La FIFA presenta otto fasce inclusive per i Mondiali femminili, ma ecco le polemiche

Quelli di dicembre, in Qatar, per molti sono stati i Mondiali degli scandali e delle controversie. Specie per quanto riguarda i diritti umani. Una vicenda fra tante, come alcuni ricorderanno, aveva fatto particolarmente discutere. Parliamo della minaccia della FIFA ai giocatori che avevano intenzione di scendere in campo con la fascia di capitano OneLove. Harry Kane, per primo, si era detto pronto ad indossarla, anche qualora l'Inghilterra si fosse vista costretta a pagare multe su multe. E lo stesso aveva promesso anche il capitano della Svizzera, Granit Xhaka. Prima che la FIFA, appunto, minacciasse di sanzionare sportivamente chiunque ne avesse fatto uso. Con ammonizioni, o direttamente con l'esclusione dalla competizione.
A distanza di mesi, però, la FIFA sembrerebbe averci ripensato. E in vista della Coppa del Mondo femminile si è detta pronta a fare un passo indietro. Annunciando di essere pronta a concedere ai 32 capitani delle squadre che parteciperanno alla competizione di indossare la famosa fascia. E non solo.
Ieri, per l'occasione, la FIFA ha presentato ben otto modelli distinti di fasce da indossare sul braccio. Ognuna di queste rappresenta una causa sociale. «Unite for inclusion». Uniti per l'inclusione. Questo lo slogan utilizzato per promuovere le nuove fasce, nate da una collaborazione con diverse agenzie delle Nazioni Unite. Anche lo stesso presidente, Gianni Infantino, per l'occasione ha pubblicato su Instagram un video di presentazione dei nuovi modelli.
In particolare, per ognuna delle otto fasce presentate, verrà promosso un messaggio specifico, nell'ambito della campagna «Football Unites the World». Questi, rispettivamente, saranno: «Uniti per l'inclusione», «Uniti per i popoli indigeni», «Uniti per l'uguaglianza di genere», «Uniti per la pace», «Uniti per l'istruzione per tutti», «Uniti per la lotta contro la fame», «Uniti per porre fine alla violenza contro le donne» e «Il calcio è gioia, pace, amore, speranza e passione». Da messaggi più generici, quindi, fino alla lotta per una causa specifica, le giocatrici potranno scegliere di scendere in campo sfoggiando una delle fasce approvate dalla FIFA.
Come qualcuno avrà notato, tra i modelli proposti, manca all'appello proprio la fascia arcobaleno OneLove. La federazione, infatti, continua a non voler approvare quel modello – volto a promuovere la diversità, l'inclusione e i diritti LGBTQ+ – ma si dice pronta ad aver una soluzione. La fascia «Unite for Inclusion». Uniti per l'inclusione. Che, essendo multicolor, dovrebbe sostituire la fascia OneLove, ancora mai approvata.
«Siete dei codardi!»
Al pubblico, però, l'assenza di una vera e propria fascia arcobaleno non è passata inosservata. E, a dirla tutta, non è nemmeno piaciuta. Tanti i commenti sotto il post della FIFA, in cui gli utenti denunciano la mancanza di un modello che sia davvero pensato per essere un sostegno della comunità LGBTQ+. «Quindi, vi state ancora chinando per il regime del Qatar? O state ancora mostrando il dito medio alla comunità LGBTQ+?», osserva un utente. «Avete bandito la bandiera arcobaleno e ora state facendo del vostro meglio per presentare "alternative" accettabili, progettate per essere il più vaghe possibile. Fingere che si tratti di messaggi positivi è patetico. FIFA, siete dei codardi!».