Hockey

Valtteri Pulli: «Lugano, la soluzione ideale»

Il nuovo difensore finlandese farà il suo esordio in maglia bianconera nella delicatissima trasferta a Kloten – «Volevo tornare in Europa per rilanciare la mia carriera: mi impegnerò al massimo ogni giorno senza mettermi troppa pressione addosso»
©Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
18.12.2024 06:00

È nato a Turku, come Petteri Nummelin. Quasi 30 anni dopo Petteri Nummelin. Peccato che la città di origine non sia una garanzia di successo. Valtteri Pulli si augura però - e se lo augura tutto il popolo bianconero - di riuscire a dare una mano a questo Lugano. Dopo un paio di allenamenti con i suoi nuovi compagni, il 23.enne difensore farà il suo esordio nel campionato svizzero a Kloten. La prima delle quattro tappe bianconere prima delle feste natalizie, la prima possibilità per dare finalmente un senso a questa stagione. È arrivato in Ticino all’improvviso, dopo l’altrettanto improvviso addio di Justin Schultz. «Tutto è andato molto rapidamente. Mercoledì scorso ho saputo dell’interesse del Lugano nei miei confronti. Il giorno stesso abbiamo trovato un accordo, ho fatto i miei bagagli e sono arrivato qui. È stata una lunga giornata, ma adesso sono molto felice di essere in Ticino».

Un bisogno di aria nuova

Nell’orbita dei San José Sharks, Pulli non ha mai avuto l’opportunità di giocare in NHL. Dopo una buona prima stagione in AHL con i Barracuda di San José, il finnico stava vivendo un anno ben più complicato, con due sole presenze in campionato. Da qui la volontà di cambiare aria: «Le cose in Nordamerica possono cambiare molto rapidamente. Ho vissuto un primo anno positivo, in AHL con i San José Barracuda. In questa stagione invece non ho avuto la possibilità di giocare quanto avrei voluto. Ho bisogno di scendere sul ghiaccio, di giocare più partite possibili per lo sviluppo della mia carriera. Ho pensato che in questo senso tornare in Europa rappresentasse la migliore opportunità. All’inizio di questa stagione ho avuto un piccolo infortunio, niente di che, in seguito sono tornato e ho giocato due partite. Lo staff tecnico aveva però a disposizione molti difensori e sono successe varie cose nell’organizzazione dei Barracuda. Sono finito ai margini e ho visto che non c’era più la possibilità di avere un ruolo chiaro, in squadra». La vecchia Europa - e il Lugano in particolare - rappresenta allora una sorta di boa di salvataggio, per Pulli: «Probabilmente l’hockey europeo si adatta meglio alle mie caratteristiche. Mi sento più a mio agio qui, in altre parole. Certo, nei primi allenamenti con il Lugano ho trovato che la pista fosse enorme (ride, n.d.r.), ma sono cresciuto in Finlandia e sono sicuro che mi riadatterò rapidamente anche alle dimensioni del ghiaccio».

Ordine e solidità

Ancora una volta, alla Cornèr Arena arriva un elemento a corto di competizione, ma Pulli non si fa troppi problemi a riguardo: «Fisicamente mi sento molto bene. Mi sono sempre allenato con impegno in Nordamerica. La condizione è buona, insomma, e anche in questi primi allenamenti in bianconero ho avvertito buone sensazioni». Cercherà soprattutto di portare ordine e solidità in un sistema difensivo che non riesce a trovare continuità: «Sì, sono soprattutto un terzino difensivo. Mi piace togliere il più possibile dal ghiaccio - se così posso dire - i migliori attaccanti delle squadre avversarie. Sono qui per questo. Quando mi sentirò totalmente a mio agio, cercherò di portare anche qualche impulso offensivo, ma voglio iniziare questa nuova avventura concentrandomi soprattutto sul lavoro difensivo. Sulle basi, insomma, senza voler strafare».

