Lugano, un poker che vale la vetta
Il quarto successo di fila vale il primo posto in classifica. Che in questo momento della stagione non vale chissà cosa, ma dimostra come questo Lugano abbia imboccato la strada giusta. Sì, i bianconeri hanno messo sotto un Kloten che mai per ora, in campionato, era stato battuto nei sessanta minuti. Una squadra estremamente quadrata, quella zurighese, che ha dato parecchio filo da torcere al Lugano. Ma i bianconeri, anche stavolta come era stato il caso contro il Berna, hanno trovato il modo di portare a casa i tre punti. La prima senza capitan Thürkauf è insomma andata nel migliore dei modi.
Vittoria meritata
«Sì - conferma Jiri Sekac, autore della rete a porta vuota che ha definitivamente liberato la Cornèr Arena - questo Kloten sa difendere e ripartire molto bene. È un’ottima squadra, insomma. Siamo però stati in grado di raccogliere i frutti del nostro lavoro e sono arrivati altri tre punti pesanti, che fanno bene alla classifica e ci danno ulteriore fiducia».
In realtà, a livello di mole di gioco (e di tiri in porta...) il Lugano ha dominato la sfida. Ha spesso e volentieri messo sotto pressione la difesa degli aviatori, che ha però avuto il merito di non scomporsi mai. Gli zurighesi sono poi stati bravi - e anche un po’ fortunati - a sfruttare senza pietà un paio di distrazioni difensive bianconere - ciò che ha permesso loro di rimanere in partita praticamente fino in fondo. Ma la vittoria del Lugano non fa comunque una grinza.
Bravo, Lorenzo
Non fa una grinza anche perché i bianconeri non hanno avuto a disposizione nemmeno una situazione di superiorità numerica. E perché non era facile, a livello mentale, giocare per la prima volta senza capitan Thürkauf. Lorenzo Canonica lo ha sostituito più che degnamente. Il giovane attaccante ticinese ha giocato in maniera semplice e pulita ed è stato in grado di dare il giusto equilibrio alla linea completata da Michael Joly e Daniel Carr. «In generale - prosegue Sekac - abbiamo cercato di limitare gli errori difensivi rispetto alla partita con il Berna. Ci siamo riusciti abbastanza bene, anche se il Kloten ha sfruttato un paio di nostre distrazioni. È vero, non abbiamo avuto a disposizione nemmeno un power-play, ma a volte succede e bisogna adattarsi».
Un po’ di tempo
Sul piano contabile, i bianconeri hanno forzato la decisione subito dopo aver subito il secondo pareggio degli aviatori. Venti secondi dopo la rete di Ramel, è stato Samuel Guerra a riportare avanti il Lugano, che ha in seguito controllato senza troppi patemi la situazione. Trovando poi - come detto - il gol della sicurezza con Sekac. «L’intesa con Zohorna e Zanetti migliore partita dopo partita. Io sono abituato al campionato svizzero, forse è un po’ più difficile per Radim e per Marco, che è giovane. Ma è bravo, lavora tanto e noi cerchiamo di aiutarlo nel miglior modo possibile. Sono sicuro che Zohorna abbia ancora un grande potenziale inespresso. A volte un nuovo straniero ha bisogno di un po’ di tempo per integrarsi completamente in una nuova realtà. Era successo anche a me, quando sono arrivato a Losanna. Ma ciò che più conta è che la squadra abbia successo. Come contro il Kloten».