Philippe Maillet: «Fa bene, ma dobbiamo confermarci»
Tutto ha una fine. Anche le serie nere. Dopo sei sconfitte consecutive, l’Ambrì Piotta è tornato a riassaporare il dolce gusto del successo grazie al 5-3 sul Friburgo. È stata la notte delle rinascite, alla Gottardo Arena. È rinato Dominik Kubalik - finalmente di nuovo in rete - è rinato l’attacco leventinese - che 5 reti in stagione nei sessanta minuti non li aveva mai realizzati - ed è rinato anche Philippe Maillet. È stata sua la rete che nelle fasi iniziali del terzo periodo - caratterizzato da tre gol biancoblù in quattro minuti - ha portato per la prima volta in vantaggio l’Ambrì Piotta contro il Gottéron. «Non ho vissuto un periodo facile - spiega il canadese - e sono contento per aver contribuito a questa vittoria. Un successo che ci fa un gran bene, una pietra sulla quale costruire il nostro futuro prossimo».
Una gestione matura
Già, deve assolutamente ripartire da qui, l’Ambrì. Una formazione, quella leventinese, che ha reagito nel modo migliore alla sconfitta nel derby. Ad immagine di un Chris DiDomenico che quando pensa solo a giocare - invece di rincorrere e provocare gli avversari - sa ancora rsiultare decisivo. L’Ambrì Piotta è ancora vivo, insomma, sia sul piano del gioco che su quello delle emozioni. «Mi è piaciuta molto - sottolinea Maillet - la reazione dopo la rete di Diaz che ha rilanciato il Friburgo. Abbiamo gestito bene le fasi finali dell’incontro, senza mai lasciarsi prendere dal panico». Verissimo. In altre occasioni la rete dell’esperto difensore avrebbe gettato nello sconforto i biancoblù, che questa volta si sono immediatamente ricompattati, concedendo pochissimo al Gottéron nelle fasi conclusive della sfida. Segnali importanti, insomma, in vista del tour de force che inizierà lunedì a Ginevra.
Quattro minuti di euforia
Squadra che perde non si cambia, ha pensato Luca Cereda. Per la prima volta in stagione il coach biancoblù ha confermato in toto la formazione e il line-up sceso in pista la sera precedente. Con Senn tra i pali e Maillet davanti. E pensare che le cose si erano messe subito male per i biancoblù, immediatamente in svantaggio per la rete di Schmid. Dopo una lunghissima pausa a causa di un problema alla balaustra, però, Douay ha trovato l’importantissimo pareggio. Un primo tempo equilibrato, insomma, che lasciava ben sperare. Un equilibrio spezzato nel secondo periodo dalla rete di De la Rose in situazione di superiorità numerica, mentre il power-play leventinese ha continuato a fare cilecca: nelle fasi conclusive del tempo l’Ambrì Piotta non è stato in grado di sfruttare 43’’ di doppia superiorità numerica. Sembrava insomma il solito Ambrì, incapace di concretizzare la mole di lavoro svolta. Ed invece - come già sottolineato - tutto è cambiato in un terzo tempo totalmente folle, in cui l’Ambrì Piotta ha vissuto quattro minuti di pura euforia, con le reti in rapidissima successione di Kubalik, Maillet e Daniele Grassi, autore addirittura di una doppietta. Ma siccome soffrire fa parte del DNA biancoblù, Diaz ha immediatamente riaperto l’incontro. Chiuso, a porta vuota, da Daniele Grassi.