Tommy e Marco, il gol ritrovato e una sfida tra amici
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Tommaso De Luca e Marco Zanetti sono compagni di nazionale e buoni amici. Stasera, però, i due attaccanti italiani saranno soltanto rivali in un derby incandescente. Entrambi arrivano alla sfida della Gottardo Arena con il morale alle stelle. Sabato, il leventinese è tornato a segnare dopo 21 gare, realizzando il provvisorio 1-1 contro il Losanna. Domenica a Rapperswil, il bianconero ha addirittura firmato il suo primo gol stagionale. Per entrambi, una liberazione. «Peccato per la sconfitta, ma sono molto contento della mia rete», racconta Tommy. «Ora mi sento più sicuro del mio gioco». Il suo gol precedente, De Luca lo aveva siglato proprio in un derby, quello del 23 novembre. Un sacco di tempo fa. «Dopo qualche match senza segnare, ammetto di aver iniziato a pensare al mio rendimento sotto porta. Ed è una cosa che bisognerebbe evitare. Quello che più conta, infatti, è scendere in pista con grinta e intensità. Prima o poi, i punti arrivano. Ad ogni modo, credo che il mio apporto sia stato importante anche prima di sabato. Ho sempre creato tante occasioni in questi mesi».
Di chance ne ha avute tante anche Marco Zanetti, che per sbloccarsi ha però dovuto attendere la 41. giornata. La sua gioia dopo il 4-2 ai Lakers parlava da sola: «Ero contentissimo, attendevo quel momento da un bel po’ ed è stato un gol importante. Lunedì mattina mi sono svegliato più felice del solito, ma ciò che più conta è restare concentrati sul proprio lavoro e dare sempre il massimo, con o senza gol. In questo modo i risultati arrivano».
Scontro diretto
Ambrì Piotta e Lugano sono in forma e in lotta per i play-in. Tra le prime 10, però, potrebbe esserci posto per una sola ticinese. E allora la sfida di stasera assume ancora più significato. Fin qui, contro gli avversari diretti, i leventinesi non hanno brillato, dando invece il meglio contro le formazioni di alta classifica: «Con le squadre più forti tendiamo a fare meno fatica», conferma De Luca. «Ci mettiamo più carattere, insomma. Credo sia una questione psicologica: vogliamo dimostrare che anche noi abbiamo un livello di gioco degno delle migliori. Ora sarà importante portare a casa qualche punto in più negli scontri diretti. Affrontiamo un Lugano in crescita. Il cambio in panchina ha portato ai bianconeri una ventata di aria fresca, cosa che si è poi tradotta in ottimi risultati. Stanno anche segnando tanto, quindi dovremo essere più forti di loro in zona difensiva. Ma anche noi siamo in crescita. Contro il Losanna, pur perdendo, abbiamo confermato di essere vivi. L’unica pecca sono stati gli special team, ma per il resto abbiamo tenuto testa alla capolista».
Alla Cornèr Arena, oltre a Zanetti, si è sbloccata tutta la squadra: «Krupp – spiega Marco – ha portato freschezza. Sono cambiate alcune piccole cose e tutti hanno assorbito una nuova energia da portare poi sul ghiaccio», aggiunge il varesino. Con l’esonero di Gianinazzi e l’arrivo del tedesco, Zanetti è passato dal tecnico che lo conosceva di più a uno che probabilmente non aveva mai sentito il suo nome: «Non avevo mai vissuto così direttamente un cambio di allenatore. Con il Giana avevo un buon rapporto, con lui ho trascorso tanti anni anche nelle giovanili. Dopo il suo esonero, però, ci siamo detti di andare avanti, di restare uniti e di superare in fretta quel momento. Conoscevo Krupp di fama. Quando ho saputo che sarebbe stato lui il nostro nuovo coach, sono andato a informarmi su internet e a cercare qualche video. Nelle prime foto apparse sullo schermo, lui urlava in panchina. Ho subito pensato a un allenatore duro. Sin dal primo giorno, però, mi ha fatto una bella impressione. Sta aiutando molto anche noi giovani».
Sognando i Giochi
Di tutto questo, De Luca e Zanetti avranno modo di parlare dopo il derby. Durante la gara, invece, conterà solo battagliare. «Sono circa due anni che io e Marco ci conosciamo», racconta Tommaso. «Tra noi si è instaurato un bel legame, anche grazie al gruppo di amici che entrambi frequentiamo. Stasera, però, non ci sarà spazio per l’amicizia, dunque colgo questa occasione per mandargli un saluto anticipato (ride, Ndr.)». «Ci siamo conosciuti in Nazionale, Davide Fadani ha fatto da tramite», aggiunge Zanetti. «Ci sentiamo e ci vediamo spesso. Tommy è un ottimo giocatore, ma anche un bravissimo ragazzo». «La Nazionale ha giocato un ruolo importante nel nostro rapporto», conferma il ventenne leventinese. «È sempre bello potersi ritrovare in azzurro. Sono momenti che cerco di sfruttare al meglio sia per impreziosire i legami con i giocatori italiani, sia per cambiare aria e dare nuovi stimoli alla testa». E chissà che i due amici non possano condividere l’avventura olimpica in casa, a Milano-Cortina 2026: «È il sogno di ogni bambino. Sia io, sia Marco, daremo il massimo per poter far parte della rosa», conclude Tommy. «È ancora presto per pensarci, anche perché ultimamente si leggono un po’ di notizie su possibili rinforzi italocanadesi o italoamericani provenienti dalla NHL. Stiamo a vedere, di certo noi ce la metteremo tutta, ma servirà anche un po’ di fortuna». Come in un derby, insomma.