Automobilismo

Las Vegas, là dove si corona la storia d’amore tra F1 e USA

Nel weekend va in scena la terza tappa americana del Circus, la più attesa della stagione in corso – In Nevada si è già gareggiato per due anni di fila negli anni ’80, ma questa volta si assisterà a un evento mai visto prima
L’area dedicata al Gran Premio di Las Vegas dovrebbe presentarsi così, secondo un rendering effettuato dal F1. © REUTERS
Maddalena Buila
15.11.2023 22:31

Dopo 41 anni la F1 torna a Las Vegas. Tra orari da record, prezzi alle stelle e un tracciato tutto nuovo, andiamo alla scoperta della penultima tappa del Mondiale, rivelatasi decisiva in entrambi gli anni (1981 e 1982) in cui prese posto nel calendario del Circus. Quest’anno i giochi sono già conclusi, ciononostante questa rimane senza dubbio la tappa più glamour e attesa della stagione.

Perché si torna a gareggiare a Las Vegas?

Dato il crescente amore per la F1 da parte del popolo americano, Liberty Media ha optato per regalare una terza tappa ai fan statunitensi (dopo Miami e Austin, che quest’anno ha fatto registrare ben 432 mila spettatori!) riportando in auge la tappa nella capitale del Nevada dopo il suo esordio poco convincente negli anni ’80. Secondo gli addetti ai lavori, la penultima tappa del Mondiale sarà il più grande evento sportivo del 2023. D’altronde si correrà lungo le strade della Strip, accanto a hotel e casinò di fama internazionale, sotto le celebri insegne luminose al neon. Cosa chiedere di meglio?

Sarà un weekend dove conterà solo il glamour?

L’intento di Liberty Media nel posizionare questa gara come penultima tappa in calendario era stato sicuramente anche quello di allestire una corsa strepitosa condita dalla lotta per il Mondiale, come era avvenuto nel 1981 e 1982. La Red Bull e Max Verstappen hanno però rovinato i piani. Poco male per l’azienda americana. Il glamour e l’attesa che circonda questa corsa saranno infatti sufficienti per renderla di enorme successo.

Su che tipo di tracciato si correrà?

Su un circuito cittadino velocissimo, paragonabile in questo senso a quello di Monza. Il tracciato presenta 17 curve e si estende per 6,201 km. Si tratta della seconda pista più lunga, dopo quella di Spa in Belgio. Un circuito che si presenta però molto diverso da quello degli anni ’80, completamente rivisto da Carsten Tilke. L’edificio dei box è invece lungo quanto tre campi da football americano.

Come hanno trasformato Las Vegas in un circuito di F1?

Ci sono voluti solo 19 mesi dalla firma dell’accordo per tramutare questo evento in realtà. Nei tre giorni di gare, le strade che compongono il tracciato si chiuderanno alle 17 e riapriranno alle 2 del mattino.

Come mai si parla di un orario da record per la gara?

Per ottenere il pieno «effetto Las Vegas», la corsa si svolgerà in tarda serata, alle 22 ora locale. Inoltre, diversamente da quanto vorrebbe la tradizione della F1, si gareggerà di sabato. In Svizzera il GP partirà invece alle 7 della domenica mattina. Le prove libere e le qualifiche inizieranno invece a mezzanotte, ora locale (le 9 da noi).

Quali saranno le condizioni in cui si gareggerà?

Di notte si raggiungeranno i 10-13 gradi. Un clima rigido, soprattutto per mandare in temperatura gli pneumatici. Ecco perché Pirelli porterà le sue mescole più morbide. È vero, nel 1978 in Canada il termometro scese fino a 5, un record per la storia della F1. Ciononostante, in Nevada un occhio di riguardo verrà sicuramente dato anche alle temperature.

Che impatto avrà questo evento sulla F1 e Las Vegas?

Enorme. È previsto che il weekend in Nevada porti un’entrata di 1,2 miliardi di dollari nelle tasche dell’area di Las Vegas. Per i proprietari statunitensi del Circus, come detto, si tratta invece piuttosto di orgoglio per aver realizzato un progetto nato dal successo di Drive to Survive di Netflix, che ha portato la terza tappa negli Stati Uniti, in un mercato in cui la popolarità di questo sport è cresciuta esponenzialmente.

Ma quanto costano i biglietti?

La gamma di opzioni è ampia. I biglietti per un ingresso generale di tre giorni costano 500 dollari e sono già andati a ruba poco dopo essere stati messi in vendita a inizio anno. Per quattro giorni nella tribuna principale si sale a 2.452 dollari. Per chi invece non badasse a spese, esistono le esperienze del Paddock Club nel nuovo complesso dei box: vista sul rettilineo di partenza e arrivo, accesso per cinque giorni alle strutture, trasporto con servizio dedicato e menu all-inclusive. Il prezzo? 15.000 dollari.

Cosa successe a Las Vegas negli anni ’80?

Come detto, il debutto della F1 nella capitale del Nevada risale al 1981. A Las Vegas si corse anche l’anno successivo, prima di chiudere definitivamente baracca nonostante il contratto prevedeva che la tappa americana rimanesse in calendario fino al 1984. Due edizioni che furono decisive ai fini del Mondiale: nel 1981 Nelson Piquet si laureò campione del mondo, mentre nel 1982 fu Keke Rosberg a issarsi sul tetto del mondo ai piedi del Caesars Palace.

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