Hockey

La nostra NHL, da Jaks a Josi

Quella appena conclusa è stata la migliore «regular season» di sempre per i giocatori svizzeri impegnati nella lega nordamericana
Dall’esordio di Pauli nel 1995, sono stati 42 gli elvetici a disputare almeno una partita nel campionato più bello del mondo: una crescita costante
Stagione indimenticabile per Roman Josi: il capitano dei Nashville Predators ha totalizzato 96 punti in 80 partite.
Fernando Lavezzo
04.05.2022 06:00

Tutto iniziò con Pauli Jaks. Il 29 gennaio del 1995 l’ex portiere dell’Ambrì diventò il primo svizzero a giocare in NHL. Lo fece per 40 minuti, con i Los Angeles Kings di Wayne Gretzky. L’ultimo rossocrociato a debuttare nella lega nordamericana è invece stato il 21.enne bernese Akira Schmid, portiere pure lui. Il suo esordio risale allo scorso 12 dicembre con i New Jersey Devils. Dal 1995 ad oggi, 42 elvetici hanno disputato almeno una gara in NHL: 8 portieri, 13 difensori, 21 attaccanti. Un continuo crescendo, culminato con la stagione in corso. I playoff sono ormai iniziati, ma in testa frullano ancora i numeri registrati dai nostri rappresentanti in regular season.

Un trio di fenomeni

Roman Josi era già stato eletto miglior difensore di NHL nel 2019-20 ed è il favorito per portarsi a casa un altro Norris Trophy. Il capitano dei Nashville Predators ha vissuto una stagione eccezionale, stabilendo un nuovo record di franchigia. In 80 partite ha infatti totalizzato 96 punti, chiudendo la classifica dei marcatori all’11. posto (5. negli assist con 73) e al primo tra i difensori.

Nessuno svizzero aveva mai terminato la regular season con una media superiore al punto a partita. Quest’anno ci sono riusciti in due. Oltre a Josi (1,20), lo ha fatto pure Kevin Fiala, attaccante dei Minnesota Wild. Per lui 33 gol e 52 assist in 82 partite, per un totale di 85 punti e una media di 1,04. Si è sfiorato il tris, visto che Timo Meier dei San Jose Sharks ha finito con 76 punti in 77 match (0,99), frutto di 35 gol (record svizzero) e 41 assist. Primato personale per Nico Hischier (60 punti in 70 incontri), numeri solidi per Nino Niederreiter (44 in 75) e l’emergente Pius Suter (36 in 82).

Nella scia delle grandi

Considerando unicamente i migliori cinque marcatori rossocrociati di questo 2021-22 (Josi, Fiala, Meier, Hischier e Niederreiter) si arriva a un totale di 361 punti. La Cechia, lontana dai suoi fasti, è dietro con 292. La Svizzera è nella scia di Finlandia (398) e Svezia (412), realtà ancora distanti per la quantità, un po’ meno per la qualità dei giocatori di prima fascia. I cinque «topscorer» russi hanno totalizzato 454 punti, gli statunitensi 517, i canadesi 529, i tedeschi 239, gli slovacchi 84.

Un crescendo continuo, si diceva. Basti pensare che cinque anni fa i nostri cinque migliori marcatori in NHL (Niederreiter, Josi, Bärtschi, Streit e Andrighetto) si fermarono a 192 punti. Nel 2011-12 non si andò oltre i 121 punti accumulati da Streit, Sbisa, Weber, Josi e Diaz. Tutti e cinque difensori, in una lega all’epoca ancora ostile agli attaccanti elvetici.

Il sogno di Von Arx e Riesen

Dopo i leggendari 40 minuti di Pauli Jaks nel 1995, passarono quasi 6 anni prima di rivedere uno svizzero in NHL. A riaprire il discorso fu Reto Von Arx, che il 5 ottobre del 2000 esordì con la maglia dei Chicago Blackhawks. Due giorni dopo diventò il primo rossocrociato a segnare nella massima lega nordamericana, firmando una doppietta contro Columbus. La sera precedente (il 6 ottobre del 2000), Michel Riesen debuttò a sua volta con gli Edmonton Oilers. Per entrambi l’avventura durò poco: 19 partite per Von Arx e 12 per Riesen, comunque pionieri a modo loro. L’anno seguente i due rimpatriarono, facendo le fortune del Davos.

