Valtteri Pulli: «Lugano, la soluzione ideale»
È nato a Turku, come Petteri Nummelin. Quasi 30 anni dopo Petteri Nummelin. Peccato che la città di origine non sia una garanzia di successo. Valtteri Pulli si augura però - e se lo augura tutto il popolo bianconero - di riuscire a dare una mano a questo Lugano. Dopo un paio di allenamenti con i suoi nuovi compagni, il 23.enne difensore farà il suo esordio nel campionato svizzero a Kloten. La prima delle quattro tappe bianconere prima delle feste natalizie, la prima possibilità per dare finalmente un senso a questa stagione. È arrivato in Ticino all’improvviso, dopo l’altrettanto improvviso addio di Justin Schultz. «Tutto è andato molto rapidamente. Mercoledì scorso ho saputo dell’interesse del Lugano nei miei confronti. Il giorno stesso abbiamo trovato un accordo, ho fatto i miei bagagli e sono arrivato qui. È stata una lunga giornata, ma adesso sono molto felice di essere in Ticino».
Un bisogno di aria nuova
Nell’orbita dei San José Sharks, Pulli non ha mai avuto l’opportunità di giocare in NHL. Dopo una buona prima stagione in AHL con i Barracuda di San José, il finnico stava vivendo un anno ben più complicato, con due sole presenze in campionato. Da qui la volontà di cambiare aria: «Le cose in Nordamerica possono cambiare molto rapidamente. Ho vissuto un primo anno positivo, in AHL con i San José Barracuda. In questa stagione invece non ho avuto la possibilità di giocare quanto avrei voluto. Ho bisogno di scendere sul ghiaccio, di giocare più partite possibili per lo sviluppo della mia carriera. Ho pensato che in questo senso tornare in Europa rappresentasse la migliore opportunità. All’inizio di questa stagione ho avuto un piccolo infortunio, niente di che, in seguito sono tornato e ho giocato due partite. Lo staff tecnico aveva però a disposizione molti difensori e sono successe varie cose nell’organizzazione dei Barracuda. Sono finito ai margini e ho visto che non c’era più la possibilità di avere un ruolo chiaro, in squadra». La vecchia Europa - e il Lugano in particolare - rappresenta allora una sorta di boa di salvataggio, per Pulli: «Probabilmente l’hockey europeo si adatta meglio alle mie caratteristiche. Mi sento più a mio agio qui, in altre parole. Certo, nei primi allenamenti con il Lugano ho trovato che la pista fosse enorme (ride, n.d.r.), ma sono cresciuto in Finlandia e sono sicuro che mi riadatterò rapidamente anche alle dimensioni del ghiaccio».
Ordine e solidità
Ancora una volta, alla Cornèr Arena arriva un elemento a corto di competizione, ma Pulli non si fa troppi problemi a riguardo: «Fisicamente mi sento molto bene. Mi sono sempre allenato con impegno in Nordamerica. La condizione è buona, insomma, e anche in questi primi allenamenti in bianconero ho avvertito buone sensazioni». Cercherà soprattutto di portare ordine e solidità in un sistema difensivo che non riesce a trovare continuità: «Sì, sono soprattutto un terzino difensivo. Mi piace togliere il più possibile dal ghiaccio - se così posso dire - i migliori attaccanti delle squadre avversarie. Sono qui per questo. Quando mi sentirò totalmente a mio agio, cercherò di portare anche qualche impulso offensivo, ma voglio iniziare questa nuova avventura concentrandomi soprattutto sul lavoro difensivo. Sulle basi, insomma, senza voler strafare».
L’aiuto dei connazionali
A 23 anni - e dopo l’addio di Schultz - Pulli sarà confrontato a responsabilità non indifferenti. È il destino di ogni straniero che arriva in Svizzera, d’altra parte: «So che il Lugano non sta attraversando un periodo facile. Ovviamente voglio aiutare la squadra a risalire la classifica, ad avere successo. Non voglio però mettermi troppa pressione addosso, il mio obiettivo è di giocare bene e dare il massimo ogni giorno. E mi auguro che il Lugano possa ritrovare presto la via per uscire da questa situazione. Non ho trovato un gruppo sfiduciato. C’è molta energia positiva nello spogliatoio e tutti desiderano fortemente tornare sulla giusta via».
Ad aiutare Pulli in questi primi giorni in bianconero ci sono i finlandesi: Jesper ed Aleksi Peltonen, Santeri Alatalo e l’assistente allenatore Kalle Kaskinen. Anche Krister Cantoni si esprime perfettamente in finlandese, senza ovviamente dimenticare il senior advisor Antti Törmänen: «Qui ho trovato molti connazionali o perlomeno persone che parlano il finlandese. Questo mi sta aiutando molto, in questi primi giorni, a sentirmi a mio agio. Tutti mi stanno dando una mano in questo senso. Antti Törmänen? Non lo conoscevo bene personalmente, prima di arrivare in Ticino. So però che è una persona molto rispettata, nel mondo dell’hockey. Sono felice di poter lavorare anche con lui».
Confessa di conoscere poco il campionato elvetico, Pulli: «A dire il vero non conosco molto l’hockey svizzero. Ho disputato un paio di partite contro squadre rossocrociate in Champions League. So che si tratta di un campionato estremamente competitivo, con ottimi giocatori. E la mia prima impressione è che il Lugano sia una squadra molto buona».