Hockey

La lezione non è stata imparata, ora chi salverà questo Lugano?

La rete di Fazzini illude una squadra bianconera battuta anche in gara-2 da un Ajoie molto più determinato - Il nuovo direttore sportivo Janick Steinmann - mai presentato dal club - decreta il silenzio stampa: il caos è ormai totale
Bianconeri amareggiati dopo la battuta d’arresto anche sulla pista di Porrentruy. ©Keystone/Georgios Kefalas
Flavio Viglezio
17.03.2025 23:07

Di male in peggio. Sì, anche peggio di gara-1, se possibile. Un Lugano spento, quasi mai pericoloso in fase offensiva e come sempre fragilissimo dal punto di vista mentale è stato battuto anche in gara-2 dei playout contro l’Ajoie. E la squadra giurassiana - meglio precisarlo subito - non ha rubato proprio nulla. Ha provato a vivere di rendita dopo la rete trovata nel primo periodo dal solito - dall’unico, vien da dire... - Luca Fazzini, il Lugano. Che alla lunga si è però sciolto come neve al sole al cospetto dell’Ajoie.

L’inizio della fine

Gli ultimi venti minuti di gioco si sono trasformati nell’ennesimo calvario di questa stagione per la squadra bianconera. Un Lugano che non ha imparato la lezione: l’Ajoie ha iniziato la sua rimonta in doppia superiorità numerica, con Alatalo e Morini sulla panchina dei cattivi per due falli uno più stupido dell’altro. È stato l’inizio della fine. La reazione bianconera? Nulla, tanto che sull’arco dei sessanta minuti Benjamin Conz non ha dovuto compiere nessun intervento davvero difficile. Non uno. In pista si è vista solo tanta confusione e approssimazione, della quale ha approfittato l’ex bianconero Matteo Romanenghi. Imprecisioni, passaggi sbagliati, nessuna idea di cosa fare con il disco sul bastone. Un disastro, insomma. Un marasma in cui è ormai caduto anche Uwe Krupp: il tecnico tedesco ha iniziato a mescolare linee come se non ci fosse un domani e il Lugano non ci ha più capito niente. E adesso la domanda è lecita: chi salverà questo gruppo allo sbando? C’è davvero da sperare nel Basilea, impegnato con il Visp nella finale dei playoff della Swiss League.

L’ennesimo capolavoro del club

Ci ha poi come sempre pensato il club a rendere ancora più surreale la situazione. Solo il nuovo direttore sportivo Janick Steinmann, dopo la partita, è stato autorizzato a parlare. Anzi, è stato lui a voler prendere la parola per «proteggere la squadra». Peccato che lo stesso Steinmann non è mai stato presentato dalla società e che - fino a ieri sera - nessuno aveva il diritto di avvicinarlo. All’improvviso è toccato a lui - arrivato a Lugano da un paio di settimane - provare a dare qualche spiegazione logica ad una situazione che di logico ha davvero poco. Una decisione che fotografa alla perfezione il caos che regna ormai in casa bianconera. È riuscito pure a dire che Nyffeler si sta ancora allenando con il Lugano, il nuovo ds. Peccato che il portiere sia già rientrato a casa da almeno una settimana. Già: chi salverà questo Lugano?

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