L'ennesima tempesta granata e un match per non naufragare
La situazione è gattopardesca. Sì, in casa ACB siamo alle solite. Per una ragione o per l’altra. E, appunto, indipendentemente dall’andamento sportivo o le buone intenzioni degli attori in scena. Come un anno fa, a guidare i granata dopo 7 turni è Fernando Cocimano; a questo punto più allenatore ad interim che assistente. Solo un dato. Paradossale e al contempo emblematico. Per il tecnico argentino, quella di domani sera contro lo Sciaffusa sarà la decima panchina da responsabile della squadra. Temiamo non l’ultima. A quota 11, restando agli ultimi mesi, si era fermato Baldo Raineri. Mentre, nell’ordine, David Sesa (5), Sergio Zanetti (6), Stefano Maccoppi (8) e Sandro Chieffo (8) sono già stati superati. Chieffo, lo ricordiamo, è stato sospeso giovedì scorso a causa di una serie di inadempienze professionali. Un unicum, o quasi, a livello di calcio europeo. Due casi, più o meno recenti, ci tornano alla mente. Da un lato Fabio Celestini, messo in stand-by dal presidente del Sion Christian Constantin in febbraio. Dall’altro Thierry Henry, bloccato dalla dirigenza del Monaco a inizio 2019. Come è andata a finire? Beh, entrambi non hanno più guidato le rispettive formazioni. Ovviamente.
Si prova a proteggere il gruppo
Le probabilità che lo stesso avvenga a Bellinzona, va da sé, non sono così contenute. E, in tal senso, non sorprende la richiesta di un nuovo vertice avanzata ieri da Chieffo. L’incontro fra le parti, tuttavia, non c’è stato. «Parliamone mercoledì» la risposta dei vertici granata all’allenatore. Il club non vuole avvelenare ulteriormente l’ambiente. Non a poche ore dalla delicatissima sfida fra cenerentole della Challenge League, con tanto di trasferta anticipata oggi e notte programmata sulle rive del Reno. Che si stia assistendo a una fragilizzazione estrema dei rapporti - tra proprietà e mister, così come tra mister e spogliatoio - è però palese. Con tutte le conseguenze del caso per le prestazioni in campo. Le parole di capitan Matteo Tosetti, al proposito, meritano una, due, tre sottolineature. «Stiamo andando fuori rotta» ha sentenziato il giocatore. E, si badi bene, siamo sicuri che il messaggio fosse indirizzato a più livelli: compagni, staff e - certo - pure dirigenti. Nel giro di poche settimane, d’altronde, si è riusciti nell’impresa di minare le fondamenta dell’ennesimo progetto sportivo. Ci ha messo del suo Chieffo, tirando troppo la corda. Ma pure la famiglia Bentancur, tanto attiva e generosa nel sanare le diverse lacune in rosa, ha forse sottovalutato i malanni e i malumori che stavano emergendo durante il lavoro quotidiano sul campo.
Un anno fa, primi senza mister
Altro dato preoccupante. All’ombra dei castelli l’entusiasmo è ai minimi storici. D’accordo la pioggia e la concomitante Festa federale della musica popolare, le poco più di 500 anime per l’ultima gara casalinga col Vaduz sono tuttavia sintomo di scarsa salute. Di qui la necessità di non naufragare anzitempo e - peggio ancora - mettere in dubbio l’obiettivo stagionale. Ricordate? A fronte degli errori commessi nell’ultimo torneo e del ritorno al classico sistema di promozioni (la prima per direttissima, la seconda tramite spareggio), la dirigenza aveva parlato di campionato tranquillo, suggerendo dunque il concetto di «salvezza». Non per forza un male, anzi, considerati gli smacchi del 2022-23 e l’età media del gruppo messo a disposizione di Sandro Chieffo. Il problema è che la situazione, in casa ACB, rimane gattopardesca. E però con un’aggravante. Dopo 7 turni, un anno fa, Fernando Cocimano allenava una squadra capace di condividere la testa della classifica con 13 punti. Domani sera, a Sciaffusa, lo farà dal fondo della Challenge League.