L’insoddisfazione di Cereda: «Torniamo alle basi»
In un’irresistibile intervista rilasciata qualche anno fa alla CNN, José Mourinho raccontò di quella volta in cui, impegnato con la sua Inter a Kazan in Champions League, trascorse l’intero intervallo a parlare con Balotelli. Ammonito negli ultimi scampoli del primo tempo, «Supermario» non poteva essere sostituito, poiché sulla panchina nerazzurra non c’erano altri attaccanti a disposizione. Diego Milito infortunato. Samuel Eto’o infortunato. L’allenatore portoghese si raccomandò a lungo: «Mario, non posso toglierti, non ho cambi in attacco. Per favore, non toccare nessuno, gioca soltanto con la palla e quando la perdi non reagire. Se qualcuno ti provoca, tu non reagire. Se l’arbitro commette un errore, tu non reagire». Come andò a finire? «Minuto 46: cartellino rosso per Balotelli».
Parole al vento
La scena appena descritta ci è tornata in mente sabato sera alla SwissLife Arena di Zurigo, a metà del periodo centrale di ZSC Lions-Ambrì Piotta. Riassunto: i leventinesi sono in vantaggio per 1 a 0 grazie al gol di Diego Kostner, segnato in power-play al 20’53’’. Da qualche minuto, però, i padroni di casa si stanno facendo sempre più pericolosi dalle parti di Janne Juvonen. Al 29’22’’ Luca Cereda decide allora di spendere il suo «time-out» per parlare alla squadra e riordinarle le idee. Proviamo ad immaginare il succo del suo discorso, sulla base di quanto ci è stato raccontato dagli stessi protagonisti a fine partita: «Ragazzi, ci stiamo complicando la vita in uscita dal terzo e stiamo regalando troppi dischi agli avversari. Adesso torniamo in pista e giochiamo in modo più semplice, senza cercare la bella giocata, a costo di spazzare via il disco. Forza!». Passa un minuto esatto e l’Ambrì Piotta perde due dischi di fila in zona neutra, prima con Eggenberger e poi con Kostner, spianando la strada per l’1-1 di Balcers. Passano altri 32 secondi: Riedi si beve Fohrler e firma il 2-1. Al 34’45’’ i biancoblù cascano in un goffo cambio scorretto e ancora il lettone Balcers trova il 3-1 in superiorità numerica. Passano appena 48 secondi e Andrighetto sigla il 4-1, libero di colpire nello slot. Dal «time-out» di Luca Cereda sono trascorsi soltanto 7 minuti. Parole al vento, come quelle di José Mourinho.
La reazione non basta
Con il senno di poi, si può pensare che quel «time-out» abbia avuto l’effetto opposto a quello desiderato, inculcando il dubbio in una squadra che stava pur sempre vincendo e dando fiducia agli inseguitori. L’Ambrì Piotta ha poi avuto il grande merito di non crollare, riaprendo la partita con Formenton e Spacek, prima del definitivo 5-3 di Grant con Rocco Pezzullo espulso («Un fallo stupido, mi dispiace», ha detto il difensore ticinese). La reazione non è però bastata per addolcire l’analisi di Luca Cereda, scontento come non mai in questa stagione: «Già nel primo tempo, pur non giocando male, abbiamo regalato troppi dischi allo Zurigo. Non puoi rendere la vita così facile a una squadra così forte, capace di punirti in un attimo. Quando perdi tanti dischi in giro per tutta la pista, finisci inevitabilmente con il trascorrere più tempo nella tua zona e ti stanchi di più, aumentando di conseguenza la possibilità di commettere errori».
La prossima onda
Un copione simile era già andato in scena la sera prima alla Gottardo Arena contro il Ginevra. Errori ripetuti che hanno condannato i leventinesi a due sconfitte in 24 ore. «Abbiamo ricevuto abbastanza lezioni per capire che dovremo ripartire dalle basi», ammonisce il «Cere». «Quando sei sull’onda la puoi cavalcare, quando invece non ci sei sopra, la devi aspettare. Dovremo quindi avere l’umiltà di giocare in modo più semplice». Il coach di Sementina non vuol sentir parlare di calo fisiologico dopo le sette vittorie consecutive: «Questo weekend abbiamo fatto un passo indietro a livello di maturità. Sotto questo aspetto, abbiamo peccato alla grande. Ora si tratta di accettarlo e di riconoscerlo. Soltanto così potremo tornare a fare passi nella giusta direzione».
Si vince in difesa
Le due comode vittorie ottenute subito dopo la pausa per le nazionali (5-2 al Berna, 6-2 all’Ajoie) hanno forse distolto l’attenzione dei leventinesi da ciò che li aveva portati ad avere successo: non l’attacco, bensì la solidità difensiva. I dieci gol incassati in due giorni, contro Ginevra e Zurigo, serviranno come promemoria. «Tornare alle basi significa proprio questo», conferma Luca Cereda. «Quando si subiscono poche reti, le chance di vittoria aumentano. Vale per tutti. Sia il Ginevra venerdì, sia lo Zurigo sabato, hanno giocato molto bene, ma noi abbiamo concesso troppe possibilità ad entrambi. Possiamo crescere. E dobbiamo farlo velocemente».
Una nuova occasione
Quello appena trascorso è stato il primo weekend stagionale da zero punti per l’Ambrì Piotta. Il 29-30 settembre arrivarono due sconfitte, ma la prima era ai rigori (il derby della Cornèr Arena). Più che altro, però, non era mai capitato di vedere Luca Cereda così insoddisfatto per due prestazioni consecutive: «In effetti ho provato frustrazione e delusione. Adesso sta a noi rimetterci in carreggiata».
Conoscendo il «Cere», quello di domani sarà un allenamento molto duro per i suoi ragazzi. La classifica resta comunque positiva e permette ai leventinesi di lavorare senza cattivi pensieri. Inoltre, la partita di martedì sera, in casa, contro il Bienne, potrebbe consentire all’Ambrì Piotta di aumentare il distacco su una delle squadre che si trovano sotto la linea del decimo posto. Un’occasione da sfruttare.