Luigi Baleri, un proprietario non come gli altri
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Premiato per due volte di fila con il trofeo proprietario dell’anno nel 2018 e nel 2019 dalla Longines (sponsor principale della Federazione internazionale di equitazione, che l’ha approvato nel 2004, ndr), Luigi Baleri era a Tokyo, da dove è tornato con un diploma olimpico in tasca. Clooney 51, sotto la sella di Martin Fuchs ha ottenuto con la Svizzera il 5. posto del concorso a squadre ai Giochi olimpici. Allora conosciamo meglio questo indomito 71.enne.
Figlio di emigrati italiani
Nato nel piccolo comune bergamasco di Gazzaniga il 2 marzo del 1950, è arrivato con i genitori a Zurigo due anni più tardi. E da allora non si è più mosso, prendendo la cittadinanza. «Mi sento più svizzero degli svizzeri», dice con fierezza. Sposato con Ursula, assieme hanno due figli: Daniela, veterinaria, e Remo, master in economia e amministratore delegato della loro azienda di commercio d’automobili, la AZW (Auto Züri West AG) di cui è il presidente del consiglio di amministrazione.
Ma da dove è venuta questa passione per l’equitazione e per i cavalli? «Ho sempre desiderato montare, sin da piccolo. I miei genitori però mi dicevano che “era una cosa da ricchi” ed ho accantonato il sogno. Fino ai 22 anni, quando ho deciso che ci avrei riprovato. Mi trovavo in Ticino, pioveva. Sono andato a La Pauzella, da Heidi Hauri Robbiani e le ho detto: “voglio imparare a montare ma ho solo una settimana di tempo”. Lei mi disse che era una cosa impossibile; ci abbiamo provato lo stesso, con scarsi risultati. Tornato a Zurigo ho insistito e piano, piano ho imparato. Ma non sono mai diventato un buon cavaliere». Forse non un buon cavaliere, ma con un occhio attento nello scoprire cavalli speciali, quello sì. «Come detto, non montavo bene, ma avevo dei buoni cavalli. Mentre mi trovavo in sella nella scuderia della famiglia Fuchs per un allenamento, il papà di Martin, Thomas, mi chiese di fare un esercizio. Non ci riuscivo, e lui esclamò: “Anche un bambino saprebbe farlo”. E mise il figlio sul mio cavallo, che ovviamente fece l’esercizio in modo impeccabile. Da quel momento, il padre e Martin dai 13 anni via si occupano dei miei cavalli”.
Clooney, un amore a prima vista
E come è andata con Clooney? «Alll’epoca, nel 2017, era di proprietà di Grégoire Oberson. Mi trovavo al CSI di Ginevra, Martin venne da me e mi disse: “Domani mi portano via Clooney, un signore statunitense lo ha comperato”. Era distrutto, moralmente a terra. Purtroppo per me da solo il prezzo era troppo alto. Sono riuscito a trovare un acquirente per una comproprietà (la ticinese C.H.C Horses di Lugano, ndr), che poi nel dicembre dello stesso anno è uscito dall’affare, facendo in modo che rimanesse in Svizzera. Clooney aveva già vinto molto ed era simpatico. Come fai a vendere un animale al quale vuoi bene? Io non ci riesco». Oltre al castrone grigio di 15 anni, Baleri è il proprietario di The Sinner (nato nel 2008), di Diva Van Het Cauterhof Z (femmina, 2014), di Captain Morgan Weering Z (castrone di 6 anni) e dello stallone Chaplin (nato nel 2007), tutti attivi. Attualmente la punta di diamante è il grigio simpatico. Con lui, il 29.enne Martin Fuchs ha conquistato, tra gli altri, il titolo europeo nel 2019 a Rotterdam, il bronzo a squadre nel 2017 a Göteborg e l’argento ai Mondiali di Tryon nel 2018, nonché diversi prestigiosi Grand Prix ai concorsi 5 stelle di Basilea, Ginevra e Zurigo. Un bel caratterino, Clooney. Spesso si dice che gli animali assomiglino ai padroni. «Lui è testardo e sempre affamato, mangerebbe di continuo. Quindi dico che non è vero, altrimenti sarei testardo e una buona forchetta anch’io: non lo ammetterei mai (sorride, ndr)».
Un cavallo d’oro
Tra gli interessi di Luigi Baleri ci sono anche i viaggi. Ama seguire i suoi cavalli in giro per il mondo. Non trova terra ferma, è sempre in movimento. Non si rilassa mai? «No, mai. O sono al lavoro o in giro con i cavalli». Nel mondo dell’equitazione ci sono paesi di eccellenza, il nostro è uno tra questi. Come se lo spiega? «Le strutture sono buone, così come i metodi d’insegnamento e non solo per quanto riguarda l’equitazione. La Svizzera è perfetta». E il 71.enne non ha mai valutato l’opzione di andare a vivere altrove. «Assolutamente, ho speso molti soldi per comprare la cittadinanza, ma – come per Clooney – non venderei nessuno dei due». Allora corrisponde al vero che qualcuno si era interessato a Clooney per una cifra ragguardevole e lei ha rifiutato. «Sì è vero. E la cifra era così importante che sarebbe stato saggio dire di sì. Ma il testardo ha deciso di non vendere e così Clooney è rimasto, e rimarrà, con me per sempre». Baleri è una bella persona, di sani principi, in un panorama ippico difficile. Ha un cuore d’oro e – pur se non lo ammetterebbe mai – è finanche un po’ sentimentale. Ed ha un rapporto particolare con Martin, che apprezza moltissimo. Tanto che per lui è difficile vedere i suoi cavalli montati da qualcun altro in futuro. «Io e Martin siamo come padre e figlio. Se un giorno decidesse di smettere o cambiare mestiere, smetterei subito con i cavalli. Il nostro rapporto è troppo bello, non posso pretendere di più. Non so se riuscirei a trovarlo con un’altra persona».