Maxi Lopez: «Mi sono sempre visto nei panni del dirigente»

«Il FC Paradiso vuole iniziare a fare le cose sul serio, con persone che di calcio ne capiscono. Il mio compito era portare il meglio, ed ecco a voi Maxi Lopez». Con queste parole, il presidente Antonio Caggiano ha dato il là alla presentazione ufficiale dell’ex calciatore argentino, che da pochi giorni è entrato a far parte della proprietà del club, acquisendone una quota pari al 40%. Per la compagine ticinese di Promotion League, è lui l’uomo giusto per raggiungere traguardi più importanti.
«Un livello successivo»
La sua carriera in campo, d’altronde, è stata di un certo spessore. Nelle nuovi vesti, riuscirà ad avere successo? Lui, ci ha risposto così: «Esistono determinati giocatori che capiscono sin da subito che il loro futuro sarà guidare una squadra in qualità di allenatore; altri che nel post-carriera si vedono nei panni di agente; io ho immediatamente capito che ad interessarmi era un ruolo dirigenziale. È questo - ribadisce Maxi Lopez - ciò che mi ha da sempre stuzzicato maggiormente. Un’avventura dietro la scrivania rappresenta la mia seconda vita calcistica e intendo godermela appieno. Penso che anche al di fuori del rettangolo verde potrò trovare divertimento e soddisfazioni».
Riparte da Paradiso, nonostante non fosse previsto, nei suoi piani, che il ritorno nel mondo del calcio avvenisse in Svizzera. «In seguito al mio cambio di residenza, però, ho avuto modo di incontrare i vertici del club e dal primo momento il progetto mi ha colpito positivamente: ho notato un notevole potenziale e tanta ambizione, ma altresì un margine di crescita a livello societario». Per capirne di più, l’ex bomber ha perciò iniziato a seguire la squadra, talvolta recandosi – persino in solitaria – in trasferta. «Abbiamo parlato molto, io e il presidente Caggiano, perché l’idea era – ed è poi diventata – quella di instaurare una partnership, il che significa condividere le proprie idee di calcio. Avendo la stessa visione di come portare il club a un livello successivo, abbiamo così raggiunto l’accordo».
Il legame con «El Galgo»
Un accordo che – forse anche dopo i problemi riscontrati in passato, nell’ambito della mancata acquisizione, al fianco dell’imprenditore Paul Richardson, del Birmingham City – si è fatto attendere un po’ più del previsto. «L’idea – ci ha risposto il 41.enne – era di chiudere a dicembre. Ho chiesto qualche mese di attesa per potermi prendere del tempo e valutare ogni aspetto. La mia esigenza è stata perfettamente compresa. Adesso, dopo aver valutato a 360° il progetto, ritengo di essere pronto»
In Ticino, inoltre, Maxi Lopez ha ritrovato un vecchio compagno di squadra, quello Schelotto – anch’egli presente davanti ai microfoni, al pari del direttore generale, Alessandro Grigoletto, e della madrina del club, Dana Ferrara – con cui condivise lo spogliatoio nelle esperienze al Catania e al Chievo Verona. «Lui è un punto di riferimento di questa squadra: è il capitano e funge da legame tra società e giocatori, mi aspetto tanto da lui». Oltre a voler sviluppare la componente commerciale della società, Maxi Lopez intende sfruttare anche le sue competenze e conoscenze sul mercato. «Darò il mio contributo, ovviamente, anche nella parte tecnica». Significa che vedremo altri colpi come «El Galgo»? «Vedremo, non si sa mai...»
«Qui sono più tranquillo»
Nella cornice dell’incantevole Resort Collina d’Oro, il classe 1984, è tornato sotto i riflettori per questioni calcistiche. Soprattutto nella vicina penisola, i fari erano puntati su di lui per altri motivi, vicissitudini, in particolare, legate al gossip e all’ex moglie Wanda Nara. «Qui – dice con un certo senso di sollievo - si vive in maniera decisamente più tranquilla. Mia moglie e mia figlia sono svizzere e penso di aver trovato, in questo Paese, la misura giusta per me. Ovviamente, anche quel susseguirsi di pettegolezzi legati alla mia vita privata ha fatto parte del mio trascorso. Tuttavia, questo aspetto che ha contraddistinto il mio passato non mi importa più di tanto. Attualmente, sono pienamente concentrato su ciò che mi rende felice: il calcio. E, ora, in primo piano, c’è il Paradiso».