Mezza Svizzera va a caccia degli ZSC Lions
Ci eravamo lasciati con gli ZSC Lions a festeggiare il titolo nazionale al termine di una finale dei playoff con il Losanna più indecisa del previsto. Martedì si riparte, e lo Zurigo rimane il principale candidato alla propria successione, dall’alto di un roster che non ha eguali in Svizzera. Le avversarie promettono però battaglia: lo stesso Losanna proverà a compiere un passo supplementare, Ginevra e Zugo sono a caccia di riscatto, Friburgo, Berna e Davos sono ambiziosi. La battaglia infurierà anche in coda, con Ajoie, Kloten, Langnau e Rapperswil che vorranno a tutti i costi evitare lo spareggio. In un campionato che si annuncia ancora una volta molto equilibrato, anche Ambrì Piotta e Lugano sgomiteranno per ritagliarsi un ruolo importante. I biancoblù puntano ai play-in, ma sulla carta la squadra a disposizione di Luca Cereda ha le qualità per nutrire ambizioni più importanti. I bianconeri dal canto loro non si nascondono: l’obiettivo dichiarato è la qualificazione diretta ai playoff.
Ajoie
La squadra giurassiana cercherà di confermare i progressi evidenziati nella passata stagione, ma ben difficilmente riuscirà ad evitare ancora una volta l’ultimo posto in classifica. Il direttore sportivo Julien Vauclair ha voluto dare peso all’attacco con l’ingaggio dei finlandesi Jerry Turkulainen, Oula Palve e Julius Nättinen (ex Ambrì), ma il roster svizzero non è ancora all’altezza delle concorrenti. In porta si alterneranno Ciaccio e Conz, tornato a casa dopo la lunga esperienza in Leventina.
Ambrì Piotta
In Leventina si vola basso, ma sulla carta la squadra ha tutte le carte in regola per giocarsi addirittura l’accesso diretto ai playoff. Soprattutto, naturalmente, se Dominik Kubalik dovesse rimanere alla Gottardo Arena per l’intera stagione. Con Jesse Virtanen e Tim Heed, l’Ambrì Piotta dispone di due dei tre migliori difensori del campionato e Kodie Curran è pronto a subentrare in caso di necessità, almeno fino alla pausa di novembre. Certo, davanti Philippe Maillet e Jonathan Ang sono due scommesse, ma giovani come Tommaso De Luca, Manix Landry o il promettente Miles Müller sembrano pronti al salto di qualità. E se pure Dominic Zwerger e André Heim tornassero ai loro migliori livelli…
Berna
Alla PostFinance Arena c’è tanta voglia di tornare a primeggiare. Il coach finlandese Jussi Tapola ha dimostrato nella scorsa stagione di saper lavorare bene e in profondità, ma agli Orsi sembra mancare ancora qualcosa per il definitivo salto di qualità. Il Berna sul mercato svizzero ha ingaggiato dal Kloten Marc Marchon e ha lavorato soprattutto sul contingente straniero, con gli arrivi del difensore difensivo Anton Lindholm e degli attaccanti Victor Ejdsell (Svezia), Waltteri Merelä (Finlandia, 19 partite con Tampa Bay lo scorso anno) e Austin Czarnik (34 presenze con Detroit nella passata stagione).
Bienne
Alla Tissot Arena è probabilmente finito un ciclo. Sono partiti elementi come van Pottelberghe, Rathgeb, Forster, Luca Hischier, Kessler e Künzle. Gli ingaggi di Johnny Kneubuehler dall’Ambrì Piotta e dell’attaccante svedese Lias Andersson (110 partite in sei stagioni di NHL) sono interessanti, così come quello di Nicolas Müller, ma non possono colmare i vuoti lasciati dai tanti partenti. Elementi come Luca Cunti e Damien Brunner sono inoltre alle ultime battute della loro carriera. Molto dipenderà dal rendimento in porta di Harri Säteri, oltre che dalle reti del solito Rajala.
