Wimbledon

Lorenzo Musetti vuole incantare Londra

Il tennista italiano (ATP 25) ha conquistato la sua prima semifinale in uno Slam: domani sfida Djokovic - «Ero un esteta, ma ora ho capito che conta solo vincere»
©EPA/Tim Ireland
11.07.2024 21:00

Nello sport, la metafora del Dr. Jekyll e Mr. Hyde è particolarmente abusata. Tuttavia, nel caso di Lorenzo Musetti, anche particolarmente calzante. Il tennista italiano ha già mostrato la sua grande classe sui campi da gioco, ma la continuità non è mai stata il suo punto forte. Alle vittorie si sono spesso alternate rovinose sconfitte e periodi di magra. Come a fine 2023, quando perse tutti al primo turno gli ultimi quattro tornei della stagione, inclusi i Master 1000 di Shanghai e Parigi. Per l’edizione di Wimbledon in corso, il 22.enne ha tolto dall’armadio il suo miglior abito. I tifosi azzurri, dopo la sofferenza per l’eliminazione di Jannik Sinner, hanno quindi ritrovato in Musetti e Jasmine Paolini - in finale WTA - due validi atleti per continuare a tifare e sognare. Sulla strada verso la finale, domani pomeriggio Musetti ritroverà ancora una volta Novak Djokovic. Joker lo ha già sconfitto al quinto set un mese fa, al Roland Garros .

Il salto di qualità

Proprio contro il serbo al Roland Garros, Musetti si era fatto per la prima volta conoscere al grande pubblico. Era il 2021. Dopo aver sconfitto, al suo esordio nel tabellone principale di uno Slam, l’ATP 13 David Goffin, l’italiano si trova ad affrontare Nole agli ottavi di finale. Davanti al pubblico sbalordito ed estasiato dal suo elegante rovescio ad una mano, vince i primi due set al tie-break, ma poi si deve arrendere al ritorno di Djokovic. La mancanza di resistenza ed esperienza necessarie per vincere una battaglia di cinque set lo tradiscono, e si ritira a pochi game dalla conclusione del match. A distanza di tre anni e qualche mese, Musetti sconfigge in cinque set Taylor Fritz e si guadagna la semifinale di Wimbledon. Scrive la sua storia, ma anche quella del tennis del Bel Paese: è solo il quarto italiano di sempre a centrare questo traguardo. La stamina non è più un problema, e anche lui si dice maturato: «Ho dovuto cambiare alcune cose nel mio atteggiamento. In passato, ho buttato via troppe partite cercando di essere un esteta. Sono un fanatico del bel tennis, e giocare male per vincere mi faceva vergognare di me stesso. Ma ora ho capito che conta solo vincere in questo sport. Ai primi turni non ho espresso il mio miglior tennis, però l’ho accettato e ho trovato altre strategie per impormi».

Si ispira a Federer

Musetti presenta una particolarità nel tennis moderno: ha lo stesso coach, Simone Tartarini, da quando aveva otto anni. Lui dirigeva una scuola tennis a La Spezia, a 40 minuti d’auto da Carrara, dove è cresciuto il piccolo Lorenzo. Si faceva accompagnare ogni giorno da sua madre. La sua ispirazione era, ed è, Roger Federer. Adesso, da numero 25 al mondo, sogna di vincere il suo torneo preferito nel giardino di casa di re Roger. I pronostici non sono dalla parte di Musetti, ma lui ha già battuto sia Djokovic che Carlos Alcaraz, possibile avversario in finale se avrà la meglio su Daniil Medvedev. Contro lo spagnolo, ebbe la meglio nel 2022 all’ATP 500 di Amburgo: vinse il suo primo titolo ATP per 6-4 6-7 6-4 e diventò il più giovane italiano ad aver battuto un top 10 in una finale. La vittoria contro Nole risale invece al Master 1000 di Monte-Carlo dello scorso anno, quando si impose per 4-6 7-5 6-4. «Djokovic conosce sicuramente meglio di me l’erba e questi fantastici stadi – ha scherzato Musetti, in vista dell’imminente semifinale –. È una leggenda di questo sport, negli ultimi anni ha fatto cose impensabili. Ci conosciamo molto bene, i nostri match sono sempre state grandi battaglie. Mi aspetto una partita molto difficile, ma sono ambizioso, e voglio confrontarmi coi migliori».

Incognita Nole

Nole, dal canto suo, affronterà l’incontro al pieno delle sue energie. Alex De Minaur – suo avversario dei quarti di finale – si era infatti ritirato a poche ore dal match. Joker, che dopo Parigi ha dovuto sottoporsi ad un’operazione, è ancora alla ricerca della sua prima finale nel 2024. Il percorso piuttosto agevole trovato fin qui non ha permesso di testare il suo vero stato di forma. Se poi il serbo dovesse imporsi a Wimbledon, eguaglierebbe il record di Federer di otto trionfi nel torneo. Uno scenario che, siamo sicuri, il pubblico vorrebbe volentieri evitare. A maggior ragione dopo le polemiche degli scorsi giorni, di cui abbiamo parlato anche in queste colonne. Il tifo, dunque, sarà tutto per Musetti, e tra poche ore sapremo se riuscirà a sfruttarlo a suo favore.

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