L’aiuto dei connazionali

A 23 anni - e dopo l’addio di Schultz - Pulli sarà confrontato a responsabilità non indifferenti. È il destino di ogni straniero che arriva in Svizzera, d’altra parte: «So che il Lugano non sta attraversando un periodo facile. Ovviamente voglio aiutare la squadra a risalire la classifica, ad avere successo. Non voglio però mettermi troppa pressione addosso, il mio obiettivo è di giocare bene e dare il massimo ogni giorno. E mi auguro che il Lugano possa ritrovare presto la via per uscire da questa situazione. Non ho trovato un gruppo sfiduciato. C’è molta energia positiva nello spogliatoio e tutti desiderano fortemente tornare sulla giusta via».

Ad aiutare Pulli in questi primi giorni in bianconero ci sono i finlandesi: Jesper ed Aleksi Peltonen, Santeri Alatalo e l’assistente allenatore Kalle Kaskinen. Anche Krister Cantoni si esprime perfettamente in finlandese, senza ovviamente dimenticare il senior advisor Antti Törmänen: «Qui ho trovato molti connazionali o perlomeno persone che parlano il finlandese. Questo mi sta aiutando molto, in questi primi giorni, a sentirmi a mio agio. Tutti mi stanno dando una mano in questo senso. Antti Törmänen? Non lo conoscevo bene personalmente, prima di arrivare in Ticino. So però che è una persona molto rispettata, nel mondo dell’hockey. Sono felice di poter lavorare anche con lui».

Confessa di conoscere poco il campionato elvetico, Pulli: «A dire il vero non conosco molto l’hockey svizzero. Ho disputato un paio di partite contro squadre rossocrociate in Champions League. So che si tratta di un campionato estremamente competitivo, con ottimi giocatori. E la mia prima impressione è che il Lugano sia una squadra molto buona».

Luca Gianinazzi e il nuovo terzino: «Ha un buon pattinaggio e gioca in maniera solida»

Il Lugano riparte dal punticino conquistato a Davos prima della sosta. Per i bianconeri è probabilmente arrivata l’ultima chiamata: le quattro sfide prima della pausa natalizia diranno se c’è ancora vita, alla Cornèr Arena. «Durante questa settimana - spiega coach Gianinazzi - volevamo concentrarci su alcuni aspetti ben precisi del nostro gioco ed è ciò che abbiamo fatto». Se n’è andato Justin Schultz ed è arrivato Pulli: «È un bene che Valtteri sia arrivato durante la pausa: ha potuto così conoscere i suoi nuovi compagni e il modo in cui giochiamo. Si tratta di un terzino difensivo, dotato di un buon pattinaggio, che gioca in maniera molto chiara e solida. Ci aiuterà a trovare la stabilità difensiva. È un ragazzo molto giovane, con ampi margini di progressione». Non giocherà in power-play, Pulli. Senza più Schultz, saranno di nuovo David Aebischer e Santeri Alatalo a dover dirigere le superiorità numeriche del Lugano. Una soluzione che non aveva portato grandi risultati, nel recente passato: «Siamo in una fase in cui ci sono molti cambiamenti. Certo, sarebbe più semplice avere una certa stabilità e un power-play che funziona alla grande. Nelle ultime partite ci siamo creati molte occasioni con l’uomo in più in pista, ma senza concretizzarle. Spero che questi nuovi cambiamenti ci aiutino ad avere successo nelle quattro partite prima del Natale. Sarà importante valorizzare ogni singolo giocatore, nel ruolo che riceverà». Cambiamenti - si diceva - figli dell’improvvisa partenza di Schultz. Un addio che non ha apparentemente destabilizzato il gruppo: «Il club ha già detto che non avrebbe commentato la decisione del difensore canadese. Ormai Schultz fa parte del passato: si tratta di andare a Kloten e di fare tutto il possibile per tornare ad avere successo con l’effettivo che abbiamo adesso a disposizione. Gli aviatori sono molto strutturati, puntano molto sulla fase difensiva. Si trovano in una posizione di classifica forse insperata, per loro, e avranno la fiducia dalla loro parte. Dovremo giocare in modo intelligente».
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