Euro 2024

Marko Basic: «Per noi croati la Nazionale di calcio è tutto»

Anche il 36.enne di Zagabria è rimasto sorpreso dall'esordio negativo contro la Spagna - «Forse abbiamo aspettative troppo alte, gli anni passano anche per il capitano Luka Modric»
©Ap/Manu Fernandez
Alex Isenburg
19.06.2024 06:00

Il tonfo al debutto, senza dubbio, ha fatto rumore. Vedere la Croazia soccombere – nel contesto di una grande manifestazione calcistica – è un qualcosa di inusuale, ma assistere a una tale débâcle era francamente impronosticabile. L’esordio europeo – per la squadra di Zlatko Dalic – è stato un vero e proprio trauma, tanto che dopo 45’ di gioco i gol da recuperare alla Spagna erano divenuti tre e il match, sostanzialmente, era già bello che deciso.

Aspettative sempre alte

Nemmeno chi segue assiduamente la Nazionale croata - come il ticinese d’adozione Marko Basic - si sarebbe atteso un esito del genere. «Francamente faccio fatica a ricordarmi da quanto tempo non giocavamo così male, ma va detto che gli iberici sono stati bravi tatticamente e il loro pressing alto ci ha messo in difficoltà in fase di costruzione».

L’attesa per gli Europei - in ogni parte del continente - è stata frenetica, figuriamoci allora in Croazia, dove il mondo del pallone è sacro. «Viviamo il calcio in maniera viscerale – conferma il 36.enne - per noi rappresenta davvero tutto. I tifosi sono esigenti e anche l’opinione pubblica ha aspettative importanti. Forse, siamo soliti porre l’asticella troppo in alto, poiché ci sono diverse potenze europee che dispongono di mezzi ampiamente superiori ai nostri». Per scuotere la sua squadra, oggi Dalic potrebbe anche ritoccare l’undici di partenza. «All’esordio ha dato fiducia ai più esperti, ma contro l’Albania - a partire dalle 15:00 - mi aspetto dei cambiamenti nella formazione titolare. Al momento sono tutti sono infuriati, ma il commissario tecnico gode comunque di una certa fiducia e non potrebbe essere altrimenti, con lui abbiamo conquistato due medaglie in altrettante partecipazioni ai Mondiali».

Le ultime gesta del capitano 

Rispetto al passato, l’aspetto che più balza all’occhio è l’aumento dell’età media della rosa. «È vero, ci stiamo avvicinando a un ricambio generazionale, ma sono comunque tranquillo sul futuro della Nazionale». Verosimilmente, questi saranno gli ultimi Europei di Brozovic e, soprattutto, Luka Modric. «Ormai ha una certa età e nelle ultime due stagioni – questa in particolare - ha giocato meno ed è spesso entrato dalla panchina. Non ha più nelle gambe il ritmo di prima, però riesce a sopperire a ciò grazie alla sua esperienza. Contro la Spagna è uscito presto – attorno all’ora di gioco – ma è stato sostituito per via dello svantaggio pesante, non per la sua contro-prestazione. Gli serviva un po’ di riposo».

Sul torneo si sono appena accesi i riflettori, eppure, per i croati il margine di errore si è già assottigliato al minimo. «Dobbiamo vincere, non c’è alcun dubbio. Se dovesse andare tutto per il meglio, avremo ancora il destino tra le nostre mani. La nostra speranza è che la Spagna batta anche l’Italia, cosicché noi possiamo giocarci il secondo posto nella terza sfida, quella con gli Azzurri». La seconda di questo Gruppo, ossia il B, sfiderà agli ottavi la seconda classificata del girone A. Per cui, una sfida contro la Svizzera è tutt’altro che impossibile. «Non so se mi farebbe piacere questo scontro: se dovessimo vincere sarei rattristato per la squadra rossocrociata, in caso di sconfitta dovrei nascondermi per qualche giorno (ride, ndr.). Sostanzialmente avrei tutto da perdere e poi in famiglia ci sarebbe una sfida interna, perché mia moglie è svizzera, mentre i miei figli – che sono nati qui – non so per chi farebbero il tifo».

Il futuro in panchina

Una certezza, o quasi, per Basic c’è e riguarda il suo futuro. Il croato – autore quest’anno di 6 presenze con il Lugano U21 – è pronto ad appendere gli scarpini al chiodo. «Al 99% smetto di giocare – ci conferma – sto parlando con la società e l’idea è quella di lavorare nel settore giovanile bianconero in qualità di allenatore, proprio venerdì avrò l’ultimo esame da superare per ottenere il diploma B. Trovo tanta soddisfazione nel lavorare con i ragazzi giovani e in questo modo sentirò meno la mancanza del campo». Lui, che sul manto erboso di Cornaredo, tra l’altro, giocava al fianco di Sabbatini. «L’ho sentito recentemente e capisco la sua posizione ma anche quella del club, la loro politica va rispettata. Posso solo immaginare come si sente «Sabba», sono cose che capitano e che vanno accettate, bisogna voltare pagina e lui - da persona intelligente - saprà come andare avanti».

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