Hockey

Per il Lugano è una vittoria su cui costruire

I bianconeri si sono meritatamente imposti in rimonta a Losanna, facendo la differenza nel terzo tempo (2-4) – Luca Gianinazzi: «Volevamo metterci alla prova»
© KEYSTONE/Laurent Gillieron
Giacomo Notari
22.09.2024 11:43

Messi a fianco, i precedenti del Lugano in terra losannese e il successo ottenuto sabato sera evidenziano un netto contrasto. La stagione scorsa, al termine della quale i vodesi erano stati in grado di spingere lo Zurigo fino a gara-7 della finale, i bianconeri erano ripartiti dalla Vaudoise Arena con due nette sconfitte 4-1. Leggerci uno spostamento di equilibri – a maggior ragione dopo sole tre partite di regular season – sarebbe un ragionamento precipitato. Rimane tuttavia il fatto che, al netto del calibro dell’avversario – tra l’altro vittorioso nelle sue due prime uscite stagionali –, non è un successo privo di significati. A maggior ragione se si bada non solo al risultato, ma anche al contenuto. La squadra di Luca Gianinazzi ha infatti dominato quella di Geoff Ward praticamente per tutto l’incontro. «Siamo riusciti a restare disciplinati per quasi sessanta minuti», ha evidenziato l’allenatore bianconero dopo la vittoria. «Volevamo metterci alla prova in una pista che sappiamo difficile, contro un avversario che l’anno scorso ci ha fatto particolarmente faticare».

Netta superiorità

Guardando ai quasi sessanta minuti menzionati da coach Gianinazzi – escludiamoci pure i primi frangenti di gara, così come lo scadere dei secondi e terzi periodi durante i quali un Losanna più pimpante avrebbe sicuramente potuto trarre profitto – il successo bianconero non fa una piega. «È stata decisamente la nostra miglior partita fino ad ora», ha confermato Lorenzo Canonica nella pancia della Vaudoise Arena. «Abbiamo dominato, soprattutto nei primi due tempi, lasciandogli pochi spazi e creando tanto in zona offensiva». Simile l’analisi dell’allenatore bianconero: «Siamo riusciti a giocare in modo semplice e diretto, mettendo il disco dietro ai loro difensori in zona offensiva, e siamo stati ripagati». 

Le reti decisive, cadute nello spazio di poco più di quaranta secondi ad inizio terzo tempo, portano la firma degli inevitabili Daniel Carr e Michael Joly. I soliti leader stranieri a fare la differenza, verrebbe da dire. Di positivo a Losanna c'è però stata innanzitutto la prestazione collettiva, costante e di qualità per tutta la gara, che ha di fatti dato questa sensazione di dominio quasi costante da parte del Lugano. «Prima della partita, il messaggio era di credere nelle nostre quattro linee e nel nostro modo di giocare, per poter fare la differenza come squadra. Ci siamo riusciti bene e siamo stati ripagati», ha sottolineato Luca Gianinazzi. In questo senso è stato particolarmente evocativo il periodo centrale, durante il quale si è giocato praticamente su una porta sola per una buona decina di minuti, fino alla penalità – l’unica di serata per i bianconeri – rimediata da Canonica. «Abbiamo lavorato più di loro, mettendoli sotto pressione nella loro zona difensiva, recuperando tanti dischi e tirando in rete», ha osservato David Aebischer.  

Occhio a non cogliere gli attimi

Dietro a questo florilegio di aspetti positivi non bisogna però scordarsi che il Lugano non è stato in grado di portarsi avanti prima del 43’. Il periodo centrale dominato ma non condito da reti, così come i powerplay non sfruttati nel primo terzo avrebbero in questo senso potuto essere fonti di rammarico. «Ma anche sull’1-1 non abbiamo panicato per niente, abbiamo continuato a spingere ed è andata bene», ha evidenziato Lorenzo Canonica .

Vero, ci mancherebbe, ma per riuscire ad avere costanza nei risultati, il Lugano non potrà sempre permettersi di attendere così tanto tempo per tradurre la sua superiorità in un vantaggio nel punteggio. «Anche contro il Davos avevamo dominato il secondo tempo, abbiamo corso rischi inutili e ci siamo fatti punire in contropiede», ha in questo senso giustamente ricordato Luca Gianinazzi. «Contro il Losanna avremmo potuto finalizzare di più, ma alla fine quando crei così tanto volume di gioco, la partita ce l’hai in mano. Inoltre, quando vieni a Losanna e segni quattro reti, hai buone chance di vincere la partita». Un successo, marcato anche dal ritorno di Andersson in difesa e dalla riconferma di van Pottelberghe tra i pali, che fan ben sperare. «Abbiamo preso una lezione di come si può avere successo, e se saremo in grado di rifarlo più volte in questo inizio di campionato, abbiamo sicuramente buone possibilità di continuare ad averne», ha concluso Luca Gianinazzi, che sul pullman del rientro avrà sicuramente iniziato a pensare alla sfida casalinga di martedì contro il Berna.

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