciare pure l’arrivo di Tim Bozon dal Losanna. In compenso, saluterà le Vernets Sami Vatanen, che stando ai media finlandesi farà ritorno in patria, allo Jyp. Probabile anche il rientro a casa di Teemu Hartikainen, che avrebbe firmato con il KalPa Kuopio. Anche il Kloten ha lavorato in prospettiva, assicurandosi il 22.enne difensore del Bienne Noah Delémont per le prossime due stagioni. Il Friburgo ha invece ingaggiato il 33.enne centro canadese Linden Vey per il resto della corrente stagione. Una mossa preannunciata dal direttore sportivo Zenhäusern dopo lo scambio DiDomenico-Lilja con l’Ambrì Piotta. Vey, campione con lo Zurigo nel 2017-18 (giocò 15 partite), arriva dall’Avangard Omsk. Nell’attuale stagione di KHL ha disputato 20 partite, totalizzando 19 punti. Infine, il Servette ha ottenuto in prestito Oula Palve dall’Ajoie per sopperire all’assenza di Lennström.

Cosa resta?

Mercoledì riparte il campionato. Ma proseguirà anche il lavoro dei direttori sportivi. In scadenza restano ancora numerosi giocatori, ma sono pochi gli svizzeri in grado di garantire un importante salto di qualità. Due di questi militano nello Zurigo, che probabilmente farà il possibile per tenerseli: il veterano Denis Hollenstein (punti a sfavore: ha 35 anni ed è alle prese con un infortunio) e il 20.enne austriaco Vinzenz Rohrer (tenuto d’occhio dai Montréal Canadiens, che lo hanno draftato). Plausibile la partenza di Yannick Zehnder, già corteggiato da diverse squadre. Da determinare, alla SwissLife Arena, c’è anche il destino di Chris Baltisberger, giocatore non più giovane (33 anni), ma sempre utilissimo davanti alla porta. Tra i pezzi interessanti sul mercato ci sono poi Jeremy Wick del Rapperswil, Elia Riva e Attilio Biasca dello Zugo, Santeri Alatalo del Lugano, Thierry Bader del Berna. E i portieri? Tre nomi: Sandro Zurkirchen (Kloten), Philipp Wüthrich (Berna) e Damiano Ciaccio (Ajoie). Se allarghiamo il discorso agli stranieri, la merce si fa molto pregiata: Kovar (che vuole restare a Zugo), Manninen, Honka, Juvonen, Kubalik, Carr, Aaltonen, Suomela, Czarnik, Marelä, Grant, Frödén. Forse resteranno dove sono, ma fantasticare non costa nulla. C’è poi tanta carne al fuoco per chi intende rimpolpare il proprio attacco dalla terza linea in giù, o dare profondità alla difesa con giocatori collaudati. In ordine sparso: Bachofner, Tanner, Stampfli (Bienne), Eggenberger (Zugo), Holdener (Losanna), Kostner, Wüthrich, Douay (Ambrì), Profico (Kloten), Dufner (Friburgo), Colin Gerber (Rappi), Fischer e Fey (Ajoie). Senza dimenticare giovani e giovanissimi, tra i quali Balestra (Zugo), Hedlund (Ambrì), Hausheer e Canonica (Lugano).

Esperienza da vendere

La truppa più corposa di giocatori in scadenza è quella dei «grandi vecchi» sul viale del tramonto, alcuni dei quali dovranno decidere se continuare. A 41 anni, Ambühl è reduce dall’ennesima convocazione in Nazionale, con tanto di gol. Il suo contratto con il Davos è agli sgoccioli, ma un rinnovo per un’ulteriore stagione non sorprenderebbe. «Bühli», del resto, merita di scrivere la parola fine come e quando vorrà lui. Discorso simile per Julien Sprunger, monumento del Gottéron, che compirà 39 anni a gennaio. A Friburgo scade anche il contratto del suo coetaneo (sono nati a 5 giorni di distanza) Raphael Diaz. Tornando a Davos, termina a fine stagione l’accordo del 37.enne Marc Wieser. A Bienne potrebbe essere in corso l’ultimo ballo di Damien Brunner, 38 anni e tanti acciacchi. Non dovrebbe avere problemi a trovare lavoro Luca Cunti, 35 anni. Stesso discorso per Simon Moser (Berna, 35 anni) e Dario Bürgler (Ambrì Piotta, quasi 37). A Ginevra ci sono il 39.enne Pouliot e il 36.enne Jacquemet, a Losanna il 36.enne Genazzi, a Langnau il 35.enne Berger, all’Ajoie il 36.enne Maurer e a Kloten il 37.enne Steve Kellenberger. Esperienza da vendere. Chi la compra?

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