Hockey

Santeri Alatalo: «Le difficoltà fortificano»

Il difensore analizza il momento delicato del Lugano
Santeri Alatalo fa coppia ormai fissa con Elia Riva. ©CDT/GABRIELE PUTZU
Flavio Viglezio
19.10.2021 06:00

Sconfitto in sei delle ultime sette partite, il Lugano riparte dal Rapperswil. Un avversario – quasi inutile ricordarlo – che i bianconeri soffrono particolarmente. Ma grazie ai rientri di Herburger e Bertaggia – e al possibile esordio di Libor Hudacek – la squadra di Chris McSorley guarda al futuro con ritrovata fiducia. Ci sarà da scrollarsi di dosso la frustrazione accumulata in queste ultime settimane. «Io però – afferma Santeri Alatalo – non parlerei di frustrazione. In situazioni come questa bisogna solo lavorare ancora più duramente del solito. Certo, abbiamo incontrato delle difficoltà a livello offensivo, perché a causa degli infortuni abbiamo perso qualità davanti. Chi ha giocato ha sempre dato tutto, ma ci sono venuti a mancare elementi molto importanti. Abbiamo avuto un minore possesso del disco e la concentrazione è andata soprattutto alla fase difensiva».

Le difficoltà fortificano

I giovani si impegnano a fondo, ma non è assolutamente evidente fare la differenza in un campionato di livello e equilibrato come quello svizzero: «Soprattutto – precisa il difensore di origine finlandese – non è facile procurarsi delle occasioni da rete e segnare è ancor più complicato. In particolare in cinque contro cinque. Ma non si può pretendere la luna da ragazzi che si affacciano solo ora alla NL: devono accumulare esperienza ed è nomale che commettano degli errori. Ora che iniziamo a recuperare qualche compagno, sarà fondamentale ricominciare a giocare in maniera più semplice, il più diretto possibile sulla porta avversaria. Le squadre più forti, in Svizzera, giocano così».

E chissà che le difficoltà di oggi non rendano più forte il Lugano di domani: «È possibile. I periodi complicati forgiano il carattere del gruppo. D’altra parte ogni squadra prima o poi deve accettare gli infortuni e imparare a conviverci. Oggi (ieri per chi legge, NdR) abbiamo avuto un importante meeting di squadra: McSorley ci ha spiegato ciò che si aspetta d’ora in avanti da noi, ciò che stiamo facendo bene e quali punti del nostro gioco dobbiamo invece assolutamente migliorare».

Come un ragazzino

«Si riparte dall’ABC dell’hockey», ha detto McSorley. «I rientri, così come l’arrivo di Hudacek, ci faranno un gran bene. Ma dobbiamo essere onesti: anche prima degli infortuni non abbiamo mai giocato al massimo delle nostre possibilità, in questa stagione. Abbiamo fatto bene in alcune partite, ma non avevamo ancora trovato la costanza di rendimento. Eravamo e siamo tuttora in un processo di crescita e sappiamo tutti che possiamo e dobbiamo migliorare parecchio.

Anche Santeri Alatalo ha ampi margini di crescita. È lui stesso a confermarlo: «Io cerco sempre di sfruttare al meglio le mie caratteristiche, ma a dire il vero fino ad ora non sono particolarmente soddisfatto delle mie prestazioni. Provo a crescere giorno per giorno, a creare pericoli in fase offensiva. Il sistema di McSorley è diverso rispetto a quello a cui ero abituato a Zugo, ma non devo stravolgere troppo il mio modo di stare sul ghiaccio. È fondamentale trovare un equilibrio tra il sistema voluto dall’allenatore e le caratteristiche individuali di ogni singolo giocatore».

Con una media di 23’38’’ di presenza sul ghiaccio a partita, Alatalo è il giocatore più utilizzato da McSorley ed è il sesto del campionato in questa speciale classifica: «Sono abituato a giocare molto e mi piace, anche perché significa che l’allenatore ha fiducia in me. Rimanere tanto in pista e rimanere sempre lucido è una sfida personale che mi motiva parecchio. Quello che stiamo attraversando è un momento un po’ particolare per noi difensori, ma non sono stanco. Ho solo 31 anni, mi sento un ragazzino (ride, NdR). Battute a parte sto bene e non ho nessun problema a giocare tanti minuti».

Tra ghiaccio e pannolini

Anche a Rapperswil, con ogni probabilità, Santeri sarà chiamato a fare gli straordinari. I sangallesi, dopo un inizio complicato, hanno ritrovato la giusta velocità di crociera e stanno confermando ciò che di buono hanno fatto nella passata stagione: «Il Rapperswil – spiega Alatalo – è in piena fiducia e gioca con uno spirito molto positivo. Conosco bene Stefan Hedlund, ho lavorato con lui quando era assistente a Zugo: è un tecnico a cui piace il gioco offensivo. Sarà importante il nostro forechecking, per avere successo. Dovremo giocare con fiducia: il Rapperswil è una squadra buona, ma non eccezionale».

Intanto Alatalo, quando non è sul ghiaccio, si gode le gioie della paternità: poche settimane fa sua moglie ha dato alla luce la piccola Alyssa. «È stato qualcosa di incredibile diventare papà. È bellissimo trascorrere del tempo con mia figlia e devo dire che è davvero bravissima: di notte riesco a dormire tranquillamente. E poi mia moglie è già una mamma eccezionale».