Terra di portieri

In quello storico ottobre del 2000 debuttò anche David Aebischer. Fu il primo elvetico a ritagliarsi un ruolo stabile in NHL, come riserva di Patrick Roy ai Colorado Avalanche, con i quali vinse la Stanley Cup nel 2001. Il friburghese disputò anche un campionato e mezzo da titolare, prima del trasferimento a Montréal e di un lento declino. Nel 2007 tornò in Svizzera, a Lugano. Negli stessi anni un estremo difensore svizzero ancora più solido, Martin Gerber, riuscì ad affermarsi e a conquistare una Stanley con Carolina, nel 2006, perdendo però il posto da titolare nei playoff.

Successivamente altri due portieri di casa nostra ebbero successo in America. Soprattutto Jonas Hiller, dal 2007, ma anche il più incostante Reto Berra, dal 2013. Tobias Stephan fu invece schierato solo 11 volte da Dallas, tra il 2007 e il 2009.

Tra il 2000 e il 2008 diversi giocatori svizzeri di movimento cercarono fortuna in NHL. Oltre ai citati Von Arx e Riesen, ci provarono Thomas Ziegler (5 partite), Julien Vauclair (1), Goran Bezina (3), Timo Helbling (11), l’ormai 31.enne Patrick Fischer (27) e Tim Ramholt (1). Solo uno riuscì però ad imporsi, a partire dal 2005-06, diventando una stella luminosa. Stiamo parlando di Mark Streit, il vero pioniere elvetico in NHL. Ci aveva già provato da giovane, nel 1999, restando intrappolato nel limbo delle leghe minori. Ritentò a 27 anni, facendo breccia a Montréal, New York e Philadelphia. A fine carriera il difensore bernese conquistò una Stanley da comprimario con i Pittsburgh Penguins. Con il suo esempio, Streit ha aperto la strada a molti altri ragazzi di casa nostra, sempre più determinati a tenere duro dopo le prime, inevitabili, difficoltà.

In continua evoluzione

Sempre più giovani svizzeri iniziarono a varcare l’oceano in età juniores, altri, sulla scia di Streit, fecero il salto nel pieno della maturità. Luca Sbisa e Yannick Weber si affacciarono alla NHL nel 2008-09, dando inizio a un lungo percorso. Nino Niederreiter li imitò nel 2010-11. Il 2011-12 fu significativo per l’esordio di Josi, Bärtschi e del già 25.enne Diaz. L’anno dopo toccò al 26.enne Damien Brunner, primo attaccante elvetico a chiudere la regular season sopra i 10 gol (12 in 44 gare). Da ricordare anche il 2014-15, quando Streit venne superato da Josi nella classifica dei marcatori: 55 punti a 52. Un simbolico passaggio di consegne. Lo stesso anno Niederreiter sfondò il muro dei 20 gol, arrivando a 24. Brunner mollò i Devils, firmando a Lugano, ma in compenso mossero i primi passi Müller, Andrighetto e Fiala. Un’evoluzione costante, nonostante il «fallimento» dei vari Wick, Moser, Ambühl, Vermin e Bertschy. Nel 2016-17, per la prima volta, cinque svizzeri superarono i 20 punti in stagione: Niederreiter (57), Josi (49), Bärtschi (35), Streit (27) e Andrighetto (24). L’anno seguente, con il debutto di Nico Hischier (prima scelta del draft), in cinque superarono i 30 punti: Josi (53), Hischier (52), Fiala (48), l’esordiente Timo Meier (36) e Niederreiter (32). Nel 2018-19 Meier fu il primo svizzero a raggiungere i 30 gol. Fino all’apoteosi di quest’anno, con cinque elvetici oltre i 20 gol.