Un’altra «big» per l’Ambrì, e forse è una buona notizia
«Dovremo tirare fuori il meglio di noi, ma possiamo batterli». Era stata questa, alla vigilia della sfida in casa del Berna, l’analisi di Gilles Senn, nuovamente tra i migliori in pista anche contro gli Orsi. E il portiere dell’Ambrì aveva ragione. Nella capitale i leventinesi hanno tirato fuori gli artigli imponendosi 4-2. E così, gli uomini di Luca Cereda hanno deciso di mettersi alle spalle un weekend di risultati sconfortanti sconfiggendo la seconda forza della National League. Non male. Un altro segnale incoraggiante: Grassi e compagni sono tornati dalla trasferta con la posta piena. Il che non va sottovalutato se si considera la miriade di partite portate oltre il 60’, questa stagione. Quella di mercoledì sera è stata la settima vittoria ottenuta entro i tempi regolamentari. La prima da nove scontri a questa parte, dallo scorso 7 dicembre, quando i leventinesi superarono in casa di misura (1-0) il Davos.
Quei 9 punti di differenza
All’Ambrì, al momento undicesimo, servirà però maggior costanza per scalare qualche importante gradino in classifica. Una graduatoria complicata, che rimane particolarmente corta. Ora l’obiettivo è quello di raggiungere il Langnau. I tigrotti non sono distanti, bastano due punti e vengono riacciuffati. La prima occasione per mettere un po’ di fieno in cascina si presenta questa sera, per la sfida casalinga contro lo Zurigo. Già, i Lions, quarta forza del campionato, a sole due lunghezze dal Berna e con ben quattro partite in meno dei suoi vicini di posto. Un’altra difficile missione per l’Ambrì? Sulla carta parrebbe di sì. Eppure, da inizio stagione fino ad ora, i biancoblù hanno approcciato e letto i match contro le squadre più in forma della National League decisamente meglio. Negli scontri diretti, al contrario, Pestoni e compagni hanno faticato di più, racimolando meno punti. Entriamo in medias res. Ad oggi l’Ambrì ha totalizzato 29 punti nelle sfide contro le prime sei della classe. Quelli strappati ai club che occupano tra il settimo e il quattordicesimo posto si fermano invece ad appena 20. Una questione mentale? Potrebbe darsi. D’altronde si sa che quando si scende sul ghiaccio senza nulla da perdere, da sfavoriti insomma, il peso sulle spalle si alleggerisce. E da qui possono nascere exploit inaspettati, colpacci come quello di due giorni fa contro il Berna.
Un passo avanti
I tre punti contro gli Orsi hanno regalato una boccata d’ossigeno, ma ora serve racimolarne altri per respirare più tranquillità e sicurezza. Le partite che mancano alla fine della stagione regolare non sono però più molte. E l’Ambrì si augura che, una volta tirate le fila, i punticini persi qui e là negli scontri diretti non pesino troppo. «In questi giorni ne ho parlato con i ragazzi», ha detto Luca Cereda al termine della sfida alla PostFinance Arena. «Se non ricordo male, su 37 partite giocate finora 18 sono state decise all’overtime. Un dato che può essere letto in due direzioni. Da un lato è vero che in alcuni momenti abbiamo mancato di freddezza o cattiveria. Dall’altro è una dimostrazione della resilienza dello spogliatoio. C’è voglia di lottare fino alla fine. Contro il Berna si è visto questo. La partita è stata buona. I ragazzi, a differenza di altre volte nei recenti match, non si sono praticamente mai disuniti, reagendo subito dopo i gol incassati. Per poi chiudere la contesa con un terzo tempo di grande maturità. Arrivavamo da partite, soprattutto quella contro il Bienne, non perfette. Volavamo assolutamente fare un passo in avanti. E così è stato».
Stasera l’Ambrì è chiamato a ripetersi, in una sfida che, stando alle statistiche, potrebbe nuovamente sorridergli.