Hockey

Luca Cereda: «A livello di prestazioni è stato il nostro miglior weekend»

Dopo la prima sera senza punti, il tecnico dell'Ambrì Piotta non si scompone: «Una delle caratteristiche di questa stagione dovrà essere quella di essere bravi a cambiare tanto e non perdere troppa energia»
Il Berna festeggia il successo sull'Ambrì Piotta. ©Keystone/ANTHONY ANEX
29.09.2024 16:30

Presto o tardi doveva succedere. Per la prima volta in campionato l’Ambrì Piotta esce a mani vuote da una partita. Il 4 a 0 incassato a Berna è figlio specialmente di una pessima seconda parte di frazione centrale. Due reti incassate nello spazio di appena 19’’ al 33’, e una terza al 35’. Tutte reti realizzate da difensori, la prima di Untersander e le altre due di Loeffel. Queste ultime sono state anche le prime subite dai biancoblù in inferiorità numerica. Luca Cereda spiega questa prima completa battuta d’arresto. «Abbiamo disputato un buon primo tempo e anche nel secondo si è iniziato bene. Non abbiamo però sfruttato qualche bella occasione per aprire le marcature e in seguito abbiamo un po’ perso il momentum, il Berna ne ha approfittato e ci ha punito. Nel complesso però credo che questo sia stato sin qui il nostro miglior weekend della stagione a livello di prestazione. Contro il Bienne sull’arco dei 60’ abbiamo concesso poco agli avversari e a Berna i ragazzi sono stati bravi per 45’. Purtroppo quei 15’ mancanti ci sono costati la partita».

Un altro line-up

Una volta di più il coach si è ritrovato a dover modificare il line-up, anche a causa della defezione dell’acciaccato difensore canadese Curran. Cereda ha dunque inserito Juvonen in porta e il giovane Scillaci in difesa. Trovare la chimica non è evidente. «Sì e no. Da un lato è così, ma alla fine giochiamo comunque sempre alla stessa maniera. Una delle caratteristiche di questa stagione dovrà essere quella di essere bravi a cambiare tanto e non perdere troppa energia in merito a ciò. Lo Zurigo è un buon esempio in questo senso, l’anno scorso modificava la formazione praticamente a ogni match e alla fine ha vinto il campionato. Quindi il fatto dei mutamenti non può essere una scusante in caso di insuccesso», afferma il 43enne.

Willy il Coyote e Kuba

A livello di singoli l’attaccante canadese Ang continua a restare a bocca asciutta, nonostante l’impegno e ricorda un po’ Willy il Coyote: si prodiga e si ingegna, ma alla fine non gliene va mai bene una. «Anche a Berna nel primo periodo ha avuto una bellissima chance e il portiere ha parato il disco con il pomello. Quando è così devi fare un lavoro difensivo extra, un lavoro sporco al fine di riportare il millimetro e la fortuna dalla tua parte. Io penso che Jonathan ne abbia la capacità. Non è sicuramente un momento facile per lui, sicuramente avrebbe preferito aver già segnato, ma questo attimo di difficoltà lo farà diventare più forte».

Un po’ tutti si attendono di più anche da Kubalik. Il ceco sta fallendo delle opportunità, cosa non consueta per un cecchino come lui. «Anche per lui vale lo stesso discorso. Se vuoi ritrovare il tocco magico devi fare qualcosa in più. Dominik sta lavorando bene e sta creando diverse chance, questo è positivo. Il negativo è che ancora non butta dentro il disco in fondo al sacco, ma se aggiunge quel 3 o 4% di lavoro sporco sarà solo questione di tempo prima che torni a segnare tanto». A Berna ha esordito anche l’attaccante William Hedlund, reduce da un infortunio al ginocchio. Svedese di passaporto, ma hockeisticamente elvetico, il 22.enne è il figlio dell’allenatore del Rapperswil. «Sono contento di lui», dice Cereda. «Esordire a Berna non era certo semplice, oltretutto dopo la pausa forzata a causa di un guaio fisico. È un giocatore estremamente intelligente e può ricoprire tante posizioni. Ci aspettiamo che continui a lavorare bene e a metterci in difficoltà per dargli spazio sul ghiaccio. Il futuro è tutto davanti a lui». Uno degli elementi più importanti dello scacchiere è ovviamente il centro canadese Maillet.

Aspettando Maillet

Purtroppo però una commozione cerebrale lo ha messo fuori causa già da una manciata di partite. «Non credo che potrà scendere in pista già martedi contro il Davos. Philippe ha ricominciato a pattinare, ma non si è ancora allenato con noi. Speriamo di recuperarlo nel prossimo weekend». La classifica è evidentemente ancora stretta. Sorprendono però Rapperswil e Kloten, mentre l’Ajoie è ancora fermo al palo. «Io penso che ogni match sia una battaglia incredibile, c’è un equilibrio pazzesco. Anche in una partita quasi dominata, come la nostra di fronte al Bienne, basta un singolo errore per rischiare di uscire a mani vuote. È tutto complicatissimo, io non vedo fin qui grandissime sorprese».

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