Lo Zurigo vola senza forzare, il Friburgo non decolla mai
Conferme, sorprese e delusioni. Con il campionato di hockey in pausa, il tempo è propizio per un primo bilancio.
Le finaliste al comando
Gli ZSC Lions, campioni in carica, hanno già preso il volo, vincendo 15 partite su 17. Il tutto senza forzare, con qualche punticino lasciato per strada (8 gli overtime giocati) e tanto potenziale inespresso, tra assenze di lungo corso (Balcers, Hollenstein) e un power-play che non vuole saperne di ingranare (con il 14,29% di efficacia occupa il penultimo posto della NL). Un anno fa, di questi tempi, in testa alla classifica c’era il Friburgo con 2,09 punti di media. Oggi lo Zurigo ne ha addirittura 2,29 (nel novembre 2023 era secondo con 2,04).
Anche l’altra finalista degli ultimi playoff, il Losanna, non ha perso tempo per inserirsi nelle posizioni di testa. I vodesi, secondi con 1,95 punti di media (un anno fa erano sesti con 1,52) hanno compensato la partenza del portiere Hughes con un attacco esplosivo (3,37 gol a partita) e un power-play micidiale (33,96%), mentre la difesa deve ancora stabilizzarsi (2,84 gol subiti).
Conferme, sorprese e risalite
La «top 6» è completata da Davos, Bienne, Berna e Zugo. Rispetto a dodici mesi fa, i grigionesi hanno fatto progressi importanti, con quasi mezzo punto in più di media (da 1,52 a 1,95). Partiti male, i gialloblù hanno vinto 9 delle ultime 11 gare. I nuovi stranieri si sono inseriti rapidamente e Stransky (9 gol) si conferma scorer di razza. Difesa solida (2,11 reti concesse) e Aeschlimann sempre all’altezza tra i pali (93,71%).
La vera sorpresa, nelle posizioni di vertice, è però il Bienne. Anche lui partito a rilento (5 sconfitte nelle prime 7 giornate), ma poi capace di alzare il ritmo nonostante assenze di peso (Haas e Brunner hanno giocato solo 5 partite, Sallinen 8, Lööv 12). Un anno fa i seeländer erano dodicesimi con 1,15 punti a partita, ora sono quarti con 1,68. La squadra di Filander segna poco (2,26 reti per match), ma Rajala resta una garanzia (8 gol). In porta, poi, Säteri è intrattabile (94,04%). Anche grazie a lui, la difesa è la meno perforata del campionato (2,05).
Il Berna marcia sul posto, ma è un bel marciare. Nel novembre del 2023 era quarto con 1,62 punti di media, ora è quinto con 1,58. Come a Davos, anche nella capitale i nuovi stranieri hanno subito preso per mano la squadra. Czarnik, con 7 gol e 18 assist (1,39 punti a partita) è il topscorer della lega. Brilla la stella di Lehmann, miglior realizzatore svizzero del campionato con 9 reti. Reideborn non tradisce tra i pali (92,2%).
Lo Zugo ha reagito a un deludente inizio di campionato vincendo 6 delle ultime 8 gare, ma per ora il suo resta un torneo a inseguimento. La media punti, rispetto a un anno fa, è scesa da 2,05 (terzo posto) a 1,61. Alla Bossard Arena si attende con ansia il rientro del portiere Genoni (Wolf è apparso in ripresa ma ha più di un k.o. sulla coscienza), e intanto si godono il rendimento di Vozenilek (a segno nelle ultime 11 gare, un record per lo Zugo) e quello del ritrovato Kovar (16 assist). Con 3,56 reti di media, i Tori vantano il miglior attacco.
Passi avanti
A ridosso delle prime sei ci sono due sorprese: Kloten e Rapperswil. Gli aviatori sono passati dalla media di 0,89 punti di un anno fa (tredicesimo posto) all’attuale 1,56. Merito del nuovo allenatore Marjamäki, fresco di rinnovo, ma anche dei due leader finlandesi sul ghiaccio: Aaltonen in attacco (10 gol) e Niku in difesa (10 assist). La squadra zurighese non segna con facilità, ma compensa con la sua organizzazione difensiva: 44 gol fatti, 44 subiti. Il Rappi, dal canto suo, è entrato in una spirale negativa: 5 sconfitte nelle ultime 6 partite. Con una media punti di 1,39, è messo comunque meglio di un anno fa, quando era undicesimo con 1,14. Le assenze di Djuse e Larsson in difesa non aiutano la squadra di Hedlund, che ha trovato in Strömwall un attaccante tanto spettacolare quanto efficace (9 gol).
Troppo poco
Al nono e decimo posto ci sono Ambrì Piotta e Lugano, di cui abbiamo scritto abbondantemente negli scorsi giorni. Le ticinesi non possono ovviamente essere contente del bottino raccolto fin qui, in chiaro ribasso rispetto al novembre del 2023: i biancoblù sono passati da una media di 1,60 punti a quella di 1,33; i bianconeri da 1,52 a 1,29.
Le più grandi delusioni di questo avvio di campionato sono però Friburgo e Ginevra. Un anno fa il Gottéron era primo con 2,09 punti di media, oggi è undicesimo con 1,16. Un crollo verticale e per ora nessun segnale di ripresa, come indicano le 4 sconfitte nelle ultime 5 uscite. Il Servette, già deludente in avvio della passata stagione (alla pausa autunnale era ottavo con 1,55 punti di media), sta facendo ancora peggio (è dodicesimo con 1,31). Costretti a giocare in trasferta le prime 8 partite stagionali (5 sconfitte), in seguito i granata non si sono ripresi neppure sul ghiaccio delle Vernets, dove hanno perso 5 volte su 6. E tutto questo nonostante un ritrovato Hartikainen (11 gol).
Segnare, che fatica
Il Langnau resta aggrappato a chi gli sta davanti, ma paga il clamoroso inceppamento accusato prima della sosta, con zero gol segnati in 3 partite. Sostenuti dalla difesa (solo 2,18 reti concesse di media) e da un superlativo Charlin (95,95% di tiri parati!), i Tigers hanno il peggior attacco del campionato (2 gol a partita), complici gli infortuni di Mäenalanen e Malone. L’esonero di Wohlwend ha invece ridato vita all’Ajoie, impostosi in 3 delle ultime 4 gare con il direttore sportivo Julien Vauclair in panchina. Adesso toccherà a Greg Ireland condurre i giurassiani alla salvezza.