Luca Fazzini: «C’è rammarico, lo Zurigo non ha fatto nulla di speciale»
Gli ZSC Lions - bella scoperta - non sono il Rapperswil battuto mercoledì scorso. E gli zurighesi sono arrivati in Ticino arrabbiati per la sconfitta rimediata 24 ore prima con l’Ambrì Piotta. Il Lugano è così tornato ad assaporare l’amaro gusto della sconfitta ed esce dalla sfida con parecchi rimpianti. Sì, perché contro questo Zurigo si poteva e si doveva dare di più. Ma ancora una volta la squadra bianconera - alla quale si può rimproverare poco o nulla a livello di attitudine - si è dimostrata mentalmente troppo fragile e ha pagato a caro prezzo i troppi errori commessi nel secondo periodo.
La difesa cade a pezzi
Certo, qualche attenuante non manca. La difesa bianconera sta perdendo i pezzi. Dopo Mirco Müller e Guerra, si è fermato anche Schultz. A causa della defezione dell’ultimo momento dell’americano e dell’infortunio occorso a Radim Zohorna contro il Rapperswil, il Lugano è sceso in pista con una difesa alquanto rimaneggiata e con soli cinque stranieri. Coach Gianinazzi - a ragione, considerando le prestazioni del portiere slovacco - non ha nemmeno considerato l’ipotesi di portare almeno in panchina Adam Huska. Difficile, sulla carta, pensare di tener testa allo Zurigo con un reparto arretrato in piena emergenza. Ed è ormai inutile continuare a pensare che un Calle Andersson, in questo momento, avrebbe fatto più che comodo. Intanto ha festeggiato il suo esordio in NL il 19.enne terzino Enea Togni, giglio dell’ex attaccante bianconero Stefano.
Nonostante le assenze, il primo periodo del Lugano - chiuso in vantaggio per 2-1 - è stato ottimo. In seguito però, alle prime difficoltà, la squadra bianconera si è nuovamente persa. E non necessariamente per errori dei tanti giovani sul ghiaccio.
Una rete spartiacque
Già, nel periodo centrale la squadra di Luca Gianinazzi ha sbagliato troppo. Dopo il pareggio di Riedi - favorito dalla ormai solita indecisione di Schlegel sul suo palo - il famoso momentum è cambiato. L’errore del portiere, uno di Fazzini in superiorità numerica e lo Zurigo - senza strafare - ha preso in mano il pallino delle sfida senza più mollarlo. Il Lugano, dal canto suo, non ha più dato l’impressione di poter tornare in partita. «Ancora una volta - spiega il Fazz - abbiamo subito cinque reti. C’è del rammarico, perché lo Zurigo non ha fatto nulla di straordinario. È semplicemente stato più cinico di noi. È vero, dopo la loro seconda rete ci siamo un po’ persi, non siamo più riusciti a mettere la sufficiente pressione sul loro portiere. Il successo sul Rapperswil ci aveva ridato fiducia e abbiamo cominciato bene. Ma non abbiamo fatto abbastanza per portare a casa punti».
Il Davos prima della pausa
Prima della sosta, il Lugano cercherà allora di fare meglio oggi pomeriggio Davos. Come gli ZSC Lions, anche i grigionesi saranno parecchio arrabbiati dopo la sconfitta subita ad Ambrì. Ma la squadra bianconera ha un disperato bisogno di punti.