Ambrì Piotta

Inti non teme la stanchezza: «Ci siamo preparati bene»

Il «tour de force» leventinese prosegue questa sera a Langnau con la quinta partita in otto giorni - Pestoni è fiducioso: «Il calendario è duro, ma mercoledì a Davos abbiamo dimostrato di essere in forma»
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Fernando Lavezzo
29.11.2024 06:00

L’Ambrì ha lasciato Davos con il sorriso e non dovrà più tornarci fino a febbraio inoltrato. Niente Coppa Spengler e niente fatiche supplementari durante le festività natalizie. In compenso, questa fine di novembre sta mettendo a dura prova il fisico dei leventinesi. Quella in programma stasera a Langnau, sarà la loro quinta partita in otto giorni. La terza di fila in trasferta dopo il k.o. di Ginevra e il successo nei Grigioni, entrambi all’overtime. Un «tour de force» mica da ridere per la squadra di Cereda, che dopo la delusione del derby ha comunque saputo rilanciarsi con sei punti in tre gare. I due buttati via lunedì alle Vernets sono stati recuperati con la rimonta di mercoledì in casa della capolista. Ora si tratta di insistere, perché stasera alla Ilfis andrà in scena l’ennesimo scontro diretto per un posto nei play-in. Dopodiché, tra domenica 1 e sabato 7 dicembre, i biancoblù affronteranno altre quattro partite in una settimana, ma contro avversari d’alta classifica: Losanna e Zugo in casa, Zurigo in trasferta e di nuovo il Davos alla Gottardo Arena. A quel punto, la pausa per le nazionali sarà sicuramente benvenuta, indipendentemente dai risultati.

Niente scuse

Ieri i leventinesi non si sono allenati. In questo periodo fitto di match e viaggi, il recupero è infatti fondamentale. Dopo la rocambolesca vittoria di mercoledì, Cereda ha detto che i suoi ragazzi stanno bene, sia fisicamente, sia mentalmente, grazie al duro lavoro svolto in precedenza, a cavallo della prima pausa per le nazionali. La conferma arriva da Inti Pestoni: «Giocare così tante partite in pochi giorni è sicuramente dura, ma non ci lamentiamo e soprattutto non cerchiamo scuse. Stiamo bene, ci siamo preparati al meglio per questo periodo intenso. A Davos siamo riusciti a fare la differenza nel terzo tempo, dimostrando di avere carattere, ma anche gambe, fiato e lucidità. Già nei primi quaranta minuti, chiusi sotto 2-0, ci eravamo creati tante occasioni da rete. Avevamo dunque la sensazione di poterla girare. Dopo il 3-2 di Stransky, nessuno di noi ha pensato che fosse finita. Siamo stati bravissimi a crederci, a mettere più dischi sulla porta e a lavorare nello slot. Proprio così sono arrivati tre gol importanti. Dobbiamo imparare a farlo con più regolarità, perché è lì davanti che si decidono le partite».

Uno dietro l’altro

Nelle ultime tre partite l’attacco dell’Ambrì Piotta si è finalmente sbloccato. Pur sprecando ancora troppe occasioni, i biancoblù hanno imparato a cavalcare i «momentum», segnando in rapida successione: 3 gol in 4 minuti contro il Friburgo, 4 gol in 11 minuti a Ginevra, altri 4 gol in 14 minuti nei Grigioni. «Ultimamente abbiamo sofferto parecchio per l’incapacità di concretizzare le nostre opportunità. Il disco non voleva entrare, ma le prestazioni sono sempre state abbastanza buone», osserva Inti. «Ora le cose stanno nuovamente girando a nostro favore e questo ci fa bene. Il nostro obiettivo è giocare allo stesso livello per 60 minuti, senza abbassare la guardia anche se stiamo vincendo 4-0, come purtroppo ci è successo alle Vernets, e senza mollare se ci troviamo sotto 2-0, come abbiamo in effetti fatto a Davos. Solo così possiamo portare a casa qualcosa di bello».

Aspettando Kodie

I gol sono tornati, sì, ma bisogna subirne meno. Magari con l’aiuto dell’acciaccato Kodie Curran. Assente nelle ultime due partite, stasera alla Ilfis il difensore canadese dovrebbe tornare a disposizione, anche se una decisione verrà presa solo in mattinata. «Kodie è un elemento molto importante per noi, non per nulla è uno degli stranieri che ha sempre giocato regolarmente», conclude Pestoni. «Chi ha preso il suo posto stato bravo, ma la sua mancanza si sente. Specialmente dentro lo spogliatoio, perché è un grande leader e aiuta tanto i compagni».