Pechino 2022

La giovane pattinatrice russa e quel test antidoping positivo

Tensione alle Olimpiadi di Pechino: la competizione dell’atleta 15.enne Kamila Valieva potrebbe terminare prima del previsto - La causa è il risultato positivo di un test antidoping eseguito a dicembre
© AP Photo/Jeff Roberson
FVS
11.02.2022 17:29

Sono ore di fiato sospeso per lo sport russo. La pattinatrice di figura Kamila Valieva, appena 15.enne e fresca vincitrice (insieme alla propria squadra) di un oro olimpico alle Olimpiadi di Pechino, non ha superato un test antidoping effettuato nel mese di dicembre. Il risultato positivo del test sarebbe stato annunciato solamente nella giornata di martedì – giorno successivo proprio al trionfo – prima che avesse luogo la cerimonia di premiazione.

Tutto è iniziato con un campione raccolto nel giorno di Natale dall’Agenzia internazionale di test (ITA), in occasione dei campionati russi di pattinaggio di figura a San Pietroburgo. La positività al doping di Valieva sarebbe stata confermata in un secondo momento dalla World Anti-Doping Agency (WADA) a Stoccolma, in Svezia. Nel dettaglio, l’atleta sarebbe risultata positiva alla trimetazidina, usata nella prevenzione degli attacchi di angina, ma vietata per gli sportivi, in quanto ritenuta un modulatore metabolico cardiaco in grado di migliorare le prestazioni fisiche. Come riportato dalla BBC, il caso della pattinatrice verrà ora sottoposto al Tribunale arbitrale dello sport (Court of arbitration for sport, CAS) al quale spetterà la sentenza finale. Una decisione, ha sottolineato il portavoce del Comitato olimpico internazionale Mark Adams, che si spera arrivi «il più rapidamente possibile». Fino a quando non sarà emanato il verdetto, infatti, non avrà luogo neppure la cerimonia di premiazione che vedrebbe le pattinatrici russe sul gradino più alto del podio, seguite da Stati Uniti e Giappone.

Nel periodo di tempo intercorso tra il prelevamento del campione positivo e i Giochi olimpici di Pechino, la pattinatrice ha gareggiato, nel mese di gennaio, anche nei campionati europei di pattinaggio di figura a Tallin, in Estonia, dove è salita sul podio nella competizione individuale femminile. Tuttavia, come evidenziato dalla BBC, un portavoce del comitato olimpico russo ha ribadito che ulteriori campioni antidoping prelevati dalla giovane atleta prima degli europei e prima delle Olimpiadi invernali sono invece risultati negativi. «Bisogna tenere in considerazione che il campione di doping positivo di Kamila Valieva non è stato raccolto durante i Giochi olimpici. I risultati dell’atleta e i risultati della competizione di squadra durante i giochi olimpici non dovrebbero pertanto essere automaticamente soggetti a revisione».

Secondo quanto riportato dal giornale britannico, il risultato del test e la conseguente sospensione da parte dell’Agenzia antidoping russa (RUSADA) sarebbero stati comunicati all’atleta l’8 febbraio, ma grazie a un ricorso la giovane avrebbe ribaltato la decisione ottenendo di poter continuare le proprie Olimpiadi.

Ora il Comitato olimpico internazionale, la WADA e l’Unione internazionale di pattinaggio (International Skating Union, ISU) si sono uniti per fare ricorso contro la revoca del divieto provvisorio di RUSADA. Eric Myles, sport officer del Comitato olimpico canadese avrebbe invece evidenziato come «tutti abbiano le stesse domande su questo caso di pattinaggio. Per questo motivo è importante che si svolga un processo equo, che protegga l’integrità dello sport. La nostra speranza è che questa situazione venga risolta rapidamente e che i vincitori ottengano la premiazione che si sono guadagnati qui a Pechino».

Attualmente, gli atleti russi concorrono sotto il nome di «Comitato Olimpico Russo». A causa di un programma di doping sponsorizzato dallo Stato, alla Russia era stato imposto un divieto di partecipazione ai Giochi nel 2019. In altre parole, nessun atleta al momento rappresenta realmente la Russia alle Olimpiadi, Paralimpiadi o Campionati del mondo. La misura, in vigore dal 17 dicembre 2020, rimarrà in vigore fino al 17 dicembre 2022.

Data la giovane età di Kamila Valieva la questione risulta ancora più delicata. Il capo dell’agenzia antidoping degli Stati Uniti, Travis Tygart, ha sottolineato come tutta la vicenda «sia un fallimento catastrofico del sistema». Al di là della competizione sportiva, permangono infatti preoccupazioni importanti per il benessere e il potenziale della giovane atleta.

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