Nel segno di Kubalik, ma anche di Zwerger: «Tornare al gol mi dà fiducia»
In seguito alla (contro) prestazione mostrata venerdì a Langnau, dall’Ambrì Piotta ci si aspettava una prova di orgoglio, una reazione per dimostrare che no, la compagine biancoblù non può essere quella vista nell’Emmental. Effettivamente, così è stato e tra le mura amiche i leventinesi sono riusciti - nonostante un inizio di partita tutt’altro che brillante - a crescere con il passare dei minuti e a mostrare il proprio volto migliore.
La rimonta firmata «Kuba»
I primi 10 minuti del confronto, infatti, hanno visto gli uomini di Cereda ancora imballati e incapaci di pungere e, quindi, ad approfittarne è stato il Losanna. I vodesi, dapprima hanno trovato il vantaggio con Kuokkanen e poi - appena prima della pausa - hanno pure raddoppiato sfruttando una clamorosa passività difensiva dei padroni di casa e un errore marchiano di Landry. «Un gol del genere è inammissibile - ha confermato il coach di Sementina al termine del match - e non possiamo assolutamente concederlo: eravamo in 4 contro 1 ma siamo stati troppo molli, e ingenui. Verosimilmente, chi era sul ghiaccio era cosciente che mancava poco alla sirena e sperava - o pensava - che il tempo fosse ormai esaurito».
Fortunatamente, però, a livello morale questo colpo non si è fatto sentire, anche grazie al gol di Zwerger nel periodo centrale che ha dato il «la» alla rimonta concretizzata da Kubalik. Il ceco, poi, è salito in cattedra, trovando anche il momentaneo 3-2 e poi - dopo il pareggio vodese di Riat e in seguito all’overtime - il rigore che ha sancito la vittoria finale.
«Zwerger è un esempio»
Tra i più raggianti, alla fine, c’era Zwerger, autore di una prova estremamente positiva e condita da un gol che mancava addirittura dalla seconda giornata. «Non lo nego - ha detto lui - iniziava a pesarmi e tornare a segnare è molto importante per la fiducia. L’ultima sfida - giocata da tredicesimo attaccante - mi ha fatto del bene e mi ha permesso di tirare fuori il meglio di me. È stato anche un modo per ringraziare il coach per la fiducia mostratami con l’inserimento di nuovo in prima linea e in power-play».
Lo stesso Cereda ha elogiato la prestazione dell’austriaco. «Ha raccolto quanto di buono aveva già seminato venerdì. Quando dico che si parla troppo, intendo che non sono le parole a contare, bensì i fatti che vengono mostrati sul ghiaccio e Zwerger in questo senso è un buon esempio per tutti».
«Janne è stato ripagato»
C’è, insomma, di che essere contenti sul fronte biancoblù, poiché il preoccupante tour de force - con 6 partite in 10 giorni - si è concluso con 8 punti. «Recentemente - ha affermato Cereda - abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo e in questi casi bisogna trovare dentro di sé ulteriori energie per invertire la tendenza. Oggi, poi, sono particolarmente contento per Juvonen: ha alzato il suo livello e il tutto è iniziato a Davos, quando a fine partita - con un gesto molto sincero - si è congratulato con Senn per la vittoria. Lui, in un momento complicato, ha dimostrato di essere un buon compagno di squadra ed è stato ripagato. Avremo ancora tanto bisogno di lui».