Calcio

La strana primavera granata

Con Sion e Thun ormai lontane, al Bellinzona non restano grandi obiettivi se non l’ottenimento della salvezza - Ad attrarre sempre più l’interesse della piazza, allora, è il possibile avvento di un nuovo azionista di maggioranza
L'allenatore del Bellinzona Manuel Benavente. © CdT/Gabriele Putzu
Nicola Martinetti
11.03.2024 21:30

Che strana primavera che si prospetta al Comunale. No, non ci riferiamo a pioggia e lombrichi, bensì al particolare disegno che verosimilmente, da qui al termine della stagione, caratterizzerà il resto del campionato granata. Nella capitale in effetti si respira un’aria bizzarra. Dettata dal fatto che, paradossalmente, le vicende esterne al campo - purtroppo per il gruppo di Benavente - stanno pian piano prendendo il sopravvento sull’interesse della piazza. Anche e soprattutto perché, classifica alla mano, già da qualche settimana il cammino sportivo del Bellinzona ha oggettivamente perso di attrattiva.

Se il campo ha poco da dire

Con Sion e Thun ormai lontane, in effetti, da qui a fine maggio a Tosetti e compagni non resta che un solo vero scopo:assicurarsi il più in fretta possibile la salvezza matematica, staccando definitivamente il Baden. Certo, di recente più di un giocatore sopracenerino ha apertamente parlato di un’eventuale caccia al terzo posto, la quale - in ogni caso - non offrirebbe nulla più del prestigio al club della capitale. Difficile insomma, di fronte a determinate premesse, trovare grandi motivazioni dal punto di vista squisitamente sportivo. E la flessione nei risultati accusata nelle ultime settimane in un certo senso lo conferma. I granata dovranno tuttavia evitare di commettere l’errore di sentirsi al sicuro, perché i sette punti di vantaggio sull’attuale fanalino di coda sono un bel cuscinetto, ma non inattaccabile. Tradotto: il ritorno al successo dopo tre battute d’arresto consecutive resta prioritario. E ancor di più lo è ritrovare la via del gol, che manca ormai dal 9 febbraio scorso. Più di un mese, un’eternità nel calcio.

Le due partite più importanti

Come suggerivamo in precedenza, ad ogni buon conto, il vero piatto forte di questo girone di ritorno il club sopracenerino lo sta cucinando lontano dal terreno da gioco. Più precisamente dietro le scrivanie, dove le trattative per la possibile entrata in società di un nuovo azionista di maggioranza proseguono alacremente. Il gruppo australiano «FC 32», come è noto, si è fatto avanti mettendo sul tavolo della famiglia Bentancur un’offerta di circa 4 milioni di franchi. Nonché un accordo che permetterebbe all’attuale amministratore unico Pablito Bentancur di mantenere un ruolo in seno alla dirigenza, seppur con una quota minoritaria. Al contrario di quelle vere e proprie ancora in calendario, dunque, questa particolare partita riveste un ruolo cruciale per il futuro dell’intera società.

Nel corso delle ultime stagioni sotto la guida della famiglia Bentancur, il Bellinzona - non senza qualche patema di troppo, a volte autoinflitto - ha salutato la Promotion League e si è pian piano assestato nel campionato cadetto. Il sogno della piazza, in un futuro a medio-lungo termine, è tuttavia quello di poter un giorno fare un ulteriore balzo in avanti. Perché no, magari di pari passo con un aggiornamento delle infrastrutture. Entrare a far parte di una galassia calcistica con tanto di multiproprietà, in tal senso, potrebbe - il condizionale resta d’obbligo - aprire scenari importanti. Sempre che nei prossimi mesi l’affare vada in porto. Al proposito, fra i diversi fattori che potrebbero far pendere l’ago della bilancia in favore di un esito piuttosto che dell’altro, vi è ovviamente anche l’ottenimento della licenza di gioco in vista della stagione 2024/2025. Un’altra sfida cruciale. Proprio negli scorsi giorni la dirigenza sopracenerina ha sottoposto il dossier richiesto alla Swiss Football League, ma visti i precedenti e una documentazione che - a causa del contenzioso con l’ex amministratore unico Gabriele Gilardi - potrebbe non essere completa, la concessione in prima istanza non appare del tutto scontata. Insomma, per garantire un futuro roseo all’ACB, da qui a fine maggio il club dovrà dare fondo alle sue energie. Più che in campo, fuori, dove si giocano le due partite più importanti, nel corso di una strana primavera.