Kris Bennett: «La NHL è rimasta un sogno, ma l’hockey mi dà tantissimo»
È arrivato in Ticino in punta di piedi, Kris Bennett. Il Lugano lo ha ingaggiato pe metterlo a disposizione dei Ticino Rockets, ma l’attaccante canadese è velocemente diventato un punto fermo dei bianconeri: «Mi trovo benissimo con entrambe le squadre, ma è chiaro che giocare in NL per me è il massimo».
Ha la faccia da bravo ragazzo, Kris Bennett. Il sorriso è aperto, la stretta di mano ferma e calorosa. È arrivato in Ticino in punta di piedi, il 26.enne attaccante canadese, ma in poche settimane – grazie alla sua generosità sul ghiaccio – è diventato un punto fermo della squadra di Chris McSorley.
«La mia ultima stagione è stata molto positiva. Sono stato eletto «rookie of the year» della ECHL (East Coast Hockey League, NdR) e ho chiuso il campionato quale miglior marcatore di tutta la Lega. Alcuni club europei hanno iniziato a manifestare un certo interesse nei miei confronti e personalmente ho subito visto di buon occhio la possibilità di proseguire la mia carriera oltre oceano. Ne ho discusso con il mio agente e quando è arrivata l’offerta del Lugano la decisione è stata facile da prendere».
È nato e cresciuto a Brampton, nella provincia dell’Ontario, Kris Bennett. Una città che ha dato i natali a giocatori come Rick Nash, Tyler Seguin, o all’ex bianconero Todd Elik. Una città di hockey, insomma: «Un po’ come tutto il Canada – precisa ridendo Bennett –. Ovviamente conosco tutti qusti grandi giocatori – chi per fama e chi personalmente – ma non direi che Brampton viva solo di hockey».
Non ha avuto bisogno di troppo tempo per decidere, o di chiedere tante informazioni sulla Svizzera e sul suo campionato, Bennett: «Nel corso dello scorso mese di febbraio, il mio agente mi ha chiesto se fossi disposto a compiere il grande passo verso l’Europa. Ho avuto il tempo per discuterne con la famiglia e con gli amici, ma come ho già avuto modo di dire la scelta non è stata difficile. Anche perché sono stato accolto bene da tutti, qui in Ticino. Certo, lasciare alle spalle le proprie sicurezze, gli amici e i propri cari non è mai semplice. Ma questo fa parte della vista di uno sportivo professionista».
Il percorso hockeistico di Bennet si sviluppa tra campionati giovanili, Leghe universitarie, ECHL e qualche apparizione in AHL. Ma anche l’attaccante bianconero, da piccolo, sognava la NHL: «Tutti i bambini che iniziano a giocare a hockey, in Canada, sognano la NHL. È normale. Io, come tanti altri, non ce l’ho fatta e la miglior Lega del mondo per me è rimasta un sogno. Ma sento che l’hockey mi ha dato e mi sta dando comunque tanto. Ho avuto la fortuna di far parte della Lega universitaria – che propone un programma e uno sviluppo hockeistico di primissimo livello – con la maglia con l’Università del New Brunswick e come ho avuto modo di dire anche l’esperienza in ECHL è stata bella e importante».
Ecco, in Europa in pochi conoscono davvero questa Lega: «Si tratta di un ottimo campionato, seguito da tanti tifosi, in cui militano tanti buoni giocatori giovani. Non sono pochi gli elementi che riescono poi a compiere il grande salto nella NHL. È una Lega molto fisica in cui si disputano tante partite: è un hockey che aiuta i giovani a crescere e a formarsi. Per me è stata una grande esperienza».
Promesso ai Ticino Rockets in Swiss League, Bennett sta trovando sempre più spazio – e tempo di ghiaccio – con il Lugano: «Conoscevo bene la situazione all’inizio, ero pronto a dare tutto per i Ticino Rockets. Certo, avere la possibilità di giocare in NL è bellissimo e farò di tutto per proseguire la mia avventura con il Lugano, ma se dovessi tornare a Biasca non ci sarebbero problemi. Il mio obiettivo è sempre quello di migliorare e di dare il massimo per la squadra in cui milito. Lugano o Ticino Rockets, fa lo stesso».
Lo staff tecnico e anche una buona fetta dei tifosi bianconeri apprezzano la grinta e lo spirito di sacrificio di Bennett: «Ho sempre giocato così, queste sono le mie caratteristiche principali. Mi piace lavorare duro, sul ghiaccio, e portare tanta energia. So che devo concentrarmi molto sulla fase difensiva, ma mi piace rendermi utile anche in attacco. Sappiamo tutti che dobbiamo trovare una maggiore continuità: se lo faremo, potremo toglierci delle belle soddisfazioni. Ci attende un weekend importante e vogliamo dimostrare di essere in crescita».