Lugano ancora battuto
È arrivata anche la terza sconfitta consecutiva e sul Lugano inizia a soffiare, piuttosto gelido, il vento della crisi. Alla Cornèr Arena la sfida con il Losanna è finita con i tifosi che hanno invitato i giocatori bianconeri e tirar fuori gli attributi - per utilizzare una forma di una certa decenza - e con una delegazione della frangia più calda della Curva Nord a confabulare con alcuni giocatori del Lugano nella zona antistante gli spogliatoi.
Non male, insomma, quando si pensa che la stagione è appena iniziata: ma questo Lugano proprio non convince. Lo hanno capito tutti, tranne Chris McSorley: «Abbiamo giocato un’ottima partita - afferma il coach canadese - una delle migliori da tanto tempo a questa parte. Abbiamo trascorso molto tempo nella zona di difesa del Losanna e ci siamo creati tante occasioni da rete. Non abbiamo avuto quella fortuna che avremmo meritato».
O mente sapendo di mentire, il tecnico del Lugano, oppure sta iniziando a perdere lucidità. Sì, perché la prestazione dei bianconeri per lunghi tratti è stata semplicemente inguardabile. In fase offensiva, soprattutto, il Lugano ha offerto un festival dell’improvvisazione e delle imprecisioni. Capitano Arcobello e compagni non sono praticamente mai - ma proprio mai - riusciti ad entrare nel terzo di difesa del Losanna in maniera pulita. Disco profondo nell’angolo, un solo uomo che va a fare pressione e buonanotte ai suonatori.
Puniti dagli errori
«Quando giochi bene - insiste McSorley - devi mantenere la fiducia e continuare a lavorare. Con il Losanna a punirci sono stati un paio di errori individuali, ma avremmo meritato di più». Contento lui, contenti tutti. Anzi no. Perché da questo Lugano è lecito attendersi molto di più. Ma, appunto, i giocatori in pista sembrano spesso pattinare a vuoto, senza sapere troppo cosa fare.
In pratica i bianconeri si sono fatti valere per cinque minuti, nel terzo tempo, dopo la rete piuttosto estemporanea trovata da Granlund. Ma è stata più che altro la forza della disperazione a spingere il Lugano. Una squadra che, come la sera prima a Ginevra, ha concesso troppi spazi anche a livello difensivo. E il Losanna le sue occasioni le ha sfruttate.
Chissà, forse il Lugano davanti dovrebbe iniziare a sfruttare maggiormente le qualità dei suoi giocatori dotati di maggior tecnica: «Il fatto - prosegue McSorley - è che stiamo utilizzando lo stesso sistema di gioco della passata stagione. Un sistema che aveva portato buoni frutti»
Il tarlo del dubbio
Fatto è che dopo tre sconfitte consecutive nella mente del Lugano potrebbe iniziare ad insinuarsi il tarlo del dubbio: «Perdere non piace a nessuno - conclude McSorley - ma quando ci si trova in una situazione come questa bisogna continuare a seguire il piano di gioco senza perdere la testa».
Intanto dal 7’38’’ il Lugano ha dovuto rinunciare a Kaski, colpito da una gomitata al volto da parte di Salomäki. Quando piove sul bagnato.