La «giacca verde» del Masters primo sogno di primavera

Scottie Scheffler e Rory McIlroy. Sono loro, il numero 1 e il numero 2 al mondo, le principali stelle del Masters di Augusta giunto alla sua 89.esima edizione. E chi poteva dubitarne? L’americano e il nordirlandese rappresentano il meglio che in questo momento offre il grande golf. L’americano, che aveva dominato il 2024 aggiudicandosi nove titoli tra cui l’oro olimpico a Parigi, aveva ad un certo punto primeggiato in modo quasi esagerato. Così molte competizioni avevano perso parte del loro fascino. Un dominio esasperante, tanto che a molti era addirittura tornato in mente il Tiger Woods dei tempi migliori. Scheffler, che ha saltato l’inizio di questa stagione per un infortunio alla mano a causa di un incidente domestico accaduto a Natale, dice di essersi ripreso. Si è in effetti presentato ad Augusta pieno di velleità. Il secondo posto conquistato a Houston è stato un buon viatico, ma adesso è chiaro che intende nuovamente puntare più in alto. Detentore del titolo e già vincitore nel 2022, il 28.enne statunitense è già entrato nel gotha dei campioni, ora però si rende conto che potrebbe realizzare un’impresa eccezionale: diventare il quarto golfista nella storia a conservare il successo al Masters dopo Jack Nicklaus, Tiger Woods e Nick Faldo. Per la cronaca, finora, solo il mitico Nicklaus (l’«Orso d’Oro) è stato incoronato tre volte in quattro anni. Sheffler, naturalmente, vorrebbe emularlo
Lacuna da colmare
Potrebbe anche succedere. Il fenomeno targato USA sa ad ogni modo che avrà davanti a lui diversi concorrenti capaci di superarlo. Il primo è McIlroy, che adora il National Golf Club di Augusta, dove però non è ancora riuscito a conquistare la «giacca verde» che spetta al vincitore. Con quattro titoli del Grande Slam all’attivo, il 35.enne nordirlandese vorrebbe colmare la lacuna e aggiungere al suo palmarès il successo che ancora manca alla sua collezione. Al posto d’onore nel 2022, Rory afferma di avere cancellato dalla sua mente gli episodi più frustranti, a incominciare dall’edizione del 2011, quando non era riuscito ad amministrare un vantaggio di quattro colpi nell’ultima giornata di gara. D’altra parte, lo stesso McIlroy ha sottolineato in più occasioni di essersi riscattato a più riprese dopo periodi complicati sul piano agonistico. Vincere il Masters e tornare a firmare una prova del Grande Slam - l’ultima volta risale al 2014 - sarebbe per lui il regalo più bello.
Una lista di papabili
Si dice che il campo di Augusta sia molto esigente dal punto di vista fisico, ma lo è ancora di più sul piano mentale. Consegnare quattro carte di alto livello non è semplice per nessuno. Di papabili al successo, oltre a Scheffler e McIlroy ci sono almeno una ventina di professionisti, tra i quali spiccano gli statunitensi Bryson De Chambeau (già vincitore agli US Open), Brooks Koepka (cinque Major all’attivo), Dustin Johnson, Phil Mickelson e Patrick Reed. Sul fronte degli europei attenti agli iberici Jon Rahm e Sergio Garcia (entrambi ex vincitori), ma anche al sudafricano Charl Schwartzel.