Hockey

Si diverte a giocare a poker, ma questo Lugano non bluffa

Quattro reti al Kloten, quarto successo di fila e quarta rete per Fazzini: «Non abbiamo mai perso calma e pazienza»
Luca Fazzini festeggia così il suo quarto centro in campionato. ©Keystone/Samuel Golay
Flavio Viglezio
29.09.2024 16:30

Dodici mesi fa, esattamente a fine settembre, il Lugano aveva racimolato 6 punti in altrettante partite. E l’atmosfera dalle parti della Cornèr Arena iniziava a farsi pesante. Oggi i bianconeri hanno già messo in cassaforte 12 punti in cinque incontri e – al termine della sfida con il Kloten – si sono ritrovati al comando della classifica. Una posizione che al momento non significa molto – il campionato è lunghissimo e ricco di insidie – ma che conferma la costante crescita della formazione guidata da Luca Gianinazzi. Una crescita tattica, fisica e mentale.

Un avversario tosto

Non tutto funziona ancora al meglio, in casa bianconera. Contro gli aviatori il Lugano è riuscito solo in parte a concretizzare le occasioni avute a disposizione e un paio di distrazioni difensive hanno permesso ad un Kloten estremamente compatto di rimanere in partita fino all’ultimo. Ma in questo primo scorcio di stagione il Lugano trova sempre il modo di superare gli ostacoli che incontra per la sua strada. E così alla Cornèr Arena è andata in scena la notte del poker: le quattro reti realizzate hanno portato alla quarta vittoria consecutiva. E uno dei grandi protagonisti della serata, Luca Fazzini – nuovo capitano dopo l’infortunio occorso a Thürkauf – ha messo a segno il suo quarto gol in stagione: «Abbiamo affrontato un Kloten molto ben organizzato – spiega il Fazz –. Sapevamo di andare incontro ad una sfida difficile ed infatti gli aviatori hanno approfittato di ogni nostro minimo errore. Siamo però rimasti calmi e pazienti e dopo il nostro terzo vantaggio di serata abbiamo gestito bene la situazione».

Esame superato

Tutto giusto. Questo è un Lugano che sa quando può anche concedere qualcosa allo spettacolo e quando, invece, deve pensare soprattutto alla concretezza. Senza troppi fronzoli: «Ritengo – prosegue Fazzini – che il gruppo abbia dato una risposta importante, dopo l’infortunio occorso a Calvin Thürkauf. E chi ha approfittato della situazione per avere più minuti di ghiaccio ha risposto bene».

Ha superato l’esame anche Lorenzo Canonica, schierato al centro della linea completata da Michael Joly e Daniel Carr. Dall’attaccante non si può di certo pretendere lo stesso impatto che garantisce Thürkauf, ma il centro ticinese ha giocato in maniera semplice e pulita. Ha saputo dare equilibrio al terzetto, insomma, nonostante una discata al volto che lo ha costretto ad indossare un casco con la griglia: «Mi auguro – continua Fazzini – che non si tratti di nulla di serio. Prima della partita ho detto a Lorenzo di stare tranquillo. Anche a me in passato era capitata una situazione simile: avevo dovuto prendere il posto dell’infortunato Damien Brunner nella linea di Linus Klasen e Tony Martensson. Canonica è stato bravo, ha lavorato duramente e con intelligenza».

Parole da capitano

Parla da capitano, il Fazz. Ed allora, nonostante l’euforia che aleggia sulla Cornèr Arena, l’attaccante invita alla prudenza: «L’ho già detto negli scorsi giorni, dobbiamo imparare a non sentirci troppo felici, quando le cose girano per il verso giusto. In un campionato così equilibrato non ci si possono permettere cali di tensione. D’altra parte lo si è visto anche con il Kloten: basta una piccola distrazione e l’avversario ti punisce. È stata una sfida molto più tattica di quella contro il Berna: in partite così un piccolo dettaglio può davvero fare la differenza. In questo periodo guardare la classifica non ha molto senso: è più importante continuare a lavorare sodo per dare continuità a prestazioni e risultati».

Nessuno sembra insomma interessato alla classifica, in casa bianconera: Samuel Guerra sostiene che non ha senso analizzarla in settembre, mentre coach Gianinazzi spiega addirittura di non averla ancora guardata. «Hanno ragione: siamo solo all’inizio, ci sono tantissime squadre raccolte in un fazzoletto di punti. Arrivare in alto è difficile, ma scendere è purtroppo facilissimo, se non si va sempre in pista con la giusta attitudine».

Senza power-play

Parole mature, come più maturo sembra il Lugano, rispetto al recente passato: «Stiamo lavorando ormai da tempo con il nostro allenatore e lo zoccolo duro della squadra è rimasto invariato. Stiamo iniziando a raccogliere i frutti di questo processo. I nuovi arrivati hanno inoltre portato esperienza e chili: siamo più solidi, difensivamente, anche se concediamo ancora qualche rete di troppo».

Intanto contro il Kloten i bianconeri hanno trovato la via del successo anche senza superiorità numeriche. Secondo gli arbitri principali, gli aviatori non hanno commesso nemmeno un fallo: «Hanno deciso così e non possiamo farci nulla. Essere riusciti a vincere senza un solo power-play a disposizione, non fa che renderci ancora più felici».

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