Un punto e diversi rimpianti per l’Ambrì: «È frustrante»
Chiamarla un’abitudine, a questo punto, sarebbe quasi riduttivo. Quella tra l’Ambrì e l’overtime, ormai, è una vera e propria storia d’amore e odio - a dipendenza dell’esito - davvero irrefrenabile. Alla Gottardo Arena, infatti, i biancoblù sono finiti ai tempi supplementari addirittura per la 14. volta in stagione sulle 26 partite sin qui disputate e questa volta a sorridere sono stati Kovar e compagni.
Quel maledetto power-play
Il peccato, per i leventinesi, è stato farsi trascinare fino a quel punto. Due volte avanti - grazie alle reti di Landry e Grassi - i biancoblù non sono stati in grado di difendere in entrambe le occasioni i gol a favore e sono stati prontamente recuperati dagli ospiti. Tra l’1-0 e il pareggio di Martschini sono trascorsi solo 1’13’’, tra il ritrovato vantaggio e il 2-2 sono passati 2’33’’: troppo poco, decisamente. «È frustrante - ha commentato Manix Landry al termine del confronto - ma quantomeno abbiamo avuto il merito di non pensarci troppo e fino all’ultimo abbiamo avuto delle opportunità per assicurarci la posta piena. Indubbiamente, però, qualche rimpianto c’è».
Soprattutto il secondo gol del pari - quello di Geisser - era assolutamente da evitare. Gli uomini di Cereda - grazie a un coach’s challenge a vuoto della squadra di Tangnes - appena dopo la marcatura del proprio capitano hanno potuto giostrare con l’uomo in più. «Segnare lì ci avrebbe permesso di allungare, mentre poco dopo ci siamo ritrovati in parità. Sono cose che succedono, ma è chiaro che da momenti del genere bisogna trarne degli insegnamenti».
I problemi degli ospiti
I rimpianti, forse, sono ancor maggiori considerando le difficoltà di contingente alle quali sono andati incontro gli svizzero-centrali. Durante il corso della sfida, i «Tori» hanno perso diversi pezzi: Hofmann, Schlumpf, Stadler e Leuenberger - per via di giramenti di testa dovuti presumibilmente a degli integratori - hanno dovuto abbandonare il ghiaccio anzitempo. Perciò, gli ospiti si sono ritrovati senza 4 pedine e hanno dovuto forzare il resto del lineup. «Ci siamo accorti della loro situazione di affanno - ha affermato Landry - e abbiamo provato a giocare il disco in profondità per stancarli, però non ha funzionato del tutto».
Ciò che ha convinto appieno, è invece stata la sua linea, completata da Müller e De Luca. «Mi è piaciuto molto giocare con loro e credo che assieme generiamo molta energia e velocità. In futuro, inoltre la chimica tra noi potrebbe crescere ulteriormente».