Il paradosso degli overtime: troppi per l’Ambrì, troppo pochi per il Lugano
In National League c’è un paradosso tutto ticinese legato agli overtime. L’Ambrì Piotta è la squadra che ne ha giocati di più. Ben 17. Il Lugano è invece quella che ne ha disputati di meno. Soltanto 3. Classifica alla mano, entrambe le tendenze sono però deleterie. Nella cascina leventinese manca tutto quel fieno perso per strada prima della terza sirena. Tra i tanti difetti dei bianconeri, c’è quello di non riuscire quasi mai a rosicchiare il celeberrimo «puntesel». Ovvero quel punticino che consentirebbe di muovere regolarmente la classifica, anche al termine di serate non particolarmente brillanti.
Record del mondo?
Se quello dell’Ambrì Piotta non è un record mondiale, allora poco ci manca: 17 gare su 35 decise al supplementare o ai rigori. Praticamente la metà. Più precisamente, il 48,57%. Nei principali campionati, tra Nordamerica ed Europa, nessuno è più avvezzo dei leventinesi al 3 contro 3. Nella corrente stagione di NHL, la più alta percentuale di match andati all’overtime appartiene ai Pittsburgh Penguins: 18 su 42, pari al 42,85%. In Russia (KHL) spicca il Neftekhimik con 15 su 42 (35,7%). In Svezia primeggia l’Örebrö con 11 su 31 (35,5%), in Finlandia lo Sport Vaasa con 16 su 37 (43,24%) e in Germania gli Ice Tigers di Norimberga con 15 su 33 (45,45%).
Persi o guadagnati?
Sommando tutti gli overtime disputati, i leventinesi sono rimasti sul ghiaccio per 52 minuti supplementari. Quasi una partita in più nelle gambe. La buona notizia è che l’Ambrì, di queste 17 sfide andate oltre il 60’, ne ha vinte la maggior parte: 10, con un impeccabile 5 su 5 ai rigori. Alcune gare di capitan Grassi e compagni hanno avuto dinamiche surreali, con enormi vantaggi dilapidati e grandi svantaggi recuperati. In generale, però, il saldo tra punti «guadagnati» e «persi» risulta negativo. Solo in 6 casi su 17, infatti, la squadra di Luca Cereda ha agguantato l’overtime pareggiando, ovvero segnando l’ultimo gol dei tempi regolamentari (per 5 volte è capitato in extremis, oltre il 57’). In 11 casi su 17, invece, i biancoblù la rimonta l’hanno subita. E per due volte è successo oltre il 58’.
Il pieno, per favore
L’Ambrì è andato a punti in 23 partite su 35. Come il Kloten. Che però è quinto in classifica con 14 lunghezze sui leventinesi. Merito delle sue 15 vittorie «piene». Una statistica che per l’HCAP presenta cifre impietose, considerando che i biancoblù hanno ottenuto la miseria di 6 successi da 3 punti. Ha fatto meglio persino il fanalino di coda Ajoie con 8.
C’erano una volta i rigori
Di vittorie «piene», il Lugano ne conta 13. Un numero non molto distante dalle «top 6» della classifica, visto che ZSC Lions (3.), Davos (4.), Kloten (5.) e Zugo (6.) ne hanno conquistate 15 a testa. Il problema è che quasi la totalità del bottino bianconero arriva da quelle 13 vittorie lì: 39 punti su 42. Gli altri 3 sono il frutto delle sole 3 gare dell’HCL andate oltre il 60’. Tra l’altro, tutte perse all’overtime: a Langnau, a Porrentruy e a Davos. Insieme allo Zugo, quella di Luca Gianinazzi è l’unica squadra di NL a non aver ancora vissuto una serie di rigori.
Ho avuto un déjà vu
Già la scorsa stagione, il Lugano disputò meno overtime di tutti: solo 6 in 52 gare. Non a caso, perse il sesto posto a causa di quei «punticini» mancanti. Il Davos terminò la regular season con lo stesso numero di vittorie piene dei bianconeri (23), ma grazie a un bilancio di 5 successi e 6 sconfitte tra overtime e rigori chiuse con 6 punti in più del Lugano, agguantando i playoff diretti. Il Berna arrivò addirittura quinto con solo 20 vittorie da 3 punti, ma con un bilancio di 8 successi e 9 sconfitte dopo il 60’.
Impara l’arte
«Quando non sei in grado di vincere una partita, cerca almeno di non perderla». È un modo di dire che valorizza il già citato «puntesel». Ma l’arte di muovere la classifica anche nelle serate complicate, il Lugano non l’ha ancora imparata. La sconfitta di martedì a Bienne, con il decisivo 2-1 di Grossmann segnato al 57’49’’, ne è un perfetto esempio. Appena prima di Natale, c’era già stato il 4-3 di Langnau, con il sigillo di Allenspach al 58’23’’. Il pareggio in extremis di Fazzini a Davos, l’8 dicembre, resta dunque un’eccezione certificata dal numero di sconfitte da 0 punti: ben 18. Solo l’Ajoie, con 20, ha fatto peggio dei bianconeri. E non per nulla stiamo parlando delle ultime due della classifica.