Lugano, è un letargo senza fine e a Kloten arriva un altro k.o.
I dieci giorni di sosta dedicati alla Nazionale non sembrano aver portato consiglio al Lugano. E nemmeno offerto uno scossone, un richiamo. No, alla Swiss Arena è sembrato di vedere la solita squadra in estrema difficoltà. Certo, non è possibile stravolgere un sistema di gioco in poco più di una settimana. Ma i bianconeri, contro il Kloten, sono davvero parsi in letargo. «È veramente un momento duro – ha commentato Daniel Carr –. Penso che dobbiamo continuare a lavorare, a trovare anche solo piccoli aspetti positivi sui quali costruire, con la consapevolezza che prima o poi le cose cambieranno. Non saprei cosa altro dire dopo la partita di questa sera».
«Penalità inutili»
In difficoltà già nel primo periodo, il Lugano non è mai riuscito a tenere testa al Kloten. Nemmeno tra il 29’ e il 37’, quando i bianconeri hanno trovato due reti – dopo essere passati in svantaggio per 3-0 – e fatto sperare ai loro tifosi una possibile rimonta. Troppi gli errori difensivi, troppo sterile la produzione offensiva, affidata prevalentemente a iniziative personali. E troppe anche le penalità: «Ci eravamo detti di evitare box-play inutili, e invece abbiamo commesso ancora lo stesso errore. Quando nel giro di pochi minuti passi dal 3-2 al 5-2, ti cascano le braccia». Nemmeno i nuovi terzetti offensivi proposti dal Giana – con Joly e Thürkauf insieme a Sekac, e Carr con Arcobello e Fazzini – hanno per ora dato i loro frutti. «Ma penso che possano funzionare», risponde il canadese. «In fondo io e Arcobello giochiamo in maniera molto simile. Durante il periodo Covid, ricordo che insieme abbiamo totalizzato molti punti. Fazzini, invece, sa segnare da ogni posizione. Credo che gli piaccia molto giocare con noi perché riusciamo spesso a trovarlo in spazi stretti dove è libero».
Missione Natale
Tra le novità di formazione, c’è da registrare anche l’esordio del difensore finlandese Valtteri Pulli, che ha anche potuto festeggiare una rete. Per valutare la sua utilità alla squadra, è tuttavia decisamente ancora troppo presto. Dovrà integrarsi velocemente nel gruppo, perché il tempo stringe e la classifica inizia a spaventare: solo l’Ajoie si trova adesso sotto Thürkauf e compagni. Restano solo tre partite per provare a rendere il cenone natalizio meno indigesto: «Siamo tutti professionisti. Sapremo riorganizzarci e scenderemo venerdì in pista contro lo Zugo motivati a trovare nuove soluzioni e vincere».