Davos
I grigionesi dovranno metabolizzare – e non sarà facile – la partenza del difensore Dominik Egli, andato a cercare gloria in Svezia. Per rimpiazzarlo il ds Jan Alston ha ingaggiato il terzino finlandese Julius Honka, reduce da una stagione deludente tra Berna e Ginevra. Dietro, il Davos rischia di pagare a caro prezzo una certa inesperienza, mentre davanti dovrà sperare in un’altra stagione al top del veterano Andres Ambühl (40 anni) e nel riscatto di un Enzo Corvi poco convincente nello scorso campionato. In attacco ci si aspetta invece molto – in termini di punti – dal ceco Filip Zadina, ala che a 24 anni ha lasciato la NHL (13 reti e 10 assist in 72 partite lo scorso anno con San José) per il campionato svizzero.
Friburgo
Il Gottéron ha voltato pagina. La netta eliminazione nella semifinale dei playoff contro il Losanna è costata il posto a Christian Dubé e il nuovo allenatore Pat Emond sa già che tra un anno verrà rimpiazzato dallo svedese Roger Rönnberg. Una situazionale anomala: il Friburgo rischia insomma di vivere una stagione di transizione. Certo, il figliol prodigo Yannick Rathgeb è tornato a casa, ma la squadra – ad immagine del 37.enne Berra, del 39.enne Gunderson o dei 38.enni Diaz e Sprunger – sembra alla fine di un ciclo per poter puntare davvero in alto.
Ginevra Servette
Nella scorsa stagione il Servette non era riuscito a digerire il titolo conquistato l’anno prima e si era dovuto accontentare – si fa per dire – del trionfo nella Champions League. Le Aquile vogliono però tornare a volare in alto. Ad un roster già di primo livello sono stati aggiunti Michael Spacek (dall’Ambrì) e Markus Granlund (dal Lugano): il ceco e il finlandese hanno le qualità per non far rimpiangere Valtteri Filppula e Daniel Winnik.
Kloten
L’impresa del 2022-23, con l’inatteso raggiungimento dei pre-playoff da neopromossa, sembra lontana. Per riscattare il tredicesimo poto della scorsa stagione è arrivato un nuovo allenatore, il finlandese Lauri Marjamäki. Sulla carta, gli aviatori hanno il peggior pacchetto d’importazione della National League. Tre gli stranieri confermati: Aaltonen, Ojamäki e Morley. Tre i nuovi: l’attaccante Daniel Audette (ex Losanna e Ajoie) e i difensori Thomas Gregoire (riserva a Friburgo) e Sami Niku. Solo quest’ultimo, finlandese, sembra davvero in grado di far fare un salto di qualità con i suoi impulsi offensivi. Con Ludovic Waeber al fianco di Zurkirchen, il Kloten ha rinunciato al portiere straniero dopo l’esperienza fatta con Juha Metsola. Mossa interessante, con l’ex Zurigo rientrato dal Nordamerica. Dietro mancherà il talento del giovane austriaco David Reinbacher, trasferitosi oltre oceano in orbita Montréal Canadiens. Buoni gli innesti di Bernd Wolf in difesa (da Lugano) e Reto Schäppi in attacco (dagli ZSC Lions).
Langnau Tigers
La scorsa stagione la squadra dell’Emmental era rimasta in corsa per un posto nei play-in fino all’ultimo, chiudendo undicesima a tre soli punti dal Ginevra. Ripetersi non sarà facile e molto dipenderà dal rendimento della colonia finlandese, interamente confermata, e dai gol di Julian Schmutz, autore di 21 reti nel 2023-24. Il club ha piena fiducia nello staff tecnico, tanto che a Paterlini e al suo vice Hirschi è appena stato rinnovato il contratto fino al 2027. Interessanti gli innesti dei giovani Fahrni (da Berna) e Allenspach (Zugo), ma anche quelli dei collaudati difensori Phil Baltisberger (ZSC) e Paschoud (Berna).
Losanna
Arrivati a una sola vittoria dal titolo in aprile, i vodesi hanno comunque optato per un profondo rinnovamento. La partenza del portiere Connor Hughes per Montréal non era certo prevista, è non sarà facile da assorbire nonostante il talento del giovane Kevin Pasche. Ben cinque i nuovi stranieri: i difensori Sklenicka e Bayreuther e gli attaccanti Kuokkanen (deludente a Friburgo), Oksanen e Pajuniemi. La squadra allenata dalla vecchia volpe Jeff Ward potrà contare su otto giocatori di importazione. Buono l’innesto in difesa di Vouardoux per Jelovac, in una sorta di scambio sull’asse Malley-Rapperswil.
