HC Lugano

Lo spirito di gruppo e 4.000 fedelissimi per un posto nelle prime sei

Il club bianconero ha lanciato la stagione in conferenza stampa - Vicky Mantegazza: «Lottiamo contro le grandi potenze della Svizzera tedesca e della Romandia» - Completamente rimborsato il prestito di 4,8 milioni erogato dalla Confederazione durante la pandemia
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Sport
10.09.2024 16:24

La Casetta Gialla, luogo di ritrovo «cult» per i tifosi bianconeri situata di fronte alla Cornèr Arena e che festeggia quest’anno i suoi 25 anni di vita, ha ospitato oggi pomeriggio la conferenza stampa di inizio stagione dell’Hockey Club Lugano. La presidente Vicky Mantegazza ha evidenziato che il Lugano lavorerà quest’anno in modo mirato sulla forza del gruppo con diversi momenti di team building anche al di fuori dello spogliatoio, già pianificati nel corso dei mesi: «Nel nostro campionato ci sono 14 squadre di ottimo livello. Lottiamo contro le grandi potenze della Svizzera tedesca e adesso pure della Romandia. i cui budget sono, oserei dire, quasi fuori di testa. Noi lavoriamo cercando di capire dove possiamo fare la differenza. E in quest'ottica crediamo appunto che lo spirito di gruppo, in uno sport di squadra, sia determinante».

Sul piano finanziario, come sottolineato dal CEO Marco Werder, l’HCL ha rimborsato entro la data del 30 aprile 2024 l’intero prestito di 4,8 milioni di franchi erogato dalla Confederazione durante la pandemia. La puntualità nel rispetto di questo termine consentirà alla società bianconera di non soggiacere all’obbligo di ridurre la sua massa salariale del 20%. «Oggi sono un po' più rilassato rispetto a un anno fa», ha affermato il CEO. «Il nostro campionato - ha proseguito Werder - è il secondo al mondo, offre uno spettacolo magnifico, ma questo comporta naturalmente un enorme sforzo finanziario. Che, a differenza di altre discipline come ad esempio il calcio, in cui con un trasferimento azzeccato di un giocatore o con dei diritti tv legati a una competizione europea si riescono a risanare conti economici e budget, da noi l'investimento è basato su una grande passione. Coloro che investono nel nostro sport sono persone e sponsor (130 le aziende che ruotano attorno al club, di cui 20 nuove, NdR.) che credono in quello che stiamo facendo. A noi tocca il compito, da un lato, di ottimizzare i ricavi, cercando anche di far rendere l'infrastruttura. Dall'altro lato, si tratta di ottimizzare i costi, dove si può. Ed è per questo che ci impegniamo, ormai da anni, nell'implementazione del fair-play finanziario».

A proposito dell'infrastruttura, Vicky Mantegazza ha evidenziato le migliorie apportate negli ultimi anni (i seggiolini, il cubo LED, le lounge), ma anche le pecche della Cornèr Arena: «Giochiamo in una pista che la prossima stagione compirà trent'anni. Li porta abbastanza bene, ma in alcuni reparti si sentono tutti. Quest'anno ci siamo concentrati sull'estetica, dando alle tribune un mix di eleganza e aggressività. Dico sempre che mio papà Geo ha fatto tantissimo per il nostro sport e che l'unico suo sbaglio è stato pensare la pista con un paio d'anni di anticipo, poco prima che l'hockey diventasse un business. Tra le necessità più urgenti, ci sono inoltre gli spogliatoi, concepiti quando le squadre giocavano a tre linee. Prego la Città di Lugano di chinarsi sul problema insieme a noi per trovare una soluzione». 

Oltre 4.000 le persone e le aziende che hanno già sottoscritto un abbonamento alla Cornèr Arena per l'imminente stagione, una cifra che già ora ha raggiunto il numero complessivo di tesserati al termine dello scorso campionato e che lascia intendere un potenziale di aumento dell’affluenza in pista. «La pandemia - ha ribadito Werder - ci aveva tarpato le ali in maniera importante per quanto riguarda gli abbonati, ma da allora siamo sempre riusciti a crescere. Forse non come ci aspettavamo, ma comunque in maniera costante. Il risultato attuale mi fa estremamente piacere».

Particolare attenzione sarà dedicata ai dettagli per supportare la squadra guidata per la terza stagione da Luca Gianinazzi. Un esempio in questo senso è la collaborazione con il professor Mauro Manconi, neurologo e specialista della medicina del sonno, tematica di attualità per gli sportivi professionisti. Ancor di più in una realtà come quella della squadra bianconera, chiamata ogni stagione a lunghe trasferte per un totale (playoff esclusi) di oltre 12 mila chilometri.

Il direttore sportivo Hnat Domenichelli ha infine esposto l’atteso obiettivo sportivo per la nuova stagione. Il Lugano vuole proseguire nel processo di crescita iniziato due anni fa e per questo concludere la regular season nelle prime sei posizioni della classifica per poi realizzare il miglior percorso possibile nei playoff.