Hockey

Kubalik, cuore e ragione: «Con l'Ambrì Piotta c'è un legame speciale»

L'attaccante ceco è già in Leventina: «Sei anni fa questo club mi ha aiutato a compiere il grande salto, al momento tornare qui è l'opzione migliore»
Dominik Kubalik è tornato in Leventzina. ©CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
05.09.2024 18:30

A volte ritornano. Anche quando sembra impossibile, i sogni ogni tanto si avverano. Dominik Kubalik è di nuovo un giocatore dell’Ambrì Piotta. Aveva lasciato la Leventina al termine della stagione 2018-2019, dopo 90 partite, 37 gol e 60 assist in maglia biancoblù.

Cinque anni più tardi l’attaccante ceco, oggi 29.ennne, ha scelto nuovamente la squadra di Luca Cereda: «Al termine della passata stagione e durante l’estate ho atteso una nuova opportunità in NHL, che fino ad ora non è però arrivata. Nella vita non sempre le cose vanno come si vorrebbe. Ho cercato una soluzione e la possibilità di tornare ad Ambrì mi ha immediatamente stuzzicato. Anche perché i ricordi della prima esperienza in biancoblù sono ancora vivi in me: in Leventina ho vissuto un periodo molto bello della mia carriera e della mia vita in generale, e ritengo che l’accordo trovato con il club possa rendere felici tutti».

Qualcosa in più

Già, il popolo biancoblù si augura di poterlo ammirare per tutta la stagione, ma Kubalik non ha abbandonato la speranza di tornare in NHL. Il suo contratto con l’Ambrì Piotta prevede una clausola di uscita prima del 15 dicembre. Nell’attesa si è tenuto in forma con il suo club d’origine, il Pilsen: «Ma giocare nel campionato ceco – spiega «Kuba» – non è mai stata una vera opzione. Certo, essere a casa con la propria famiglia e gli amici di sempre è sicuramente bello, ma a livello sportivo ritengo che il campionato svizzero possa darmi qualcosa in più. In altre parole, mi sono detto che giocare in questa Lega sarebbe stata la cosa migliore per me se non fosse arrivata una chiamata dalla NHL».

Cuore e ragione hanno dunque spinto l’attaccante a ritrovare la via della Laventina. Kuba, intanto, promette il massimo impegno: «Per avere un’altra possibilità di ripartire per il Nordamerica dovrò fare bene con la maglia biancoblù. Sei anni fa questo club mi ha aiutato a fare il grande salto e sarò sempre riconoscente di questo all’Ambrì Piotta. Le questioni legate ad un possibile futuro in NHL e agli eventuali contatti cone le franchigie nordamericane sono in mano al mio agente. Se ne occupa lui: io al momento mi concentro solo sull’Ambrì Piotta: voglio conoscere bene i miei nuovi compagni, allenarmi duramente e riabituarmi al sistema di gioco del nostro allenatore».

Una stagione complicata

È bastato un anno un po’ così, con gli Ottawa Senators, per allontanare Kubalik dalla NHL. E dire che nelle cinque stagioni disputate con Chicago, Detroit e appunto Ottawa «Kuba» ha messo a segno97 reti e firmato 87 assist in 366 partite: «Ho avuto degli alti e bassi, ma devo dire che sono soddisfatto delle mie prima quattro stagioni in NHL. Con i Senators le cose non sono invece andate nel migliore dei modi e mi assumo le mie responsabilità. Non sono mai riuscito ad esprimermi come volevo e non mi sono mai sentito davvero soddisfatto del mio rendimento. Ma anche queste situazioni fanno parte della carriera di un giocatore professionista. Ci sono momenti belli e altri un po’ più difficili: l’importante è imparare da ogni situazione. Ai miei occhi Ottawa è già il passato e non ci voglio più pensare. Come ho detto, nel mio presente c’è l’Ambrì Piotta e vedremo cosa mi riserverà il futuro».

Una gioia indescrivibile

Tra Ottawa e Ambrì, Kubalik ha vissuto da grande protagonista (5 reti e 3 passaggi decisivi in 10 partite) la splendida cavalcata della Repubblica Ceca, laureatasi campione del mondo a Praga battendo in finale proprio la Svizzera. Emozioni davvero uniche: «Assolutamente sì. Da un lato i campionati del mondo mi hanno permesso di ritrovare la fiducia nei miei mezzi dopo la stagione complicata con Ottawa. E poi vincere un Mondiale a Praga, a dieci minuti da casa mia e davanti al nostro pubblico è stato qualcosa di indimenticabile. Ho vissuto emozioni davvero indescrivibili: non credo che potrò mai rivivere qualcosa di altrettanto forte ed intenso, in carriera. All’inizio del torneo sinceramente non ci aspettavamo di andare così lontano, ma con il passare dei giorni il gruppo è diventato sempre più forte e compatto e l’entusiasmo dei nostri tifosi ha fatto il resto». Anche il popolo biancoblù freme di entusiasmo per Kubalik: «Ho lasciato la Valascia, dove l’ambiente era pazzesco, e non vedo l’ora di scoprire la Gottardo Arena. Sono sicuro che sarà caldissima».

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