La Svizzera di Mario Motta scrive la storia
Mario Motta è rimasto senza capelli. E, per una volta, anche senza parole. La sua Svizzera, che il 61.enne di Brugherio ha plasmato tra mille difficoltà nell’ultimo lustro, ha conquistato ieri la certezza di prendere parte, per la prima volta nella sua storia al maschile, alla fase finale dell’Euro 2023 dopo aver sconfitto la Bosnia-Erzegovina. Alla Betoncoupe di Schönenwerd Zeller e compagni si sono imposti con un chiaro 3-0 (25-16, 25-19, 25-20) centrando un obiettivo non così evidente alla vigilia della campagna europea.
I rossocrociati hanno gettato le basi di questa impresa vincendo al tie-break la sfida casalinga del 7 agosto contro la Romania, che vestiva i panni della favorita del gruppo G, nella seconda giornata del torneo di qualificazione e strappando un punto importantissimo in quella di ritorno a Galati dieci giorni più tardi. «Si è trattato di un lungo cammino, che abbiamo iniziato a percorrere assieme ne 2017. Da allora, ci siamo migliorati e fatto progressi costanti anno dopo anno, malgrado ci siamo trovati confrontati a circostanze difficili». Il selezionatore italiano della Svizzera ha sempre potuto fare affidamento su uno zoccolo duro di giocatori che non ha mai mollato e lo ha seguito senza colpo ferire.
L’ultimo attacco sferrato dalla sfortuna, l’infortunio di capitan Jovan Djokic poco prima dell’inizio dell’avventura, non ha fatto altro che rinsaldare lo spirito di squadra. «Tutti abbiamo contribuito all’ottenimento di questo risultato» conferma Reto Giger. «Siamo fieri di esserci riusciti in quanto gruppo». E Mario Motta è stato obbligato a dire provvisoriamente addio alla sua folta chioma, pagando il pegno di una scommessa.