Lugano
Dopo l’esperienza fatta con Koskinen, i bianconeri tornano a puntare su una coppia di portieri svizzeri (Schlegel-van Pottelberghe) che garantirà a Gianinazzi una migliore continuità nel line-up grazie ai sei stranieri di movimento sempre in pista. Tre quelli nuovi: Dahlstöm in difesa, Sekac e Zohorna in attacco. Tutta gente che sa pattinare e giocare il disco, ma che sin dal primo sguardo si fa notare per chili e centimetri. Quelli che mancavano alla Cornèr Arena. La squadra sembra avere qualche alternativa in più alla super linea Carr-Thürkauf-Joly. Ma il rendimento del power-play dipenderà molto dall’efficacia sulla linea blu di Alatalo e del nuovo arrivato Aebischer.
Rapperswil Lakers
Dopo un campionato 2023-24 deludente, chiuso al dodicesimo posto, difficilmente i sangallesi riusciranno a invertire la tendenza. Soprattutto considerando l’addio del loro giocatore simbolo, Roman Cervenka, tornato in Cechia, e quello di David Aebischer, passato al Lugano. Coach Stefan Hedlund ha voluto rimpolpare la colonia svedese, ottenendo quattro connazionali: i difensori Jacob Larsson (172 partite in NHL in 6 anni) e Philip Hölm (già intravisto a Losanna nel 2019-20) e gli attaccanti Pontus Aberg (di ritorno ai Lakers dopo l’esperienza del 2022-23) e Malte Strömwall, pilastro del Frölunda nello scorso campionato. Confermati Djuse e Rask, oltre al danese Jensen. I gol di Moy, a fine contratto, saranno fondamentali come le parate di Nyffeler.
Zugo
Dopo aver mancato la finale per due anni consecutivi, alla Bossard Arena si vuole tornare ad essere protagonisti fino in fondo. Inizialmente, vista l’assenza di Genoni per diverse settimane, i Tori dovranno sperare in un pronto inserimento del nuovo portiere di riserva Tim Wolf, prelevato dall’Ajoie. Il mercato svizzero ha portato a Zugo anche due attaccanti: l’affidabilissimo Mike Künzle da Bienne e la scommessa Nando Eggenberger da Ambrì. Ma è soprattutto all’estero che la squadra di Dan Tangnes ha cercato i suoi rinforzi con il difensore svedese Gabriel Carlsson (86 partite di NHL in 7 anni) e gli attaccanti Fredrik Olofsson (pure lui svedese, ex Colorado Avalanche) e Daniel Vozenilek, fresco di titolo mondiale con la Cechia. Lo Zugo ha lasciato partire alcuni giovani (Allenspach, Robin, Nussbaumer, Tim Muggli), ha registrato il ritiro di Reto Suri e in difesa ha perso Nico Gross, passato al Davos. Per rendersi conto della forza dell’attacco, basta leggere i nomi degli svizzeri, con i vicecampioni del mondo Simion, Herzog e Senteler oltre ai vari Gregory Hofmann, Lino Martschini, Attilio Biasca e il già citato Mike Künzle.
ZSC Lions
La buona notizia, per tutte le avversarie, è che lo Zurigo non si è rinforzato ulteriormente, ingaggiando un solo nuovo giocatore: il difensore finlandese Santtu Kinnunen, reduce da due stagioni in AHL con Charlotte. La brutta notizia è che i campioni in carica non si sono indeboliti neanche un pochino, congedandosi da Phil Baltisberger e Reto Schäppi, ormai diventati poco più che comprimari, oltre che dal pensionato Simon Bodenmann. Insomma, l’armata di Mark Crawford non mostra punti deboli, se non il rischio della pancia piena e dell’appagamento. Ripetersi non è mai facile per nessuno, neppure per i Lions, che solo nel 2000 e nel 2001 sono riusciti a firmare il «back to back».